E io, dopo 30 anni, ringrazio il lusso che si è concesso l'autore di queste parole, ovvero Sergio Bonelli, perché mi ha regalato un'avventura lunga 30 volumi che finalmente risiede su uno scaffale della mia libreria (come attesta la foto qui sopra). Dopo diverso tempo, infatti, son riuscito a completare la collezione di "Un uomo un'avventura", la prestigiosa e rivoluzionaria, per l'epoca in cui uscì, collana di albi cartonati che raccontano, ciascuno in modo autoconclusivo, le vicende di un eroe, antieroe o uomo comune inserito un ben preciso contesto storico.
Mi mancavano gli albi più preziosi (e costosi....) e difficili da trovare, tra i quali i quattro di Pratt e quello dell'amata coppia Berardi-Milazzo; ma alla fine, grazie all'opera del "segugio" signor Fontana di NonSoloLibri son riuscito a farli miei.
Tornando alle parole di Bonelli, voglio sottolineare la scelta coraggiosa di portare nelle edicole di fine anni '70 un formato di fumetto del tutto inusuale, ovvero quello cartonato grande alla francese e con carta patinata. Alla qualità della confezione corrispondeva poi la qualità degli autori e delle storie. Oltre ai già citati, aggiungo i nostrani D'Antonio, Gattia, Galeppini, Polese, Tacconi, Bonvi e gli internazionali Fernandez, Oliveira e Siò.
Ai giorni nostri alcuni direbbero che questi albi sono dei graphic novels (termine che personalmente detesto, come ho già avuto modo di scrivere), per distinuguerli dal "povero" fumetto seriale. Segnalo però una grossa differenza: oggi i cosiddetti graphic novels escono nelle librerie o nelle fumetterie, perché li si considera degni solo di un certo palcoscenico d'elite. All'epoca, il buon Sergio Bonelli li distribuì attraverso le edicole, mostrando in questo modo un grande rispetto verso il lettore di fumetti. Per lui non esisteva la differenza tra fumetto d'autore e fumetto seriale, nel senso che l'uno non era per forza di maggior valore dell'altro. E, soprattutto, nella sua testa non c'era differenza tra lettore di fumetto seriale e lettore di albo d'autore: il gusto e la potenzialità di fruizione sono gli stessi e coincidono.
L'operazione puramente di marketing che invece si svolge oggi ha la conseguenza nefasta di scavare nella cultura dei comics un solco sempre più profondo, ma in realtà privo di reale fondamento, fra il fumetto dì edicola e quello di libreria, fra fumetto popolare e quello d'elite. Sono distinzioni puramente commerciali (anche se supportate da una certa intellighenzia) il cui non-senso avrebbe bisogno di essere sempre più smascherato da nuove iniziative editoriali "democratiche", quale fu a suo tempo Un uomo un'avventura.
Ecco che la riedizione integrale a colori della saga di Ken Parker con la sua conclusione ancora inedita, di cui ho scritto qui, calzerebbe a pennello....
Mamma mia, che invidia.
RispondiEliminaQuei 30 pezzi meritano di stare in una bacheca illuminati a giorno vita natural durante.
Ma ci pensavo un po' di tempo fa. Invece dei "romanzi Bonelli", che alla fine si sono ridotti a due o tre uscite in tutto, si poteva pensare ad una nuova collana di questo genere. Pensa, nuovi albi di "un uomo un'avventura" ma scritti e disegnati dai talentuosi autori di oggi. Sempre meno di quelli di ieri, per carità, ma tanti nomi verrebbero fuori comunque.
ho pensato ache io a dei faretti che li illuminassero 24 ore al giorno, ma penso che mia moglie si opporrebbe... :-)
RispondiEliminasui romanzi bonelli son d'accordo con te... è una bella idea quella di continuare la serie con degli autori di oggi.... mi sa però che i soliti motivi economici per garantire una confezione così lussuosa si metterebbero di traverso... ma quasi quasi sarebbe da proporla lo stesso a Bonelli...
A volte mi prende una rabbia...
RispondiElimina...mi spiego:
1) Ken Parker non vendeva
2) Riproporlo oggi a colori sarebbe un azzardo
3) "Un Uomo un'Avventura" fu un disastro economico!
5) Riproporlo oggi sarebbe un azzardo
5) Dopo quindici anni trovi ancora gente che difende e vota Berlusconi
6) I cinepanettoni vanno alla grande
7) Ad un corso di fumetti incontro un tizio che ha il coraggio di dirmi che lui è nazionalsocialista [nazista!]e quasi quasi se ne vanta e mi parla di "libertà"! (pensa che uno dei suoi fumetti preferiti è "V per Vendetta" - un'apologia dell'anarchia!!!)
...ma che bel mondo di "M"!
Scusa se ho fatto un elenco di cose distanti tra loro, ma so che tu mi capisci.
E scusa per lo sfogo...
Ciao Alessandro
P.S.: ti invidio anch'io la tua collana, ma penso che la luce dei faretti potrebbe rovinarli...dai che va bene così!
RispondiEliminaP.P.S.: E non te la prendere troppo con le/i graphic novel... è solo un formato che va bene per le librerie!
Ricordati: Bonelli detta Legge!
Ancora ciao!
il punto 7 è tremendo... gli altri 6 impallidiscono al confronto....e cmq dai, finché c'è gente come te e come tanti altri, il mondo non è una m....
RispondiEliminasì, basta con i graphic novels... voglo Bonelli prsidente del consiglio.. :-)
Gran bel colpo, Alessandro, quella era una collana coi controfiocchi.
RispondiEliminaOltre a Pratt ricordo i lavori fantastici di Battaglia, Toppi, Buzzelli, Gattia...