Sono proprio i disegni che fanno insorgere nel lettore il rimpianto di non poterli ammirare in un formato più grande, magari quello in cui erano state pubblicate circa 35 anni fa le storie d'avventura cui questa nuova collana si richiama: Un uomo un'avventura. Nello stesso editoriale presente in seconda di copertina de Il boia di Parigi, si fa riferimento al "sottile ma robusto" filo rosso che collega Le Storie a quella che è stata una delle più importanti iniziative editoriali che Sergio Bonelli realizzò.
L'Avventura è protagonista attraverso la vicenda di un uomo inserita in un ben preciso contesto storico, con la sceneggiatura di capaci e valenti scrittori e i disegni di maestri del calibro di Pratt, Battaglia, Micheluzzi, Toppi, Buzzelli, Milazzo, Manara, Crepax, Tacconi, Bonvi e molti altri. Trenta pezzi in tutto, confezionati in albi cartonati grandi, alla francese, a colori e con carta patinata, distribuiti nelle edicole. Questa eccezionale collezione di "graphic novel" ante litteram (che fa impallidire per la cura e la qualità molte attuali "graphic novel" da libreria) è l'antenata della nuova serie bonelliana ora in edicola: gli ingredienti sono gli stessi, cambia solo (?!?!) il formato, ma è giusto e ovvio che sia così. Il motivo infatti della chiusura di Un uomo un'avventura fu proprio economico: gli albi costavano troppo all'editore in rapporto alle entrate.
Sergio Bonelli ha ricordato con queste parole quell'esperienza:
"La collana è stata una concessione, un regalo che mi son fatto perché mi piaceva l'idea di un'iniziativa pensata insieme a certi disegnatori che mi piacevano. Tanto è vero che ho lasciato anche una certa libertà nella gabbia della tavola. Chissà, magari Toppi quella libertà se la sarebbe concessa lo stesso, ma comunque non avevo preteso quel rigore che di solito mi caratterizza. In questo caso volevo gratificare il sottoscritto e quella generazione di grandissimi disegnatori attraverso la nostra comune passione per l'Avventura."E il regalo, Sergio Bonelli, lo ha fatto a tutti i lettori.
Ma ritornerò ancora su Un uomo un'avventura, per sottolinearne l'importanza, non del tutto capita secondo me, che ha rappresentato per la casa editrice milanese e per il fumetto italiano in generale.
Ritroveremo fra un mese una nuova copertina di Aldo Di Gennaro a impreziosire il secondo albo, firmato dalla coppia Recchioni - Accardi, che ci porterà nel Giappone dei samurai.
D'accordo... mi hai convinto Alessandro! Domani (anche se in ritardo) lo compro anch'io!
RispondiEliminanon te ne pentirai...
EliminaMi hai convinto, l'ho preso, l'ho letto e ne sono rimasta soddifatta. Credo che il perno attorno a cui ruoti la storia sia la dignità umana. Ne esce un vibrante messaggio contro la pena di morte. La rappresentazione storica della rivoluzione francese e di alcuni suoi protagonisti mi sembra verosimile, ed è questo il criterio a cui si deve attenere una storia, un romanzo, un fumetto storico. Non deve essere un saggio, ma deve nascere dalla vicenda storica e poi svilupparsi secondo la creatività dell'autore.
RispondiEliminaDici bene, Sanson rispetta la dignità dei condannati più di qualsiasi altro. Il bello della storia è proprio questo: non te lo aspetteresti dal boia, e invece...
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