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sabato 12 marzo 2016
Voglia di realtà
Dopo non so nemmeno io quanti anni (forse decenni) mi son limitato all'acquisto di un unico albo Bonelli: Julia, l'unico fumetto della casa editrice che, a ben guardare, sia ambientato nel tempo presente e che sia immerso nella realtà vera. Nessun incubo, nessuno zombie, nessun mistero. Realtà cruda, vera. Giancarlo Berardi ci porta ogni mese in un viaggio dentro le nostre nevrosi e dentro i problemi della nostra società. E lo fa quasi sempre con originalità, tatto e realismo, Avventura? Ovviamente c'è sempre il plot giallo che dà struttura alla storia, ma è solo lo scheletro di un corpo in cui la parte interessante è tutto il resto. Julia è quindi il fumetto meno avventuroso (secondo i canoni classici del termine) e più veristico (Berardi è un grande estimatore di Giovanni Verga) della Bonelli. E adesso è l'unico che mi interessi.
Pensa che Giorgia mi ha chiesto di smettere di comprare proprio Giulia, perchè rispetto ai vecchi numeri gli ultimi l'hanno un pò annoiata ;-) Sinceramente non so cosa pensare della nuova strategia Bonelli. A parte sfornare un gran numero di albi, linee nuove, ecc., trovo un pò assurda la strategia (un pò americana) di iniziative tipo lo stesso albo con 3 copertine diverse, dove magari uno lo trovi ad una fiera, uno in libreria, uno in edicola. Sono quelle cose un pò da fan nerdosi che non so quanto appeal possono trovare qui. Ma magari mi sbaglio. Certo che il momento è cruciale, tra crisi del fumetto in generale, ragazzi per cui è meglio un videogioco che un fumetto, o (vedi il caso di orfani) fumetti dove l'aspetto fondamentale è la spettacolarità. Si vedrà, amico mio. Intanto speriamo che arrivi una bella domenica di caldo, così facciamo questa escursione in Carso ;-)
RispondiEliminaNon mollate Julia! Ammetto che non ha più lo smalto di un tempo, ma rimane sempre molto valida!
EliminaIl Carso è qui che vi aspetta! :-)
Che la Bonelli si stia cercando è chiaro, e temo che sia anche inevitabile, per stare sul mercato e per determinare utili adeguati. Ma Bonelli secondo me è diventata negli anni anche un grosso "baraccone" burocratico e come ci insegna la storia quando si viaggia con spalle pesanti si rischia cadute continue (specie economiche). Insomma i conti possono non tornare facilmente. Julia è una bella serie, lo è sempre stata. Questo ultimo numero è anche un buon numero, con ottimi sviluppi. Non amo molto tutte ste cose tra il personaggio e il suo fidanzato italiano, che determina scuse per esplorare nuove scenografie internazionali (e nazionali), portandosi però dietro siparietti molto retorici (come forse è la vita) e vicende un po' piattine. Che dire Alessandro! Staremo a vedere. Condivido però quella certa fastidiosa sensazione di inadeguatezza al proprio tempo mediatico che leggo tra le righe. Roberto
RispondiEliminaPosso dirlo? Sergio Bonelli non c'è più e si vede. Aveva i suoi limiti? certo! Ma anche tantissime virtù. E si vedevano tutte. Marcheselli, ultimo dinosauro, se n'è andato via anche lui. E non è un bene.
EliminaAnche a me non piace la retorica e il paternalismo in cui scivola ogni tanto Berardi ma lo perdono. A presto!
Non ci avevo fatto caso al fatto che Julia fosse l'unico fumetto Bonelli basato su storie "realistiche" dei giorni nostri... Ciò rende merito a Berardi, anche se Julia oramai è semplicemente la certezza di leggere una storia ben scritta, difficilmente ho trovato albi memorabili/indimenticabili, anche se confesso di non essere un suo lettore assiduo.
RispondiEliminaHo appreso oggi di una disputa legale tra il grande Giorgio Trevisan e Berardi. Quest'ultimo si è appropriato di tutti i disegni di Trevisan!!! Berardi l'ho visto e ascoltato su YouTube (ripreso a Lucca Comics). Realtà, dite?! Quell'uomo è alienato, ha perso contatto con la realtà; e, come ho fatto rilevare a suo tempo, ha terminato la saga di Ken Parker in un modo orribile. Ho sempre pensato che Berardi sia stato sempre un po' sopravvalutato. Ora, anche come uomo, si sta rivelando veramente penoso (e non aggiungo altro)
RispondiEliminaChe Julia sia un fumetto realistico è indubbio. Che offra storie di alto livello è un mio giudizio soggettivo, sul quale si può ovviamente discutere. Trovo questo commento completamente fuori luogo rispetto al tema del mio post: esprimere giudizi gratuiti su una persona a proposito di faccende di cui non si conoscono i dettagli non fa parte del mio costume. Ti invito cortesemente a scrivere su questo blog dei commenti a delle storie, non delle offese personali.
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