sabato 28 marzo 2015

La piccola grande storia di Saguaro


Saguaro è giunto alla fine della pista. Col numero 35, intitolato Oltre l'orizzonte, da pochi giorni in edicola, si conclude la serie a fumetti della Sergio Bonelli Editore scritta da Bruno Enna. Per quasi tre anni l'autore sardo ci ha introdotto in un mondo e un personaggio affascinanti. Per chi ama la Storia dei Nativi americani, Saguaro è stato un fumetto importante. Ambientato nei primi anni Settanta del secolo scorso, ci ha mostrato, in chiave avventurosa da buona tradizione bonelliana, come vivono i discendenti di quel popolo che è stato sconfitto sul campo, ma non nell'onore, da un invasore troppo numeroso e tecnologicamente avanzato da potergli resistere. Abbiamo capito che le rivendicazioni dei Nativi rimangono le stesse di quelle che avanzavano i loro progenitori di un secolo prima. Abbiamo visto come l'integrazione forzata e la ribellione siano due facce della stessa tragica medaglia. Bruno Enna ha avuto il merito di accostarsi a questa Storia così complessa con grande umiltà e rispetto. Lo ha fatto attraverso una storia personale, quella del navajo Thorn Kitcheyan detto Saguaro, un uomo alla ricerca della propria identità. Con l'ultimo episodio, disegnato magistralmente da Luigi Siniscalchi, Enna scrive una splendida conclusione del conflitto che Thorn ha vissuto dentro di sé. Non poteva che essere Nastas Begay, l'amico di sempre, il fratello di una vita, il ribelle ricercato dall'FBI, ad accompagnare Saguaro alla presa di coscienza finale. Nell'ultima tavola, oltre l'orizzonte si stagliano le figure dei compagni di strada, di coloro con cui Thorn ha condiviso il proprio percorso. La storia editoriale di Saguaro è finita, ma la sua strada continua, se non altro nel cuore dei lettori che l'hanno seguito con tanta passione. Non è questo il post in cui commentare come mai una serie così bella termini dopo soli 35 numeri. Questo post deve terminare con una sola parola rivolta a Bruno Enna, ai disegnatori e a tutti i collaboratori della serie: grazie.

6 commenti:

  1. Ottima dimostrazione di affetto, Alessandro.
    Mi associo pienamente.

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  2. Ho seguito la serie per soli 12 numeri ed ho apprezzato moltissimo lo stile di Enna e la grinta del suo personaggio,purtroppo la Bonelli non ci ha puntato molto e questo mi ha indotto all'abbandono; forse nel mio piccolo ho contribuito alla sua chiusura ma auguro a Bruno Enna un grande futuro.

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    1. Forse anche i disegni non ti hanno sempre convinto?

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    2. Non metto in dubbio che per fare un buon fumetto ci voglia un bravo sceneggiatore, ma trattandosi appunto di un fumetto dal mio punto di vista il disegno deve avere una parte fondamentale. Fatta questa premessa e rispettando anche i gusti degli altri, personalmente penso che i disegnatori arruolati per Saguaro non sono stati convincenti. Non so quale sorte avrà Adam Wild ma sicuramente ha un parco disegnatori di un livello nettamente superiore; per questo dico che la Bonelli non ha proprio puntato sulla serie di Enna.

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    3. Son d'accordo con te: alcune bellissime storie sono state rovinate dai disegni. Un vero peccato! L'avevo scritto in altri post precedenti.

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