Si chiama Zahra's Paradise, è un fumetto online pubblicato a puntate e tradotto in molte lingue, tra cui l'inglese, il farsi, lo spagnolo, l'arabo, il francese, l'italiano e molte altre. L'autore, Amir, è un iraniano mentre il disegnatore, Khalil, è un arabo. Amir è un attivista dei diritti umani e ovviamente non può vivere nel suo paese d'origine: ha girato l'Europa ed ora vive negli Stati Uniti. Se vivesse ancora a Teheran, probabilmente farebbe la fine del protagonista del fumetto, Mehdi, un giovane scomparso nei meandri delle prigioni della Repubblica Islamica durante le manifestazioni successive alle elezioni farsa del 2009, che confermarono Ahmadinejad come presidente dello stato.
Mehdi non si vede mai nella storia e temo che forse non lo vedremo più. I veri protagonisti sono la madre e il fratello, un blogger, che non si rassegnano alla scomparsa del ragazzo e cominciano a cercarlo. Nelle puntate pubblicate già si respira l'aria tetra e piena di sangue che tutto il mondo sperimentò in quei giorni guardando le poche dure immagini che filtravano dalla capitale e soprattutto leggendo i blog dei giovani. Questo fu lo strumento principale attraverso cui si diffusero le notizie reali, visto che quelle ufficiali diramate dal regime erano del tutto false.
Qui sopra una tavola tratta da Persepolis di Marjane Satrapi
Lo stile e i temi del fumetto ricordano Persepolis, il noto racconto grafico di Marjane Satrapi ambientato in Iran a partire dai tempi immediatamente precedenti alla rivoluzione islamica. Purtroppo in entrambe le storie si parla di libertà soffocata, di uomini e donne che lottano per vedere rispettata la propria dignità. Gli aguzzini sono sempre gli stessi, coloro che stritolano questo paese dalla cultura millenaria in una morsa di violenta ingiustizia.
Auguro a questo fumetto la stessa fortuna di Persepolis, se lo merita.
no, non lo salverà.
RispondiEliminama contribuirà a farlo.
grazie della segnalazione, ulla.