mercoledì 12 agosto 2015

Il Tex di Fernando Fusco, per me


Fin da bambino il Tex di Fernando Fusco mi affascinava per il suo volto particolare: gli zigomi molto pronunciati, il naso volitivo e gli occhi quasi invisibili. Ma non solo questo: il suo Tex era un'esplosione di energia e dinamismo, qualità che rendevano ancora più appassionante la lettura delle avventure di Aquila della Notte. E poi, per me, Fusco rimane legato ad una delle storie di Tex che amo di più, Caccia all'uomo, l'esordio di Guido Nolitta sulle pagine del personaggio creato dal padre Gian Luigi. Indimenticabile l'intensa interpretazione da parte di Fusco di Faccia d'angelo, il giovane fuorilegge Andy Wilsonuno dei character texiani più interessanti, il primo che mise in crisi l'infallibilità di Tex instillandogli il seme del dubbio.
Fernando Fusco se n'è andato per sempre qualche giorno fa, all'età di ottantasei anni. Credo che una buona parte dei motivi per cui mi avvicinai a Tex da bambino, è rappresentata dai suoi disegni, che trovavo, insieme a quelli di Giovanni Ticci, energici e freschi. Fusco aveva il dono di conferire la dimensione dell'Avventura senza tempo alle storie che disegnava, ai paesaggi che ritraeva e ai personaggi che rappresentava. Tutte cose che un bambino percepisce istintivamente, senza saperlo.


4 commenti:

  1. Fusco e Ticci sono stati x Tex quello che Gil Kane è stato x Spidey o Nea Adams x Bats.

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  2. Sinceramente, i suoi disegni sono sempre stati quelli che ho amato meno. Non mi hanno mai convinto i cattivi che trovavo stereotipati e l'anatomia sotto le camicie quadrate. Ma i paesaggi e altro erano resi perfettamente, lo ammetto.

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