lunedì 5 dicembre 2011

Dottore vola in cielo a fare un tacco da Dio

Ieri, in occasione di Fiorentina - Roma, i tifosi della curva Fiesole hanno voluto ricordare con queste parole il Dottore, Socrates, il capitano della Seleção dei primi anni Ottanta, che militò una stagione nella Fiorentina. Era il 1984 quando il dinoccolato centrocampista brasiliano arrivò sulle sponde dell'Arno e io festeggiai alla grande. Ricordo benissimo quanto fossi fiero che un calciatore così bravo, elegante e efficace, un fuoriclasse insomma, giocasse nella mia amata Viola. Ne avevamo bisogno. Il grande ma iellato Giancarlo Antognoni (che si fa abbracciare dal brasiliano in questa foto) era infortunato: a centrocampo avevamo bisogno di un faro. Ma così non fu... Socrates giocò un pallido campionato con poche, anche se belle, reti. Il suo tocco magico si potè ammirare solo a sprazzi. Fu un vero peccato, ci rimasi molto male. Il Dottore passava le serate a tirar tardi, a bere birra e a discutere di politica. Probabilmente questo era il suo grande interesse: in fondo lui è stato un extraterrestre nel mondo del calcio, e non solo tecnicamente parlando.
Un grande che ci fece correre i brividi lungo la schiena quando pareggiò la rete di Rossi trafiggendo l'incolpevole Dino Zoff. Il portiere azzurro, appresa la notizia della morte di Socrates, ha dichiarato: "Da capitano a capitano, a Socrates dico che rimarrà nella storia. Ricordo quel gol dell'1-1 nell'82. Quando si subisce una rete si pensa sempre di chi è la colpa ma gol così li fanno solo i campioni". E Socrates lo era, e io da ragazzino me ne gloriavo davanti ai miei amici e compagni di scuola che erano tutti juventini, visto che il nostro paese, Mariano del Friuli, ha dato i natali proprio al Dino nazionale. Si può solo immaginare il coraggio che un ragazzino, unico tifoso viola fra i suoi coetanei, ha dimostrato, completamente circondato da gobbi. E quindi uno come Socrates mi serviva proprio.... Pura linfa vitale....
Come il grande Antognoni, il giocatore per cui diventai un tifoso viola: ricorderò sempre il 22 novemnre del 1981. quando rimasi sgomento di fronte alle immagini televisive che mostravano il terribile incidente in cui il numero 10 cadde esanime dopo un violentissimo scontro col portiere genoano Martina. La disperazione degli altri giocatori fu ancora più agghiacciante... e così cominciai a seguire le vicende di quel giocatore, prima in ospedale, poi con la lenta ripresa e il rientro fino alla conquista del titolo mondiale nell'estate successiva. Proprio quella che lo vide giocare contro Socrates, e segnare una rete ingiustamente annullata dall'arbitro (sarebbe stata il 4 a 2). Ma mi tolsi la soddisfazione di vederlo dal vivo: fu la prima volta che andai allo stadio, insieme a mio padre, a vedere un Udinese - Fiorentina, finita con un 2 a 2. Ricordo l'emozione di entrare allo stadio, colmo di gente, vedere la curva viola festante, i giocatori e soprattutto Antognoni.
A un ragazzino bastava poco per emozionarsi, anche solo due braccia levate al cielo....





3 commenti:

  1. Mamma mia quanto ti capisco. Ho dovuto sorbirmi la stessa sorte: prima unico tifoso blucerchiato in mezzo ai napoletani e poi, peggio, in mezzo agli juventini qui a Torino.

    Ricordo bene anche quei primi anni da tifoso viola insieme a mio cugino e quell'incidente impressionante. Ricordo l'osso fuori dalla gamba che gonfiava il calzettone. Brividi!

    Antognoni e Socrates sono stati due grandi campioni.

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  2. non sapevo fossi sampdoriano.. insomma sfigato anche tu! :-) anche se almeno hai avuto la fortuna di assistere alla vittoria di un campionato.
    L'incidente cui mi riferisco io fu un altro: una ginocchiata terribile di Martina sulla testa di Antognoni. Il cuore si fermò e fu necessario il massaggio cardiaco in campo: rischiò seriamente la vita e poi fu operato alla testa per frattura cranica.
    L'incidente cui ti riferisci tu successe 3 anni dopo, ad opera di un durissimo intervento di un sampdoriano!!!!!!!

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  3. Ah! Era Pellegrini, il giocatore della Samp in questione. Lo sapevo ma NON volevo dirlo.
    In effetti ho assistito alla vittoria della coppa delle coppe e dello scudetto tra l'89 e il 91. Poi tutto finì. Ma non c'è tifo senza sofferenza, come dicevano qui i tifosi del toro fino a ieri :)

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