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domenica 13 novembre 2011

"Non si deve disegnare Dio"

Disegni di Othman Selmi, da Internazionale 923 dell'11 novembre 2011
La democrazia non significa soltanto libere elezioni ma anche libertà di espressione: una pratica difficile da conquistare e da mantenere viva nel quotidiano. In un paese appena uscito da una lunga dittatura come la Tunisia l'entusiasmo della gente è alle stelle. Tuttavia non mancano problemi e anche la semplice trasmissione di un film alla TV può avere serie conseguenze in termini di rispetto dell'esercizio della libertà di espressione. E' quello che ci racconta Othman Selmi, un giovane illustratore e fumettista tunisino, per l'occasione nelle vesti di graphic journalist sulle pagine della rivista Internazionale in edicola questa settimana.
Come aveva già fatto alcuni mesi fa, spiegandoci efficacemente in solo due tavole in che modo la Rivoluzione dei Gelsomini avesse deposto il vecchio dittatore Ben Ali, anche in quest'occasione Othman Selmi ci fa capire cosa sta succedendo nel suo paese attraverso le reazioni degli islamisti, della politica e della gente comune alla trasmissione in TV del film Persepolis. La partita che si sta giocando fra laici e fanatici religiosi è molto delicata e la posta in palio è proprio la libertà di espressione. Al dubbio dello stesso Othman che si chiede se anche la Tunisia avrà lo stesso destino dell'Iran, risponde una piccola Marjane Satrapi girando la responsabilità del proprio destino al popolo stesso: "Non ne so niente, sta a voi decidere".

Disegni di Othman Selmi, da Internazionale 923 dell'11 novembre 2011

Spero che questa gente uscita da decenni di dittatura sappia darsi delle istituzioni libere, laiche ed indipendenti. Se può essere aiutata in qualche modo, ma senza interferenze e paternalismi, è bene che anche i paesi democratici della sponda europea diano una mano: lo spread che vola è certamente una preoccupazione seria e la tragicommedia che si è conclusa da noi ci fa tirare un sospiro di sollievo, ma basta alzare un po' lo sguardo per accorgersi che anche a pochi chilometri da noi i problemi sono ben più gravi.

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