domenica 15 maggio 2011

"Mammuth", o della scoperta anarchica della felicità


Un viaggio anarchico e anti-borghese nella Francia nascosta, diversa e ai margini. In sella alla sua mastodontica moto (una vecchia Munch Mammuth del '72), lo "stupido" Serge Pilardosse - Gerard Depardieu, dal fisico debordante come un elefante fuori tempo e fuori posto, riscopre la bellezza della vita e l'importanza del suo amore per la grassa moglie. Artefici del cambiamento sono la nipote ritardata e sensibile, e il dialogo interiore con la sua fidanzata di un tempo, morta in un incidente stradale avvenuto propio con la Mammuth. Lo scopo iniziale del viaggio (rintracciare dei documenti per la pensione) viene presto dimenticato. La nuova (ri)scoperta di Serge si riassume nella sua poesia finale:

Un giorno un uccellino mi ha sussurrato
che per tutta la vita ho solamente lavorato,
tutta la vita a contare le ore,
tutta la vita a versare sudore.
Quel che in inverno riuscivo a guadagnare
lo spendevo in estate per viaggiare.
Anno dopo anno, sempre mal gestite,
sono queste le ferie retribuite.
Ho lavorato come un dannato
per dimenticare tutto il passato,
ho lavorato e mai ascoltato il mio cuore
solamente per conservare il mio amore.
Ora finalmente vi faccio una confessione:
per me il lavoro è stato un’ossessione
ma grazie alle mie muse
so che ormai il mio solo lavoro
sarà difendere l’amore
come il mio unico tesoro
.”

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