Basta il colpo d'occhio della splendida copertina di Aldo Di Gennaro e pensi subito a Wheeling di Hugo Pratt e a L'ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Poi inizi la lettura di Mohawk River e ti trovi immerso completamente nell'Avventura. Le Storie, la collana mensile della Sergio Bonelli Editore che ogni mese ci propone una storia con ambientazione e protagonisti diversi, quest'anno ha davvero fatto centro con lo speciale a colori, scritto da Mauro Boselli e disegnato da Angelo Stano. Personalmente sono sempre stato affascinato dalle vicende storiche avvenute nel Nord America del Settecento, quando ancora il West non esisteva e Inghilterra e Francia si disputavano quegli sconfinati e inesplorati territori, sfruttando a loro vantaggio le alleanze con le tribù di nativi. Manituana, il romanzo del collettivo Wu Ming, è un'altro rimando cui corre la mia fantasia anche se gli avvenimenti raccontati in Mohawk River sono ben precedenti e risalgono al periodo compreso fra il 1755 e il 1760, quando le grandi potenze europee si scontrarono nella Guerra dei Sette Anni, coinvolgendo in questo confronto anche le proprie colonie d'oltreoceano.
Vendetta, amore e guerra sono i classici ingredienti di questa storia coinvolgente che Boselli ha intessuto sapientemente, caratterizzando con grande accuratezza diversi personaggi, sui quali spicca come un gigante Riley Black, l'immortale (?) cacciatore e guerriero bianco, stimato dai nativi che lo chiamano col nome di Corvo Nero. Dietro la trama si percepisce il grande lavoro di documentazione di Boselli che restituisce con precisione fatti realmente accaduti, contribuendo ad illuminare un periodo sempre troppo poco presente, per i miei gusti, nelle opere di fiction. Il curatore di Tex Willer non esita a mostrare i fatti per quelli che sono, nella loro estrema violenza e crudezza: sgorga abbondante il sangue dalle teste prima spaccate dai tomahawk e poi private del loro scalpo. Ma questa era la realtà con cui si son confrontati i protagonisti di questa storia avventurosa ma anche brutale.
Due sono gli elementi che mi son rimasti impressi. Il primo non è nuovo per un lettore di fumetti ambientati nel Nord America di due o tre secoli fa. Ancora una volta la trama si snoda attorno ai calcoli politici dei conquistatori europei (ottimamente rappresentati dalla spia francese Guichet-Bendd Nera) che non esistano a sfruttare a proprio vantaggio l'appoggio delle tribù native, per poi sacrificarle e tradirle quando la loro funzione cessa di essere utile. Questa volta non sono Cheyenne o Lakota o Apache al centro della vicenda ma nomi meno sentiti perché appartenenti a popolazioni travolte prima delle altre dalla marcia di conquista dei bianchi: Abenaki, Mohawk e Delaware. Al di là dei nomi, però, la storia è sempre tragicamente la stessa.
L'altro elemento per cui sono rimasto colpito sono stai i disegni e soprattutto i colori. Angelo Stano si è davvero superato regalandoci scene (esaltanti quelle ambientate nei boschi) e personaggi (i nativi in primis) ricchi di dettagli. La colorazione è davvero magistrale e l'unico rimpianto è di non aver potuto apprezzare le tavole dell'artista pugliese in un formato più grande. Sono molto lontane le tristi colorazioni che la Bonelli ci riservava negli anni passati: l'esperienza di Orfani è servita almeno a qualcosa.
Ma quest'estate vede Mauro Boselli come il vero mattatore della collana Le Storie. Oltre a Mohawk River, infatti, l'autore milanese firma la sceneggiatura de L'abisso, l'albo della serie regolare in uscita ad agosto, dove i disegni di Luca Rossi daranno vita ad una pittoresca ciurma di pirati e alla loro straordinaria caccia al tesoro.
Mi permetto di segnalare, inerente al periodo storico preso in esame, i volumi "deerfield 1704" con i testi di Bazan e la splendide tavole in bianco e nero del maestro Lele Vianello(collaboratore di Pratt)!!!
RispondiEliminaCordiali saluti e complimenti per questo tuo blog che trovo piacevole e intelligente(non è scontato nel fumettomondo su internet)....
Alessandro da Pisa
Grazie per la segnalazione!!! E grazie per i complimenti!
EliminaAnche a me e ' piaciuto molto. E pensare che su fumettologica l hanno stroncato. Complimenti per l accurata recensione.
RispondiEliminaho letto: non sono affatto d'accordo con Fumettologica
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