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sabato 15 agosto 2015

L'Avventura cupa e inquietante di Boselli


È un crescente senso di inquietudine lo stato d'animo che mi ha accompagnato nella lettura de L'abisso, trentacinquesimo albo della collana bonelliana Le Storie, in edicola da pochi giorni. Mauro Boselli ha confezionato una storia di pirati cupa e tetra, dove si odono ben pochi echi di Robert Louis Stevenson, anche se l'incipit potrebbe far credere il contrario. Il giovane Michel Davy, naufrago alla deriva, viene salvato dai marinai della Southern Star, e obbligato, senza possibilità di scelta, a diventare uno di loro: un pirata! Il nervoso capitano Moody comanda una ciurma eterogenea, disegnata dall'ottimo Luca Rossi con un tratto preciso e disturbante, che comunica tutta la corruzione morale dei protagonisti. Capisci subito che c'è qualche cosa che non va in quella nave dove sventola la bandiera nera col teschio, e ti rendi conto che il corso degli eventi porterà ineluttabilmente verso la disfatta. Un senso di morte e di violenza aleggia fin da subito e non tarda infatti a manifestarsi fra la sfortunata ciurma. Stevenson ce lo dimentichiamo presto e cominciamo a percepire qualcosa che ci ricorda H. P. Lovecraft. Prima è solo un presentimento, ma poi l'orrore si manifesta chiaramente, insieme alla follia, alla malattia e allo scoppio della violenza verso se stessi e verso l'esterno. L'elemento classico della ricerca del tesoro non è sufficiente per riportare la storia sui binari canonici dell'avventura piratesca. L'abisso nero dentro cui la ciurma specchia il proprio animo guasto porta alla dissoluzione finale. Il giovane Michel assiste stravolto a questa inesorabile discesa agli inferi, ma il geniale epilogo finale rivelerà una sorprendente verità nascosta.

L'estate avventurosa della Bonelli si è tinta di nero con una storia che si candida ad essere una delle migliori della collana in cui viene pubblicata. Dopo Mohawk River, lo speciale a colori edito un mese fa, Mauro Boselli concede un sontuoso bis, grazie anche alla felice collaborazione con le matite di un ispirato Luca Rossi.

4 commenti:

  1. Disegni di Luca Rossi veramente da paura. Non sarebbe male una storia di Dylan Dog realizzata da Boselli e Rossi.

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    1. Non lo so come sarebbe... Non sono un appassionato di Dylan

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  2. Arghhh! A saperlo prima. Devo recuperarla! XD

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  3. Compro saltuariamente "Le Storie", quest'albo non poteva sfuggirmi avendo come autori due pesi massimi dello staff di Dampyr.
    La storia è tutta un incubo, una vertigine, una maledizione che attanaglia il lettore...
    A differenza di un'altra Storia avente come teatro il mare, l'ottima "Nobody", qui l'incubo afferra il lettore come una piovra, grazie alla caratterizzazione di luoghi e personaggi! Con Luca Rossi le vignette prendono l'odore del sangue e della salsedine!

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