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domenica 2 maggio 2010

The 99: un fumetto per la tolleranza


Sono dei supereroi, ma non vengono dall'America come siamo ormai abituati a pensare, bensì dal mondo islamico. Il creatore si chiama Naif al Mutawa, fondatore di Teshkeel Comics, con sede a Kuwait City. The 99, così si chiama la serie a fumetti che presto diventerà un cartone animato distribuito anche negli USA, hanno avuto un grande successo in diversi paesi: Arabia Saudita, Indonesia, Cina, India, Stati Uniti e molti altri.



L'antefatto della storia risale al 1258, quando le armate di Gengis Khan distrussero a Baghdad la più importante biblioteca del mondo arabo. Gli studenti di allora si prodigarono per salvarne i libri e la saggezza contenuta e lo fecero attraverso 99 tavole di pietra. Queste 99 pietre di saggezza sono arrivate ai nostri tempi, fino ad entrare in contatto in modo più o meno casuale con vari giovani, i supereroi della storia. Ciascuno eredita dalla pietra un superpotere: abbiamo così Noora the Light, dagli Emirati Arabi, che ha la capacità di scorgere la luce della verità negli altri. Affiancata da Wida the Loving, dalle Filippine, che sa indurre l'amore, la compassione e la felicità nelle persone.

I ragazzi-supereroi vengono un po' da tutto il mondo e, spesso, sono di doppia cultura. E' il caso di Sami the Listener, nato e cresciuto fino all'età di 10 anni in Sudan e poi trasferitosi col padre in Francia: è muto ma possiede la capacità di udire ciò che gli altri esseri umani non riescono a percepire, sia per distanza che per frequenza. O quello di Hadya the Guide, londinese ma di famiglia pakistana, divisa ed attirata da queste due culture: lei possiede il dono di mappare qualsiasi luogo in cui si trovi, di individuare il percorso più breve, facile e sicuro per raggiungere un obiettivo.

C'è anche un americano, Darr the Afflicter, ridotto su sedia a rotelle e in grado di manipolare le terminazioni nervose per provocare o evitare il dolore. Tutti i supereroi sono stati scoperti e resi coscienti del loro potere dal dottor Ramzi Razem, discendente di un Guardiano della Saggezza dell'antica biblioteca di Baghdad. E' lui che insegna ai ragazzi a sfruttare a fin di bene il loro potere, contro i malvagi che li vogliono invece possedere per il loro torbidi scopi.

Lo schema è quello classico e un po' semplicistico del bene contro il male, condito di molta azione. Il pregio è però quello di diffondere nel mondo musulmano, e non solo, un'idea di tolleranza: i giovani supereroi sono di culture e nazioni diverse (araba, ungherese, afro-americana, anglo-pachistana, indonesiana, sudafricana, portoghese) ma lottano insieme, a dispetto delle loro diversità, per il progresso civile dell'umanità nel suo complesso. Al Mutawa ha detto agli sceneggiatori di Hollywood che hanno trasposto in fumetto il cartone animato, che il fine delle sue storie è quello di far emergere le cose che accomunano gli uomini, non quelle che li separano. Una lezione troppo spesso inascoltata.

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