In questo video intervista a De Vita e ai due curatori, sono esposte, da parte di questi ultimi, proprio le idee guida alla base dell'allestimento: ascolto interessante che sfocia inevitabilmente su considerazoni generali riguardo al medium fumetto.
Degli eroi di De Vita, creati per il mercato d'oltre confine appunto, quello francese, mi porto a casa il realismo di alcune tavole, in cui l'autore dimostra tutta la sua tecnica nell'inquadrare scene panoramiche ricchissime di dettagli, come questa qui di seguito tratta dalla serie James Healer.
O la grande espressività che riesce a donare ai volti e il pathos narrativo che sa infondere nella successione delle vignette di cui si compone la pagina, ammirabili ad esempio nella tavola qui di seguito, tratta dalla sere Kriss De Valnor.
Da sottolineare anche i dettagli che, nel loro insieme impreziosiscono la mostra, come l'idea di realizzare la cornice delle tavole esposte con il cartone, un materiale povero e grezzo, ma che si sposa perfettamente con il contesto scenografico delle sale della bella e nuova galleria pordenonese.
Anche la copertina del catalogo è stata realizzata coerentemente in cartone.
Ciliegina sulla torta di un bel sabato a fumetti, è stata la conferenza tenuta nell'auditorium della galleria, in cui si è presentato il progetto “Tales of Avalon”: "un amorevole tributo a Jack Kirby sviluppato a più mani da un esercito di giovani disegnatori", fra cui lo stesso De Vita. Insieme al padrone di casa hanno discusso del progetto, che vede coinvolti autori internazionali, altri due fumettisti del gruppo, i friulani Alessandro Micelli e Simone Paoloni. La mia ignoranza sul re dei comics Kirby, è stata un po' colmata dalle parole del fumettologo Andrea Plazzi, anch'egli presente, un vero fiume in piena, dotato di competenze e chiarezza espositiva ineguagliabili: starei ore ad ascoltarlo...
Ti invidio, Alessandro. Avrei voluto la mostra un po' meno distante. Ammiro tanto De Vita e il suo stile davvero invidiabile.
RispondiEliminaE pensare che un talento del genere è pressochè scomparso dalle scene italiane, a parte poche sporadiche occasioni.
é il solito discorso dell' incapacità italiota nell'apprezzare i talenti... in ogni campo della cultura, delle scienze e delle arti....
RispondiEliminaIn un'intervista su Fumo di China mi pare avesse detto che alla Bonelli gli avevano dato "due stelle" per le sue prove su Nick Raider (non proprio uno schifo ma non ancora pubblicabile), mentre nel frattempo in Francia aveva già pubblicato un po' di volumi!
RispondiEliminaComunque mi pare che l'Eura (Lanciostory in particolare) abbia pubblicato quasi tutti i suoi lavori.
riguardo a Bonelli, poi fu lui a "vendicarsi": nel 2009 venne contattato da Bonelli per disegnare Tex Willer, ma rifiutò "per impegni di lavoro" – e il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, inaugurando la mostra, gli ha fatto promettere di non rifiutare nuovamente.
RispondiEliminarigurdo a Lanciostory, mi sa che è stato pubblicato solo James Healer e Wisher, fonte ufficiale:
http://www.eroioltreiconfini.it/in-scena/bibliografia/
Invidia, invidia e ancora invidia.
RispondiEliminaPer la mostra...per Andrea... per il vino che non ho bevuto con voi in onore di De Vita, del Biri e dei tempi di Sacile.
Sarà per la prossima.
ti abbiamo pensato...
RispondiEliminanon vedo l'ora di farmi una bevuta con te in quel di sacile...