Franco Devescovi "Non sono mai stato un patito del fumetto, credo che se io avessi fatto l'ingegnere (magari l'avessi fatto....) o l'avvocato oppure lo spazzino, qualsiasi lavoro avessi fatto, per mia natura avrei cercato di dare il meglio, l'avrei fatto al massimo delle mie possibilità. Per cui io, nel fumetto, sono un perfezionista tremendo."
Questo è solo un breve stralcio dell'intervista che Franco Devescovi mi ha rilasciato giovedì scorso e che verrà pubblicata prossimamente su Fucine Mute. Il disegnatore più che ventennale di Martin Mystere (ma non solo) mi ha accolto a casa sua a Trieste con la cortesia e affabilità che lo contraddistinguono, raccontandomi diversi aneddoti della sua carriera di fumettista. Abbiamo parlato della sua passione per il disegno nutrita fin da bambino, del suo incontro casuale col mondo del fumetto, e di come, al contrario di ogni previsione giovanile, le nuvole parlanti siano diventate il suo mestiere, condotto, come dichiara lo stesso Devescovi nelle righe sopra riportate, con estremo impegno e cura per ogni dettaglio.
Cura e impegno che si possono ammirare nelle tavole di Martin Mystere che vedete qui sotto: un regalo che mi son concesso per i miei 40 anni.
La prima appartiene all'albo numero 129 scritto da Carlo Recagno, intitolato "Aria di Baker Street". Fu pubblicata nel dicembre del 1992 e la ricordo ancor oggi come una delle più belle storie di Martin, ambientata in una Londra ritratta magistralmente da Devescovi, e riguardante un inedito manoscritto di un'avventura di Sherlock Holmes.
La seconda, molto dinamica, si riferisce alla storia scritta da Stefano Vietti e pubblicata nell'agosto del 2010 col titolo "Il carcere degli esseri impossibili".
Con tutto il rispetto e la stima per il lavoro di Giancarlo Alessandrini, penso che ormai Franco Devescovi, dopo 20 anni di onorato servizio, possa benissimo disegnare anche le copertine degli albi di Martin Mystere. Se lo merita. Quasi quasi scrivo una lettera a Sergio Bonelli....
Eh, no.
RispondiEliminaCon tutto il rispetto che nutro per questo grande professionista, Alessandrini dovrebbe rimanere dov'è. Ma dopo di lui, ci sarebbe poi Lucio Filippucci.
Comunque complimenti per le tavole che ti sei regalato. La prima è davvero stupenda, per non parlare della sua "importanza" storica.
Non vedo l'ora di leggere l'intervista, comunque.
Tienici aggiornati.
Con tutto il rispetto che nutro per Alessandrini, secondo me le sue ultime prove con Martin non sono all’altezza di ciò che ha prodotto nel suo passato, sia come copertine che come storie degli albi. Al momento, sempre secondo me, Devescovi è decisamente migliore. Poi Filippucci piace molto anche a me, ma qui intervengono i gusti personali....
RispondiEliminaSono curioso di leggere l'intervista.
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