L'avevo già scritto qui. I gialli di Petros Markaris hanno la grande capacità di raccontare e spiegare gli effetti della crisi greca più e meglio di qualsiasi articolo o inchiesta giornalistica. Gli ultimi casi affrontati da Kostas Cahritos, commissario della sezione omicidi della polizia di Atene, hanno per oggetto e sfondo la crisi economica e sociale in cui la Grecia è precipitata. Il tema è così grave e profondo che la trilogia si è trasformata in una quadrilogia. Dopo Resa dei conti è ora la volta di Titoli di coda, romanzo pubblicato da poco in Italia dai tipi della Bompiani. Il primo ritraeva uno scenario di fantapolitica (ma con una buona dose di probabilità) nel quale Grecia, Spagna e Italia uscivano dall'euro e ritornavano alle rispettive precedenti valute. Il risultato era caos sociale con manifestazioni e scontri nelle strade di Atene, conti bloccati dalle banche, stipendi sospesi, disoccupazione e povertà in aumento. L'assassino poi se la prendeva con alcuni esponenti della generazione che aveva sconfitto la dittatura dei colonnelli ma che avevano abusato di quella vittoria, ottenendo in modo illegale cariche e rendite di posizione.
Anche in Titoli di coda l'assassino colpisce coloro che si sono arricchiti rubando denaro pubblico. Risulta così inevitabile nutrire un po' di simpatia per questi individui che non sono i classici mafiosi o criminali da prima pagina, ma sono comuni cittadini che se la prendono con alcuni dei responsabili della crisi. Nell'ultimo romanzo colpisce ancor di più lo scenario su cui si muove il commissario. Le strade di Atene, così trafficate fino a qualche romanzo fa, sono deserte: la benzina costa troppo e gli automobilisti non se la possono permettere. I negozi sono chiusi, i senzatetto, greci e immigrati, sono sempre più numerosi. Il razzismo e l'ostilità nei confronti degli immigrati aumentano: Alba Dorata, che ha pericolosi agganci e appoggi anche dentro la polizia, manda all'ospedale Caterina, la figlia del commissario perché difende, in qualità di avvocato, degli africani. Mentre leggi, un brivido ti corre lungo la schiena perché sai che tutto questo sta accadendo veramente in Grecia e potrebbe accadere anche qui.
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