Ritroveremo finalmente Ugo Pastore, uno dei protagonisti di Volto Nascosto, in uno scenario completamente diverso da Roma e l'Africa coloniale italiana di fine Ottocento: la Cina della Rivolta dei Boxer.
La scelta di un contesto storico così poco approfondito da noi occidentali, come teatro delle nuove avventure di Ugo Pastore, è spiegata dallo stesso Manfredi nelle parole che seguono, tratte dall'intervista che mi rilasciò qualche mese fa.
Mi piace studiare, mi è sempre piaciuto. Facevo il ricercatore da giovane e continuo a farlo per conto mio. ... Non mi diverte raccontare cose che già so. Amo raccontare cose che non so, naturalmente andandomi a documentare prima e in corso d’opera....
Anche questo è stato un tema che ho scelto proprio perché non ne sapevo niente. E mi sembrava assurdo non sapere niente del rapporto tra Cina e resto del mondo, in un’epoca come le nostra, segnata da questo rapporto. Studiando quel periodo della storia cinese ho scoperto ad esempio che certe cose che avevo letto da giovane su Mao e sul suo pensiero, erano colossali fesserie, perché non capivano le radici di quel pensiero nella storia cinese. Ho anche scoperto che i film di kung fu avevano un significato politico che noi non riuscivamo nemmeno a sospettare. Non erano soltanto film di cazzotti. I boxer si chiamavano così perché il loro simbolo era il pugno chiuso e i guerrieri scelti venivano dalle scuole di arti marziali. Rivendicare le tradizioni del kung fu e del combattimento a mani nude, è sempre stata per i cinesi una rivendicazione legata alla lotta per l’indipendenza. E non è stato un caso se questi film, in Cina, sono nati a Hong Kong, che è sempre stata fiera della sua indipendenza, ma che in quegli anni, anche se più orientata all’Occidente che alla Cina maoista, rivendicava con questi film la sua piena appartenenza alla cultura cinese e in particolare a una Cina ribelle tanto nei confronti dell’Impero centralizzato a Pechino, quanto dell’invasività occidentale. Così alla fine le stesse cose che avevo visto e conosciuto ho potuto riconsiderarle sotto una luce diversa.
Disegni di Massimo Rotundo
Disegni di Massimo Rotundo |
In Volto Nascosto e anche nel prossimo Shanghai Devil, paesaggio e ambienti sono protagonisti tanto quanto i personaggi. Non è una mia mania. È il racconto epico a prescrivere questo. Come si fa a raccontare Lawrence d’Arabia se si stringe sempre sui primi piani? Guardate i film cinesi di John Woo, per dirne uno. Cosa diventerebbero togliendo le sontuose scenografie, i paesaggi, le scene di massa, i costumi, stringendo tutto sui primi piani?
Sqarà quel che sarà, ma io sono proprio curioso e non vedo l'ora :)
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