E infatti, il titolo del primo incontro era: "Una biblioteca a fumetti. Le riviste, i volumi, gli autori". Roberto Franco, uno degli organizzatori dell'iniziativa, ha virtualmente condotto per mano il pubblico attraverso gli scaffali della biblioteca, mostrando immagini raffiguranti i testi a fumetti lì presenti. Io stesso son rimasto stupito della grande varietà di comics a disposizione dei frequentatori, ripromettendomi di approfondirne presto la consultazione. Roberto ha inoltre corredato la presentazione di ogni volume scelto con una disanima breve ma accurata, lasciando a Luca Lorenzon e a me il piacere di approfondire rispettivamente due temi: il fumetto argentino e il fumetto Bonelli. Di quest'ultimo parlerò con maggiore dettaglio nell'incontro del 12 novembre, ma lunedì ho già avuto modo di anticipare qualcosa.
In particolare la richiesta di Roberto era stata di condensare in 10 immagini + 1 la storia della casa editrice milanese: operazione difficilissima vista la mole di successi pubblicati dalla Sergio Bonelli Editore lungo la sua storia, ma stimolante.
Così ho prodotto questa carrellata di immagini (quasi tutte) di copertina sforzandomi di essere il più possibile oggettivo (mancano infatti alcuni personaggi che ho amato molto), consapevole che ogni decisione (anche etimologicamente parlando) comporta un taglio. Ecco quindi una top 11 possibile, non per forza la mia personale.
Sangue Navajo - Tex Gigante nn. 51-52-53, G.L. Bonelli / Galep, 01/1965 - 03/1965
E' la prima grande storia di Tex, quella in cui si apprezza il personaggio, così come lo ha impostato il suo creatore Gian Luigi Bonelli: intransigente nel difendere chi subisce un torto, intollerante nei confronti di chi abusa del proprio potere (militare o politicante che sia), risoluto nello scatenare una guerriglia indiana se questa serve a ripristinare la verità e la giustizia. Una forza della natura cui niente e nessuno può resistere.
Zagor contro il vampiro - Zagor nn. 85-86-87, G. Nolitta / G. Ferri, 07/1972 - 09/1972
Ho scelto questa storia perché la ritengo rappresentativa della contaminazione di generi che caratterizza la saga dello Spirito Con La Scure. La magia, i mondi fantastici che Guido Nolitta ha riversato nell'epopea dell'eroe di Darkwood, sono ben evidenziati in questo scontro (all'ultimo sangue!!!) fra Zagor e il barone Bela Rakosi, un vampiro venuto dalla lontana Europa a soccombere nel Nuovo Mondo durante un'alba, per lui, molto tragica.
Verso l'ignoto - Collana Rodeo - Storia del West n.1, G. D'Antonio / R. Calegari & G. D'Antonio & R. Polese, 06/1967
Straordinario l'affresco storico con cui Gino D'Antonio racconta le avventure della famiglia MacDonald attraverso l'affascinante epopea della Storia del West. Senza retorica, l'autore ci fa vivere tutti le tappe fondamentali di questa incredibile, entusiasmante e tragica storia, di cui, a far le spese, furono i Nativi Americani, già così ben raffigurati nella prima copertina della serie. Nel primo albo Brett, il capostipite della famiglia, sbarca dalla nave proveniente dall'Europa sulla costa atlantica e si imbarca con la spedizione scientifico-geografica di Lewis e Clark, che aveva l'obiettivo di esplorare le ignote terre dell'Ovest fino allo sbocco sull'Oceano Pacifico. Un viaggio affascinante e ricco di insidie. Storia del West, riedita a partire dal 1984, è l'opera della cui pubblicazione Sergio Bonelli andava più fiero.
Sciopero - Ken Parker n.58, G. Berardi / I. Milazzo, 04/1984
Ken Parker è stata una serie rivoluzionaria nello stile e nei contenuti. Temi come l'omosessualità, il femminismo, i diritti dei lavoratori vengono trattati con estrema naturalezza su uno scenario western realistico, ma anche poetico. La grande sensibilità di Berardi, resa dagli eleganti disegni di Milazzo, fanno della saga di Ken l'avventura di un uomo che cambia, sceglie, sbaglia pagandone le conseguenze. In questa storia Ken è una "spia", infiltrata per conto di un'agenzia investigativa all'interno di una fabbrica tessile di Boston. Deve individuare un sindacalista ma, constatando le condizioni di lavoro degli operai, capisce di aver sbagliato e si schiera dalla loro parte. La storia del vivere in un western unico, inimitabile su cui la parola fine non è ancora calata. Almeno questo è ciò che tutti i suoi vecchi lettori si augurano, visto che l'ultima storia pubblicata lo vede marcire in una squallida prigione della Florida.
L'ultimo Cangaceiro - Mister No nn.3-4-5, G. Nolitta / F. Bignotti (copertina G. Ferri), 08/1975 - 10/1975
E' Mister No, ancor prima di Ken Parker, il primo anti-eroe di casa Bonelli. Il personaggio più amato da Guido Nolitta, figlio dei suoi viaggi in Sud America e in Africa è uno scanzonato americano che si rifugia a Manuas, nel cuore dell'Amazzonia negli anni 50, in quella che allora era una frontiera fra la civiltà dell'uomo bianco e quella dei nativi. Nauseato dagli orrori della guerra e dall'ipocrisia su sui si fonda la società occidentale, Jerry Drake non è un giustiziere come Tex o Zagor, ma non si tira indietro di fronte ad un sopruso, intervenendo in favore di chi lo ha subito. E' ciò che accade in questa affascinante storia ambientata nel Nord-Est brasiliano, dove vengono rievocati i leggendari Cangaceiros, i fuorilegge che contrastavano l'arroganza e la violenza dei latifondisti. C'è subito tutto Mister No in questa storia: lo schierarsi con il più debole, i dubbi, la lealtà verso un amico.
L'uomo del Nilo - Un uomo un'avventura n.1, D. Canzio / S. Toppi, 11/1976
Per Sergio Bonelli non c'era differenza fra il lettore di fumetto d'autore e il lettore di fumetto seriale: il gusto e la potenzialità di fruizione dei due modelli di lettore sono gli stessi e, quindi, coincidono. Ecco perché portò in edicola una collana di albi cartonati grandi alla francese, con carta patinata. Roba che adesso trovi in libreria sotto il nome orribile di graphic novel. Lui invece la propose in edicola, affidando le matite a grandi nomi del disegno dell'epoca. Qui presento il numero 1 della serie, firmato da Sergio Toppi, recentemente scomparso: un'avventura lungo il Nilo durante la guerra fra inglesi e i seguaci del Mahdi per la presa di Khartoum. Il grande formato valorizza lo stile di Toppi che rompe la vignetta tradizionale, regalandoci delle tavole in cui l'attenzione del lettore è attratta da mille particolari del ricco sfondo, vero co-protagonista della narrazione, senza fargli però mai perdere il senso complessivo.
Gli Uomini in Nero - Martin Mystere n.1, A. Castelli / G. Alessandrini, 04/1982
I misteri sono una cosa seria. Vanno affrontati contestualizzandoli correttamente sia dal punto di vista scientifico che da quello storico. Beh, poi c'è la fantasia di Castelli che ci mette lo zampino, confezionandoci attorno delle avventure avvincenti e divertenti. Martin Mystere è questo, una geniale intuizione che resiste in modo spumeggiante dopo 30 anni da questo storico numero 1, dove troviamo già alcuni elementi chiave della serie: il mistero di Atlantide e la setta degli Uomini in Nero, un'organizzazione oscurantista che si oppone alla diffusione di verità nascoste e di scoperte scientifiche o storiche che minerebbero le attuali basi su cui si fonda la nostra società, compromettendone quindi l'ordine. Il Detective dell'Impossibile è un'inesauribile fonte di conoscenza e di divertimento.
L'alba dei morti viventi - Dylan Dog n.1, T. Sclavi / A. Stano (copertina C. Villa), 10/1986
Ecco il fenomeno: di costume ancor prima che editoriale! tanto che Sergio Bonelli deve riorganizzare la sua redazione per affrontare il successo inatteso dell'Indagatore dell'Incubo. Una serie che per molto tempo surclassa le vendite dell'imbattile (fino ad allora Tex Willer). Cose da far tremare i polsi! Come le storie horror di Dylan che riescono a fare breccia nel lettore, avvicinando alla casa editrice molti giovani e un nuovo pubblico femminile. Tiziano Sclavi entra in sintonia con le paure del lettore, facendole vivere sulla pagina. I disegni di Stano di questo primo numero sono debitori dell'influenza di Schiele, soprattutto nella rappresentazione degli zombi nudi e scarnificati, protagonisti della storia. Personaggi come l'assistente Groucho, dall'ironia demenziale e il mefistofelico dottor Xabaras entreranno nell'immaginario dei lettori proprio nell'interpretazione grafica di Stano.
Agente Speciale Alfa -Nathan Never n.1, A. Serra / C. Castellini, 06/1991
La fantascienza trova finalmente una casa stabile dentro la Sergio Bonelli Editore. Aveva fatto capolino in tante storie di altre serie: in Zagor, in Tex, in Martin Mystere, ma mai fino al giugno del 1991 era riuscita ad ottenere l'onore di una collana tutta per se. Ci pensa la cosiddetta banda dei sardi, composta dagli autori Serra, Medda e Vigna, a convincere l'editore. Nasce così Nathan Never, serie che subisce l'influenza della fantascienza adulta, quella di Arthur C. Clarke, di Isaac Asimov e di William Gibson. E subito dal primo numero entrano in scena le tre leggi della robotica di Asimov, l'irriducibile nemico Aristotele Skotos, gli androidi. Temi e personaggi che ritroveremo lungo la saga, assieme a molti altri e a tanti episodi in cui anche la sfera psicologica e la vita dell'uomo Nathan verranno analizzate, proponendolo come un personaggio non solo d'azione, ma a tutto tondo.
Dopo Ken Parker, Berardi realizza una serie in cui ancora l'umanità dei personaggi è la vera protagonista. La criminologa che insegna all'università, che collabora con la polizia è solo apparentemente una donna di successo. Le sue fragilità, i suoi problemi, ma anche il suo coraggio e la sua sensibilità, in altre parole, la sua vita, accompagnano il lettore ormai da 14 anni. Insieme a Julia cerchiamo di capire, senza pregiudizi, chi è la persona che commette atti criminosi, cerchiamo di conoscere quel male che si annida anche dentro di noi. Subito nel primo numero Julia affronta un serial killer, un classico del genere giallo-noir. Fra le vittime anche una studentessa del suo corso: Julia si convince ad indagare, riaffrontando un suo vecchio incubo che pensava di aver sepolto nel suo passato.
La valle del terrore -Tex Albo Speciale n.9, C. Nizzi / R. Raviola (Magnus), 06/1996
Il "Texone" per eccellenza, il più sudato, il più atteso, il capolavoro. Sergio Bonelli attende per 7 lunghi anni che il lavoro maniacale di Magnus si compia. Il disegnatore bolognese si rinchiude nella sua casa di Castel del Rio sull'Appennino dedicando anima e corpo all'Eroe. Realizza ogni vignetta come se fosse un quadro unico e irripetibile: e i risultati lo premiano. Le scene dell'agguato nella foresta, dove ogni singola foglia è disegnata con precisione, e quelle dell'assedio al castello sotto la pioggia, rivelano l'ossessiva meticolosità con cui Magnus ha studiato ogni inquadratura. Il suo servizio reso all'Eroe non ha paragoni nella storia del fumetto Bonelli. Provoca dolore sapere che la morte ha colto Magnus pochi mesi prima della pubblicazione del suo gioiello.
Ricordare Sergio Bonelli parlando di lui, del suo lavoro, della sua casa editrice di fronte ad un gruppo di persone interessate è stato probabilmente il modo migliore, per me, di rendergli omaggio e di ringraziarlo per tutti i sogni che mi ha regalato.
"Zagor contro il vampiro"! Una delle mie storie preferite che soprattutto da ragazzino mi affascinava per le atmosfere, le gag di Cico, le scene verso la fine del secondo albo... anche oggi mi piace molto. Ed ha avuto anche due bei seguiti secondo me.
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