I
vampiri. Li conosciamo attraverso tanti libri e film di valore più o meno elevato. Di questi personaggi mitici ci siamo fatti un'idea in alcuni casi stereotipata (con il mantello rosso e i canini aguzzi) o romantica (vedi
Intervista col vampiro). Niente di tutto questo si trova nel romanzo gotico
Ho freddo di
Gianfranco Manfredi, dove il tema del vampirismo è affrontato in un modo del tutto singolare (almeno per la mia esperienza).
Ci troviamo nel
Rhode Island degli ultimi anni del '700, dove sbarcano due gemelli medici francesi, Valcour e Aline de Valmont, due rappresentatnti del secolo dei Lumi, due emancipati e dagli usi libertini, che si insediano nella comunità di Cumberland, vicino a Providence. Qui si incontrano e scontrano con leggende e tradizioni che di razionale hanno ben poco. E fanno la conoscenza del terzo protagonista del libro, il pastore olandese Jan Vos, che li accompagnerà lungo le sinistre vicende di tutto il romanzo. Gianfranco Manfredi si è ben documentato, anche in loco, per costruire, come al solito, la solida base storica del romanzo. Questa sua caratteristica, già incontrata nei suoi fumetti come Magico Vento o Volto Nascosto, costituisce le fondamenta del suo lavoro, dove però ad emergere sono sempre i personaggi. Mentre leggevo di
pesti vampiriche, di
riesumazione e profanazione di cadaveri (tutti fatti realmente successi in quelle terre), di analisi mediche iper-razionali da parte dei gemelli che legavano gli episodi di presunto vampirismo all'epidemia di consunzione (una sorta di tubercolosi unita ad episodi deliranti), mai l'attenzione si è scostata dalla storia personale dei tre protagonisti. Manfredi costruisce un'ottima trama, affascinante per il suo intreccio e i riferimenti storici, ma sono sempre le psicologie dei personaggi a dominare la scena. La loro descrizione è cosi' accurata che fin dalle prime pagine me li sono immaginati all'interno della mia testa nei minimi dettagli e così mi hanno accompagnato e sono vissuti dentro di me fino alla conclusione. Questo, al di là del tema trattato e della trama, è ciò che ti resta dentro alla fine del libro: il desiderio di rivederli ancora (e non a caso uso la parola rivedere, pur trattandosi di un romanzo scritto). Desiderio accontentato da Manfredi, che li ha resi protagnisti del suo ultimo romanzo
Tecniche di resurrezione, di prossima lettura.
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