domenica 30 ottobre 2016

Il vero Nathan Never


Tutto quello che hai sempre saputo su Nathan Never è falso. È frutto della fantasia di tre sceneggiatori ai quali Edward Reiser, il fondatore dell'Agenzia Alfa, ha commissionato l'ideazione di un fumetto per pubblicizzare l'immagine della società di sicurezza, indagine e vigilanza privata attraverso le avventure dei suoi agenti speciali. Nella realtà le cose, a Nathan, son andate in modo assai diverso. Un'altra storia, un'altra vita, un'altra verità. Nathan, o meglio Nemo, insieme alla figlia Ann e al robot Mac lasciano di sasso il lettore nella tavola conclusiva de L'ultima verità, albo finale di Anno Zero, la straordinaria miniserie scritta da Bepi Vigna e disegnata da Roberto De Angelis, che ha ribaltato completamente con un colpo da maestro la prospettiva attraverso cui gli appassionati dell'agente speciale riconsidereranno d'ora in poi le sue vecchie vicende. Quanti Nathan/Nemo si sono affacciati quindi lungo questi venticinque anni di avventure targate Bonelli? Tantissimi, ma il migliore è proprio quest ultimo di Vigna: il più originale, il più vero. Mi auguro di incontrarlo ancora.

10 commenti:

  1. Ma quindi è proprio materiale da Fumettisti d'Invenzione? (in cui comunque Nathan Never rientrava già)

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    1. Esatto!
      Avevi già citato NN in fumettisti d'invenzione??

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    2. E' nel testo di base, se ben ricordo (in una storia dovrebbe comparire un supereroe inventato, mi pare di ricordare i disegni di Mari).

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    3. Senti: ho visto che allo stand della Bonelli a Lucca vendono le t-shirt dei personaggi bonelliani. Riesci ad acquistarmi quella di Mister No, taglia XL?

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    4. Mi vengono i brividi al pensiero di tornare in quella bolgia ma vedo quello che riesco a fare.

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  2. Bah, se apprezzassi i "nuovi inizi", i "what if"... seguirei i comics dei supereroi. -_-
    Altri 20€ circa risparmiati evitando quest'altro scempio sul povero agente Alfa, sconvolto dai suoi stessi creatori...

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    1. Ti consiglio di leggere la miniserie prima di giudicarla.

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    2. Grazie alla trilogia/commiato dell'altro "papà" di Nathan, non ci tengo proprio: per me le origini di Nathan Never sono quelle raccontate anni fa, quanto meno perché tutta la manfrina sull'origine dei capelli bianchi di Nathan l'hanno riciclata almeno quanto le pubblicità della Eminflex su Mediaset! E ora, dopo 25 anni, ritratti per salvare un personaggio che Serra ha fatto morire, passando la titolarità della testata a un suo "doppio" dove l'unica cosa originale è il figlio di Elania?

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    3. Gas, son d'accordo con te sulla trilogia di Serra. Ma la miniserie di Vigna vale la pena: leggila

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