domenica 31 gennaio 2010

Trieste, la porta di Sion


"Si tenga libero il 27 gennaio" è quello che mi disse un po' sibillinamente Walter Chendi senza aggiungere nient'altro. Mi ero avvicinato all'autore di fumetti triestino per fargli i miei complimenti sulle sue opere passate. Ma soprattutto perché mi trovavo di fronte alle sue tavole esposte finalmente in una mostra dedicata a lui e agli altri cinque autori triestini di fumetti: Mario Alberti, Ambra Colombani, Franco Devescovi, Alessandro e Lorenzo Pastrovicchio.


Qui sopra vedete la locandina della mostra curata dall'inesauribile Dario Fontana di Nonsololibri per il Comune di Trieste: il giusto riconoscimento della città ai sei autori, molto diversi fra loro per stile e temi, ma uniti dalla comune origine.
Ma ritorniamo alla frase che Chendi mi pronunciò il giorno dell'inaugurazione della mostra prima di sgusciare in mezzo alla folla che aveva riempito la sala dell'esposizione. Restò un mistero fino a ieri, quando mi recai nel mio "negozio" preferito di Trieste, Nonsololibri, per fare il pieno di fumetti. La vetrina attirò subito la mia attenzione: più copie di un nuovo libro di Walter Chendi "La porta di Sion" facevano bella mostra di sè! E un avviso annunciava la presentazione dell'opera presso la stessa Nonsololibri ad opera dell'autore per sabato 13 febbraio alle 17.
Mi precipitai dentro e dopo aver salutato affettuosamente il signor Dario e la moglie Mariuccia appresi appunto della nuova uscita editoriale di Chendi, presentata il giorno 27 gennaio presso il museo ebraico Carlo e Vera Wagner di Trieste per celebrare il Giorno della Memoria. Non ne sapevo niente purtroppo, ma mi son rifatto ieri sera divorando letteralmente il libro.
Devo dire che in effetti la scelta di presentarlo in un'occasione così importante come il Giorno della Memoria è appropriatissima. E' un'opera che aiuta a ricordare le tragedie successe nelle nostre terre e in tutta Europa a causa del razzismo, della discriminazione, dello sfregio della dignità umana. Lo sfondo è la Trieste dei giorni attorno al 18 settembre 1938, quando Mussolini annunciò in un terribile discorso tenuto in pazza Unità l'applicazione delle leggi razziali. Ciò che mi è piaciuto subito è lo sguardo attraverso cui questi tragici avvenimenti vengono osservati: ovvero gli occhi, il cuore e la mente di Jacob, un ragazzo ebreo che si vede all'improvviso cambiare il senso del mondo a lui conosciuto fino a quel momento. I fatti della Storia si intrecciano con quelli privati della sua storia, che sono quelli di un adolescente che scopre l'amore. E qui il tocco di Chendi è delicato, perché ci fa entrare dentro il cuore del ragazzo con tatto e la sua bella linea chiara è perfetta per esprimere i sentimenti più intimi.

Qui sopra una pagina de La porta di Sion, tratta dal sito dell'editore Edizioni BD

Chendi ha dedicato poi molta cura alla rappresentazione della Trieste dell'epoca e ci restituisce momenti, luoghi e parole dei membri della comunità ebraica, che, prima della guerra, era  la terza in Italia per dimensioni dopo Roma e Milano.

Qui sopra un'altra bella pagina de La porta di Sion, tratta dal sito dell'editore Edizioni BD, che raffigura interno ed esterno della sinagoga di Trieste

E scopri che da Trieste salpavano navi piene di profughi ebrei del Nord Europa diretti verso una nuova vita in Palestina. Verso la salvezza, quella negata a milioni di altre persone, passate per un camino a causa dell'odio razziale generato dal fascismo e dal nazismo.
Questa è un'ulteriore prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno dopo Maus, che anche il fumetto, grazie alla enorme fruibilità garantita dal suo linguaggio, sia adatto a raccontare storie di così alto valore civile. Farlo poi senza retorica è una capacità solo dei grandi autori..... Uno di questi lo trovate qui:

http://www.walterchendi.com

2 commenti:

  1. purtroppo il 13 febbraio sarò a sauris, ma il libro lo prenderò sicuramente alla prima occasione. avevo visto il servizio della presentazione presso il museo ebraico al tg3 regionale, e se non sbaglio (purtroppo la ricezione era pessima) chendi era accompagnato da luca enoch.

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  2. dici bene, c'era anche luca enoch... peccato che mi ero scordato del suo consiglio..... e peccato che non puoi venire il 13

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