martedì 1 gennaio 2013

Il primo e l'ultimo fumetto dell'anno

Questa non è una classifica. E' solo un'istantanea scattata a cavallo del nuovo anno, con un tempo di esposizione abbastanza lungo da coprire l'ultimo giorno del 2012 e il primo del 2013. L'oggetto della foto è il fumetto con cui ho detto addio all'anno passato e quello con cui ho salutato quello nuovo.Il motivo? Nessuno, solo un gioco che si potrebbe fare benissimo in qualunque altro periodo dell'anno. Lo faccio ora soltanto per vedere se il caso mi ha fatto chiudere bene i 365 giorni appena trascorsi e se mi ha fatto iniziare altrettanto bene i 365 nuovi.
Devo dire che non avrei potuto finire meglio.
A ben vedere il 2012 è stato, per me, l'anno di Paolo Bacilieri. Dopo Sweet Salgari e Sul pianeta perduto, c'è una terza gemma da sistemare nella bacheca delle sue opere. Alludo a Adiós Muchachos, adattamento a fumetti di Matz del romanzo noir del cubano Daniel Chavarria. Trama fitta di colpi di scena, perfetto connubio di testi e disegni, felice ambientazione a L'Avana, personaggi ben caratterizzati e ricchi di sorprese. Fumetto edito dalla Rizzoli Lizard a colori: mentre lo stavo leggendo, pensavo a come sarebbe stato in bianco e nero, avrebbe perso sicuramente in solarità ma avrebbe acquisito qualcosa in calore.

E oggi cosa ho letto? Bordertown, l'ottava avventura di un Saguaro sempre più convincente. Dopo i dubbi dell'esordio mi sto ricredendo di mese in mese riguardo lo spessore che il personaggio di Bruno Enna sta assumendo. Nel mezzo di buone trame poliziesche il nuovo eroe della Bonelli riesce a distaccarsi da quel cliché alla Tex Willer che gli avevo affibiato un po' troppo frettolosamente, proponendo tematiche riguardanti i nativi americani quasi contemporanei (siamo nei primi anni Settanta) che si integrano al meglio tanto nell'avventura singola quanto nella continuity. Nel caso particolare, il nostro conlcude una storia di due albi affrontando una pericolosa trasferta a Ciudad Juarez, la città messicana posta sul confine con gli USA, ritratta da Enna all'inizio di quel tragico cammino che l'ha fatta diventare oggi una delle città più violente al mondo. Al di là del suo coraggio e determinazione, Torn rivela molto di sè e della propria umanità in questa storia.
Direi, quindi, un buon inizio anche per il 2013.

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