Disegno di Paolo Bacilieri |
Cos'è Fun?Fun è il titolo del nuovo libro al quale sto lavorando.
Si tratta di un libro a fumetti sulle parole crociate, sì, i cruciverba.
Perchè Fun?
Perchè è la prima parola comparsa nel primo cruciverba, suppergiù un secolo fa, nel 1913, ed è tutta colpa di Stefano Bartezzaghi. Stefano, una sera di un paio di anni fa mi disse: "Paolo, perchè non fai un fumetto sulla Storia del Cruciverba?"
Come hai risposto a Bartezzaghi?
Ho risposto: "Stefano, fossi matto!"
Poi però di Bartezzaghi ho letto lo splendido libro dallo splendido titolo "L'orizzonte verticale", nel tempo fatto di attimi ho preso in mano un paio di vecchie Settimane enigmistiche (uguali a quelle nuove, fatta eccezione per Il Tenero Giacomo) ed ecco che qualcosa di oscuro, rognoso, suadente e irrevocabile ha cominciato a tediarmi. Conosco i sintomi.
Che libro sarà?
Sarà un libro multistrato. Conterrà una parte storica (NewYork 1913, Londra 1944, Parigi 1960, Milano 1930/1970) e una contemporanea (con Zeno Porno & C. più un nuovo personaggio, Pippo Quester).
Conterrà inoltre diverse storielle incrociate, "orizzontali e verticali", che ho realizzato in questi anni, per Animals, per il Corriere, etc.
Quando uscirà?
Presto.
Sei matto?
Sì, sono matto.
Il primo cruciverba pubblicato domenica 21 dicembre 1913 sull'inserto settimanale Fun del New York World |
Che legami ci sono fra il cruciverba e il fumetto? Nella sua origine, tantissimi. Fun è la prima parola comparsa in chiaro sul primo cruciverba ma è anche il nome dell'inserto domenicale del "New York World" in cui è apparso: "Fun". Otto pagine di intrattenimento e di distrazione, ottenuti grazie a rompicapi come indovinelli, anagrammi, sciarade, rebus e grazie a fumetti. Leggendo Fun, il cittadino newyorchese degli Anni Dieci poteva quindi trascorrere del tempo libero in modo lieto grazie a puzzles e a fumetti. E a partire da quel 21 dicembre del 1913, potè cimentarsi anche nella soluzione di quel nuovo rompicapo ideato dal curatore della pagina dei giochi del Fun.
Disegno di Paolo Bacilieri |
"Nei primi decenni del Novecento, negli Stati Uniti, vengono eretti alcuni pilastri della modernità, nei settori della distribuzione delle merci, dei servizi, dell'organizzazione del tempo di lavoro e del tempo libero. Sono gli anni in cui esplodono il cinema, le sale da ballo, le lotterie popolari, la musica jazz, i fumetti, diverse manie di massa...: anche i costumi sessuali trovano una nuova libertà nei nuovi tempi e nei nuovi spazi urbani... Nasce la metropolitana di New York. Il cielo della città si popola di grattacieli, il cielo degli Stati Uniti si popola di aerei....Sono gli anni in cui si inaugurano i primi grandi magazzini e le vendite rateali; la merce si standardizza, con marchi e confezioni riconoscibili e onnipresenti. I giornali popolari si rivolgono a un pubblico che sta acquisendo a sua volta gli standard della cultura di massa - nei consumi, nel comportamento, nelle abitudini, nel linguaggio, nel livello di alfabetizzazione."Giornali popolari e cultura di massa: i fumetti nell'America del tempo furono uno dei linguaggi con cui i giornali forgiavano la cultura. E il New York World, con il suo Fun, fu uno degli attori principali. Acquistato da Joseph Pulitzer nel 1883 in stato di grave crisi finanziaria, in breve tempo divenne il quotidiano più autorevole di New York tanto che, solo sette anni dopo, si poteva permettere una nuova sede: il World Building, all'epoca il più alto grattacielo della città. Fu un giornale innovativo per diversi aspetti, tra i quali ricordo quello che più mi piace: il World fu il primo quotidiano a proporre un supplemento a colori, dove furono pubblicati i primi fumetti, quelli di Yellow Kid!
Disegno di Paolo Bacilieri |
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