domenica 29 gennaio 2012

I migliori albi Bonelli del 2011...secondo me! (II)

(segue da qui)
Ovviamente secondo me! E poi nemmeno di ogni serie, visto che non le leggo tutte....Non compro, ad esempio, né Dylan Dog, né Brandon né Dampyr, e non è poco. In ogni caso mi va di parlare di quelli che sono stati gli albi Bonelli del 2011 che mi hanno divertito, coinvolto o fatto riflettere di più.
L'annata di Tex da un lato è stata particolare per le novità editoriali, dall'altro è stata altalenante per la qualità delle storie e dei disegni. Ha esordito una nuova collana a colori annuale, Color Tex, con l'albo "E venne il giorno", scritto da Mauro Boselli e disegnato da Bruno Brindisi. Se la storia quasi gialla e i disegni mi hanno colpito molto favorevolmente, i colori mi hanno lasciato invece alquanto perplesso: troppo freddi al limite del "falso".
L'altra novità è stata la doppia pubblicazione annuale del Texone. In estate ci siamo goduti il capolavoro di Gianfranco Manfredi ai testi e dell'argentino Carlos Gomez alle matite "Verso l'Oregon": una sceneggiatura che intreccia sapientemente due storie avvincenti senza mai squilibrare una ai danni dell'altra; dei disegni molto espressivi che ci hanno regalato un Tex e un Carson come mai li avevamo visti (ne ho già parlato qui e qui).
A novembre è stata poi la volta di "Le iene di Lamont", firmato da Claudio Nizzi ai testi e da un altro maestro argentino Ernesto Garcia Seijas alle matite: una storia abbastanza atipica per Tex, ambientata in una cittadina del Montana, in cui il ranger deve districarsi in una fitta trama di menzogne. Alla fine anche questo Texone mi è piaciuto, anche se non può competere né per la sceneggiatura né per i disegni con quello estivo.
Nella serie regolare ci sono state più ombre che luci: disegni sotto tono e avventure poco interessanti. Fanno eccezione gli albi di luglio/agosto e di novembre/dicembre. Nel primo caso troviamo ancora Gianfranco Manfredi a orchestrare una vicenda ben congegnata che vede due prede molto diverse fra loro cui Tex e Carson stanno dando la caccia. Al solito l'autore marchigiano delinea molto bene il lato umano e psicologico dei protagonisti negativi. Come ho già scritto qui, "Sei divise nella polvere" e "Il pasto degli avvoltoi" ci presentano Tex al massimo della sua classicità, anche grazie ai dinamici disegni di Giovanni Ticci.
Mauro Boselli confeziona finalmente per la fine dell'anno un'avventura avvincente, dopo aver firmato durante i mesi precedenti diverse sceneggiature. La storia, che inizia a metà albo di novembre, si sviluppa in quello di dicembre, "I sabotatori", per concludersi nel primo del 2012, vede Tex e Carson invischiati in una contesa tra due compagnie ferroviarie, confrontandosi con diversi personaggi negativi, ciascuno ben tratteggiato nella sua psicologia. Il plus della storia sono gli spettacolari disegni di Leomacs: dinamici ed espressivi, i migliori dell'anno dopo quelli di Carlos Gomez.
Un'enorme occasione sprecata si è rivelata essere "Caccia infernale", ovvero una tripletta di albi che hanno deluso le aspettative dei lettori che si immaginavano uno di quei kolossal da ricordare a lungo. Gli ingredienti c'erano tutti: per primi i personaggi con il ritorno dello scout Laredo e dell'ex tenente Parkman di Fort Apache, protagonisti di una delle più appassionanti avventure degli ultimi 15 anni, "Sulla pista di Fort Apache", datata dicembre 1998 - febbraio 1999. Tanto allora la vicenda, dai forti sapori classici fordiani, era stata coinvolgente anche grazie alle atmosfere e ambientazioni disegnate magistralmente da Jose Ortiz, quanto oggi l'intreccio appare noioso e prevedibile, affaticato dagli statici disegni del greco Yannis Ginostatis. Mauro Boselli in entrambi i casi mette in campo una ribellione di indiani come perno della vicenda, ma sia questa che le storie e i personaggi di contorno appaiono tanto vitali negli albi di 13 anni fa quanto inconsistenti in quelli del 2011.
"Verso l'Oregon" è quindi la miglior avventura di Tex del 2011, tanto per i testi e la sceneggiatura, quanto per i disegni.

Nel 2012 si festeggia un importante anniversario in casa Bonelli: il trentennale di Martin Mystere, terza testata più longeva dopo Tex e Zagor. Ma vediamo come si è concluso l'anno appena trascorso per il Detective dell'Impossibile. E' stato un buon 2011, non eccelso ma con diverse storie valide. Su tutte brilla "Longitudine zero", pubblicato in ottobre. Alfredo Castelli costruisce una storia che attrae l'attenzione del lettore dalla prima all'ultima pagina, nonostante, o meglio grazie, ad uno degli ormai celeberrimi "spiegoni" con cui Martin racconta, o ascolta, una vicenda mysteriosa. In questo caso è l'indisponente dottor Ziegler a catturare l'interesse del Detective dell'Impossibile, coinvolgendolo in un'avventura in cui si mescolano spedizioni scientifiche in Antartide, segreti nazisti, fisica relativistica esposta con grande padronanza e semplicità, paranormale e horror. All'estremo godimento dell'intreccio danno un importante contributo i disegni espressionisti del friulano Giulio Camagni, all'esordio mysteriano. I suoi azzeccati chiaroscuri, il tratto sempre originale e la capacità di rendere con grande realismo una vasta gamma di espressioni facciali e posture mi fanno sperare di rivederlo presto all'opera su una prossima avventura.
Mi ha divertito molto lo speciale estivo "I dolori del giovane Martin", una simpatica storia scritta da Carlo Recagno e disegnata da Rodolfo Torti, nella quale vediamo i due giovani amici, studenti di Harward, Martin Mystere e Chris Tower, alle prese con un pericoloso mystero. La parti più accattivanti riguardano le scene in cui si mostra un Martin un po' imbranato e secchione e un Chris donnaiolo, e il finale inquietante con gli Uomini in Nero e il loro rapporto con il padre di Martin.
Interessante si è rivelato anche l'omaggio all'unità d'Italia contenuto nell'albo "La donna che cambiò la storia d'Italia", quattordicesimo numero della collana annuale "Storie da Altrove". Un'avventura scritta da Castelli e Recagno e disegnata da Sergio Giardo, con perfetti riferimenti e incastri storici risorgimentali in cui vediamo muoversi i protagonisti del tempo, da Giuseppe Verdi a Giuseppe Garibaldi, da Napoleone III al Conte di Cavour.
Ho apprezzato infine anche la storia dell'Almanacco del Mistero 2012 (uscito in dicembre 2011) intitolata "L'ombra di Fantomas", nella quale Castelli, coadiuvato dalle ottime matite di Dante Spada, realizza un succoso intreccio attorno alla figura di Fantomas e a quella dei suoi autori Pierre Souvestre e Marcel Allain. Nel 2011 si è celebrato il centenario della nascita letteraria del genio del crimine e Alfredo Castelli, affascinato dal personaggio e dalla sua vicenda editoriale, ha pubblicato anche un volume di 240 pagine a lui interamente dedicato: Fantomas - Un secolo di terrore.
Come ha sottolineato Franco Devescovi in quest'intervista, con Martin Mystere (e Alfredo Castelli) non smetti mai di imparare divertendoti (o di divertirti imparando). Sottoscrivo.

Continua qui

4 commenti:

  1. D'accordo su tutta la linea per quanto riguarda l'annata di Tex, anche se devo ammettere che non mi era dispiaciuta neanche la storia doppia di Nizzi e Rossi sui numeri 604/605.

    D'accordo anche per Martin Mystere. A me era piaciuto anche il verdetto di cassiopea con il Martin ipocondriaco in ospedale :)

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  2. Sì, anche a me erano abbastanza piaciute entrambe le storie, quella di Martin soprattutto per l'ambientazione nella cultura ebraica molto ben curata, secondo me. La stavo per citare infatti.

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  3. Alessandro, ma li compri tutti? Fra un pò ti toccherà comprare una casa enorme solo per tenerci i fumetti ;-)...
    Aspetto la terza parte dove sicuramente ci sarà nathan, hai visto che colpo di scena finale nell'ultimo albo!!! mi ha colto assolutamente di sorpresa!
    Ps, forse te li ho già fatti anche al telefono, ma te li rinnovo, complimentoni per il tuo blog che è ormai diventato uno dei miei appuntamenti fissi di lettura ;-)

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    Risposte
    1. non compro tutte le serie, come ho scritto sopra, ma anche così mia moglie si mette le mani nei capelli ogni volta che entro in casa con qualche fumetto sotto braccio (o in qualche borsona nel caso degli arretrati...a proposito: mi sto comprando gli arretrati di Nathan che mi mancavano, ovvero dal 100 e qualcosa al 238.... :-) immagina la faccia di Francesca....)
      Nathan 2011 sarà oggetto dell'ultima puntata di questi post dedicati ai Bonelli dell'annata passata...
      Grazie per i complimenti

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