"In principio ci fu Hugo Pratt. Quand'ero bambino aspettavo con ansia tutte le settimane l'uscita del Corriere dei Piccoli ed ero perdutamente innamorato dei suoi soldatini da ritagliare. Sono sicuro che nella soffitta di mio padre ( che non butta niente ) ce ne siano ancora! A Pratt devo la decisione di fare questo lavoro. Ai tempi non esistevano le scuole di fumetto ed io imparai copiando le sue tavole: ci lavoravo dopo cena, rubando ore al sonno e agli amici tanta era la passione, perché di giorno c'era la scuola e più tardi un lavoro come illustratore presso una casa editrice di Jesi che mi prendeva tutto il giorno. Ammiravo moltissimo anche Gino D'Antonio (Storia del West), vennero poi gli americani (Robbins e Toth) e per ultimi ma non ultimi i francesi con Moebius sopra tutti. Mentre disegno tengo sempre sott'occhio le loro tavole a mo' di stimolo e ispirazione."
Per festeggiare i 30 anni di Martin Mystère ho intervistato Giancarlo Alessandrini, che ripercorre qui, su Fucine Mute, le tappe più importanti della sua quarantennale carriera, dal Corriere dei Ragazzi a Ken Parker, da L'Uomo di Mosca a Outremer fino al recente Quintett.
Lo ringrazio per la disponibilità e la simpatia che mi ha dimostrato.
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