I buoni consigli di lettura o di
ascolto si apprezzano a distanza di anni. Quando te ne stai davanti
alla tua libreria e ti accorgi che la fila delle opere di un autore
occupano uno spazio considerevole dei tuoi scaffali, allora ringrazi
la persona che te l'ha fatto conoscere, e te stesso per aver
ascoltato il suo suggerimento. Mi è capitato di recente di
soffermarmi su due artisti che sono ben rappresentati nella mia
libreria e sui due Paoli che me li hanno fatti scoprire. Del primo
Paolo, ho già scritto qui: è lui che mi ha trasmesso
la passione per Francesco Guccini quando eravamo
ragazzini. All'altro Paolo, invece, devo la scoperta di Magnus
e del suo celebre personaggio Lo Sconosciuto. I due
Paoli non si conoscono fra loro, sono io che li collego idealmente
dopo aver letto sul quotidiano La Repubblica del 10
luglio scorso un'intervista di Luca Raffaelli a
Francesco Guccini.
Magnus nel 1973 |
L'occasione dell'articolo è
rappresentata dalla pubblicazione integrale delle avventure di The
Unknow per i tipi della Rizzoli-Lizard. Sono
rimasto felicemente sorpreso di apprendere che il cantautore di
Pavana collaborò in modo del tutto amichevole alla creazione
dell'antieroe.
Guccini rivela di essere stato amico di
serate di Roberto Raviola nelle osterie bolognesi e
confessa che, ascoltata l'idea di Magnus di un nuovo protagonista di
avventure a fumetti:
“Cominciammo a stabilire i tratti di questo personaggio, come dovevano essere costruite le sue avventure, per esempio il fatto che ogni tanto doveva esserci un flashback di situazioni di guerra che aveva vissuto, cui aveva partecipato come legionario. Lo Sconosciuto è un deracinée, uno sradicato, però ancora in gamba, vivace, anche capace di gesti generosi. Però non un personaggio buono, anzi. Anche un po' stronzo. Ma erano solo i primi abbozzi. Poi Roberto ha continuato per conto suo.”
A proposito della mancanza della n
finale nel nome The Unknow, aggiune:
“Era un'idea sua. Divertente, peraltro. Voleva lasciare questo nome così: un nome sbagliato per un personaggio fuori dagli schemi, appartato e ribelle. Penso che rispecchiasse la personalità dell'autore.”
Francesco Guccini negli anni Settanta |
Quando ascolti o
leggi un'intervista a Guccini, così come quando assisti ai suoi
intermezzi parlati fra una canzone e l'altra durante i suoi concerti,
non puoi fare a meno di apprezzare lo stile e la signorilità
dell'uomo. E nell'intervista di Luca Raffaelli questa regola non
viene meno, allorché alla domanda un po' maliziosa
“Ma si è
arrabbiato perché non le ha fatto più sapere nulla”
il cantautore
risponde così:
“No, perché era solo un gioco iniziato per caso. Non c'era nessun impegno da parte di nessuno dei due. Anche se avevo già sceneggiato una storia per un disegnatore di Verona, Francesco Rubino, poi avevo lavorato tanto con Bonvi, per cui era chiaro che mi piaceva lavorare nel fumetto. Ma senza mai pensare che diventasse una professione.”
La consapevolezza
che una parte della paternità della creazione de Lo Sconosciuto va
attribuita anche a Francesco Guccini avrà due conseguenze, anzi tre:
la prima è che rileggerò le sue avventure contenute in questa nuova
edizione con ancora maggiore entusiasmo di quanto feci la prima volta
che lessi gli albi prestatimi da Paolo secondo, e quelle successive
sugli albi che comprai.
La seconda è che
avvicinerò nella mia libreria la fila dei cd di Guccini alle opere
di Magnus.
La terza è che
farò conoscere Paolo primo e Paolo secondo: vedi mai che vengano
fuori altri preziosi consigli di ascolto e di lettura.
Credo che il Paolo secondo sia quello con cui sono andato a cena l'altra sera prima che ripartisse per l'Inghilterra.
RispondiEliminaIl volume della Rizzoli Lizard raccoglie anche "Lo Sconosciuto racconta"?
Credi bene.
RispondiEliminaNon ho ancora il volume fra le mie mani
Quando escono questi volumi è un bene e un male. Un bene per chi non li ha mai letti e, doverosamente, può farlo ora. Un male per chi ne ha già altre versioni (pur senza i nuovi contenuti) e si mangia le dita nel decidere se avere o no un quasi doppione per casa.
RispondiEliminaMolto interessante il tuo articolo.
Bel dilemma il tuo in effetti.... Io so già che propenderò per il quasi doppione...
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