sabato 19 febbraio 2011

Due tavole per una rivoluzione

Due tavole a fumetti possono descrivere efficacemente una rivoluzione? Sì, se a farlo è Othman Selmi, giovane illustratore e fumettista tunisino, i cui disegni sono pubblicati questa settimana dalla rivista Internazionale, nella sempre interessante rubrica Graphic journalism. La rivoluzione raccontata attraverso il linguaggio delle nuvole parlanti è quella che ha trasformato il paese dell'autore nell'ultimo mese, aldilà di ogni previsione degli occidentali, contagiando poi il vicino Egitto e, in queste ore, la Libia e il Bahrein.
Personalmente, ho capito molto di più di ciò che è accaduto nel paese nordafricano dal reportage di Othman Selmi, che non da molti quotidiani e telegiornali di casa nostra.
Ecco le due tavole del fumettista, dominate da caldi colori che virano dal rosso della bandiera tunisina.

Disegni di Othman Selmi, da Internazionale 885 del 18 febbraio 2011
Disegni di Othman Selmi, da Internazionale 885 del 18 febbraio 2011

La copertina dell'attuale numero di Internazionale è dedicata alle due rivoluzioni che hanno cambato la storia di Tunisia ed Egitto. All'interno ci sono, oltre all'articolo grafico di Othman Selmi, interessanti scritti di Olivier Roy, Ahmed Rashid, Amira Hass e Slavoj Žižek.


Di questi fatti, ispirati da un anelito laico alla libertà e alla giustizia, il filosofo sloveno scrive su The Guardian, nell'articolo riportato sulla rivista:

"... Quando un regime autoritario si avvicina alla crisi finale, la sua dissoluzione, di regola, segue due fasi. Prima del vero e proprio crollo, si verifica una misteriosa rottura: tutt'a un tratto la gente si rende conto che il gioco è finito, semplicemente non ha più paura. Non solo il regime perde ogni legittimità, ma il suo stesso esercizio del potere è percepito come un'impotente reazione di panico. In una scena tipica dei cartoni animati, un personaggio raggiunge un precipizio ma contnua a camminare, come se avesse ancora la terra sotto i piedi. Comincia a cadere slo quando abbassa gli occhi e vede l'abisso. Quando perde la sua autorità. è come se il regime fosse sopra il precipizio: per farlo cadere, bisogna solo ricordargli di guardare in basso ...."

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