tag:blogger.com,1999:blog-10338216070056951252024-02-19T06:31:54.554+01:00 ChemakoChemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.comBlogger545125tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-82046063217036696702022-02-21T21:53:00.000+01:002022-02-21T21:53:01.771+01:00L'empatia di Zero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZmfpydmbcFN9kG9aRcKsQ1xdl_xrjXEdzYHQL243Fjdo9FszddXRN0iEmevFVKE5tATRJ4zT8ACn_BkBkc8MFyECxIVqhZB9pB7E0Manu8EQfNCAm9pg8sXolQZE5vepTa55gvMDGJNbCWlobQlB7RyVUWok3KAQcv1IDCrDvym7pA1obzXAibQwz=s898" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="448" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZmfpydmbcFN9kG9aRcKsQ1xdl_xrjXEdzYHQL243Fjdo9FszddXRN0iEmevFVKE5tATRJ4zT8ACn_BkBkc8MFyECxIVqhZB9pB7E0Manu8EQfNCAm9pg8sXolQZE5vepTa55gvMDGJNbCWlobQlB7RyVUWok3KAQcv1IDCrDvym7pA1obzXAibQwz=w640-h320" width="640" /></a></div><p style="color: #444444; font-size: 16px;">C'è una nuova storia di <b>Zerocalcare</b> in edicola. La pubblica <b>L'Essenziale</b>, il settimanale, costola di Internazionale, dedicato ai fatti italiani. Si tratta di una storia veramente brutta, tragica, che ti lascia disperato e incazzato allo stesso tempo. E questo per tanti motivi. Per l'esito finale, innanzitutto: la morte di un ragazzo minorenne. Poi per come si è svolta: spari di arma da fuoco, in risposta ad una minaccia costituita da una pistola giocattolo. Per i protagonisti: un ragazzo di una famiglia considerata difficile e un carabiniere in borghese. Per il luogo: un vicolo di Napoli. Per come è stata raccontata sui media: sbrigativamente e con mille pregiudizi.</p><p style="color: #444444; font-size: 16px;">Zerocalcare si mette lo zaino sulle spalle, prende il treno e va a Napoli, a casa del ragazzo e incontra il padre. E ascolta senza pregiudizi. Le parole del padre raccontano un'altra storia e Zerocalcare fa pesare ogni sillaba che entra nella sua testa. E nel suo cuore. E gli si smuove qualcosa dentro. Riflette e si pone domande. Le stesse che un lettore attento e partecipe di queste 24 pagine di fumetto non può non farsi. Ovvero perché la realtà dei fatti non venga (quasi) mai analizzata con il rispetto e la decenza dovuti alle persone che ne sono protagoniste. Perché non ci si ricordi mai che una vicenda non può essere liquidata con poche righe ma richieda un'analisi degli <b>strati </b>di cui si compone.<br />Zerocalcare, con la sua empatia e tutti i suoi limiti di essere umano, sta lì a ricordarcelo. Con rispetto e decenza.</p>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-63497257305933499122021-01-24T22:49:00.001+01:002021-01-24T22:59:48.392+01:00Gli inciampi della memoria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIbPdSTOwb1NZCaOOzpNu1ORj3Cp8OITltSOerCX2Y3BtfoRYsRQnTaKu4nXltQfYaHkmpBx-bATiRejgJooJuhdytv1JWSeaEHP9Wdj_AYS3c9fe6Pm3mrRyLIb8a3iVpI5n719U1qnI/s1400/pietre.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1400" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIbPdSTOwb1NZCaOOzpNu1ORj3Cp8OITltSOerCX2Y3BtfoRYsRQnTaKu4nXltQfYaHkmpBx-bATiRejgJooJuhdytv1JWSeaEHP9Wdj_AYS3c9fe6Pm3mrRyLIb8a3iVpI5n719U1qnI/w640-h640/pietre.png" width="640" /></a></div><br /><p><span style="color: #444444; font-size: 16px;">Me lo sono conservato per diversi mesi per potermelo leggere questa settimana. Si tratta del libro intitolato <b><i><a href="https://www.peoplepub.it/pagina-prodotto/le-pietre-della-memoria" target="_blank">Le pietre della memoria - Gunter Demnig e le pietre d'inciampo</a></i></b>, scritto da <b>Francesca Druetti</b> e <b>Benedetta Rinaldi</b>, edito da <b>People</b>. Lo voglio leggere nella settimana in cui cade il <b>Giorno della Memoria</b>, per poi portarlo dentro di me nei mesi e negli anni a venire. E farne, giorno dopo giorno, base, spunto, stimolo alle mie azioni. Insieme a tutto quello che ho già letto, conosciuto e studiato a riguardo, e a tutto ciò che apprenderò nel futuro. Perché la memoria, come dice <b>Silvia Antonelli</b> nella prefazione, è un atto attraverso il quale un evento del passato viene allacciato e relazionato al presente. L'evento non va </span><span style="color: #444444; font-size: 16px;">celebrato con vuota e formale solennità: </span><span style="color: #444444; font-size: 16px;">va capito, approfondito e studiato, E poi agito nel presente. E l'unica azione possibile,</span><span style="color: #444444; font-size: 16px;"> che deriva dalla conoscenza della <b>Shoah</b>, è quella che si inquadra dentro una cornice di chiaro e coerente <b>antifascismo</b>, Il razzismo e la xenofobia che causarono la tragedia di allora, vanno riconosciute nelle diverse forme in cui si manifestano nelle società odierne. E vanno combattute. Cultura e conseguente azione sono gli strumenti che abbiamo: solo così si potrà pensare di ottenere libertà e giustizia per ciascun cittadino del mondo. </span></p>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-51902852984856901742020-05-30T15:09:00.000+02:002020-05-30T15:09:38.140+02:00La poesia per immagini di Manuele Fior dedicata a Cesare Pavese<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Pochi disegnatori sanno trasmettere un'emozione dalle loro opere: <b>Manuele Fior</b>, attualmente, è colui che più parla al mio animo attraverso i suoi disegni. Lo aveva fatto con <i><b><a href="https://chemako-comics.blogspot.com/2020/01/la-mia-passione-per-celestia-di-manuele.html">Celestia 1 e 2</a></b></i> pochi mesi fa: a mio parere il suo migliore fumetto, capace di comunicare con la bellezza delle tavole colorate, così come fa la poesia con la musicalità delle parole. Al di là della storia raccontata, Celestia è una poesia per immagini.</span><div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Ma questo post è dedicato all'ultima opera di Manuele. La casa editrice <b><a href="https://www.einaudi.it/">Einaudi</a></b> gli ha infatti commissionato sette copertine per altrettante ripubblicazioni di volumi contenenti romanzi, diari e poesie di Cesare Pavese, ciascuno introdotto da uno scrittore contemporaneo. Da qualche giorno gli scaffali delle librerie italiane sono, semplicemente, più belli. E non è poco. Quando ho visto su web le illustrazioni ho sentito un calore interiore, una familiarità, una sensazione di benessere che mi ha evocato ricordi di letture giovanili da riscoprire.</span></div><div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b>Cesare Pavese</b> morì suicida 70 anni fa e io me lo figuro fragile, come i personaggi che racconta nelle sue storie, ai quali è capitato di dover vivere periodi difficili, più grandi di loro, come il fascismo, la seconda guerra mondiale e la lotta partigiana.</span></div><div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Manuele Fior restituisce un'emozione in una posa di un personaggio o nella profondità del paesaggio e i colori sono il linguaggio attraverso cui comunica con il tuo animo. Di volta in volta ti senti un tutt'uno con il verde del poggio su cui scorazza il cane o con il rosso quasi marziano delle colline rischiarate dalla luna.Oppure ti immedesimi nel gesto attento della donna che osserva la riva opposta del fiume o nelle spalle un po' ingobbite dell'uomo che cammina in riva al mare, che sento essere Cesare Pavese stesso.</span></div><div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Le copertine di Manuele sono il miglior einvito alla (ri)lettura di Cesare Pavese che l'Einaudi potesse immaginare.</span></div><div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic-AbeW2xCo12c_u1TLfKhSyH1oP6bWl8kAlrMuJ6gfsXYcYh6JqKgHbFKmDZUaqKGq6RJpvVa4kfHlfNTHupz8BZycuSxwJv2IPLRdl6Zrlw0_80kNi6t4nvfeyMLgwJTx6JdqWLz4qw/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic-AbeW2xCo12c_u1TLfKhSyH1oP6bWl8kAlrMuJ6gfsXYcYh6JqKgHbFKmDZUaqKGq6RJpvVa4kfHlfNTHupz8BZycuSxwJv2IPLRdl6Zrlw0_80kNi6t4nvfeyMLgwJTx6JdqWLz4qw/w416-h640/casa.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmSmSbv1EucbFvdQ2R_lnDrbUhZxNFmZMKBV5Xsb5j4r-Q-2cmNvi5gBUPJ9CIWAktEzUtJvsTFZ5nOhQogh4IrHiE-hpxJZ0qTA9cG2HYoXEf-JCIyjc_aVMcsne5I9YSAVGiWu-hi0/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmSmSbv1EucbFvdQ2R_lnDrbUhZxNFmZMKBV5Xsb5j4r-Q-2cmNvi5gBUPJ9CIWAktEzUtJvsTFZ5nOhQogh4IrHiE-hpxJZ0qTA9cG2HYoXEf-JCIyjc_aVMcsne5I9YSAVGiWu-hi0/w416-h640/luna.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitmWjL551Nb1R7FERtT2Y9wuhvwiU3o-h8kUAGPHiCxLxjdMDvsenOLI9K6aTKx8IkeRmQwDrqPYHyAXYRPsakfB9ecuNpstFWclAm0PZaAlM6Q9DinIFp4HLavHbQ0NU3MaWXGJJQaCQ/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitmWjL551Nb1R7FERtT2Y9wuhvwiU3o-h8kUAGPHiCxLxjdMDvsenOLI9K6aTKx8IkeRmQwDrqPYHyAXYRPsakfB9ecuNpstFWclAm0PZaAlM6Q9DinIFp4HLavHbQ0NU3MaWXGJJQaCQ/w416-h640/donne.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ1oO7UwwoRRXS5usk9R99ePgxkycIrv2-Pg7jxkhVpBACZ7EavPxUVzpXqVTT5U3TcZ0PfuRNefZ8tN5ybY6gy4TTA-MziBEvufX-SUH9y_r5cg9tnFc9jwM3cmKD6Xgbh8GYLodFMcw/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ1oO7UwwoRRXS5usk9R99ePgxkycIrv2-Pg7jxkhVpBACZ7EavPxUVzpXqVTT5U3TcZ0PfuRNefZ8tN5ybY6gy4TTA-MziBEvufX-SUH9y_r5cg9tnFc9jwM3cmKD6Xgbh8GYLodFMcw/w416-h640/poesie.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjkwLiMXUDeGIdDdrAE199CZdreiZqo-KB-U7L_SHVOI_HQl8UkHHhqbN9AiIOWsUP7REelKiXGm93UrevtzpROOW0v_Aw2kOvAzJok8xhOJGbTDkPdWh5szqV9M0aznSCBJn6YpdAZxc/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjkwLiMXUDeGIdDdrAE199CZdreiZqo-KB-U7L_SHVOI_HQl8UkHHhqbN9AiIOWsUP7REelKiXGm93UrevtzpROOW0v_Aw2kOvAzJok8xhOJGbTDkPdWh5szqV9M0aznSCBJn6YpdAZxc/w416-h640/diavolo.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgThk7_tDtXgGUDliB27GMIGeD9qzM_Z794baBddh1C6lO7tss6zYCgIa0zC8__aR0o-XvWAW_iL03iNw5lvndSnA9OWefQnsVs19bOYHScuxZZj0hIYCf8C4CylDAMrifBjxbwKDKSPso/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgThk7_tDtXgGUDliB27GMIGeD9qzM_Z794baBddh1C6lO7tss6zYCgIa0zC8__aR0o-XvWAW_iL03iNw5lvndSnA9OWefQnsVs19bOYHScuxZZj0hIYCf8C4CylDAMrifBjxbwKDKSPso/w416-h640/dialoghi.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMiPqgI8Odmh6dk4D3L8dG4FrrJXj7_CcRV8BLsNeMe7-7-FXJkjvKIVglGLWe5DHcGG90gWYxOzdhyphenhyphen0T0mlbfoqPxAYGrsxCBf310ZHLKXTFdnU7YMeLaamwSxtEFmp2YEV_N583a93o/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1540" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMiPqgI8Odmh6dk4D3L8dG4FrrJXj7_CcRV8BLsNeMe7-7-FXJkjvKIVglGLWe5DHcGG90gWYxOzdhyphenhyphen0T0mlbfoqPxAYGrsxCBf310ZHLKXTFdnU7YMeLaamwSxtEFmp2YEV_N583a93o/w416-h640/diari.jpg" width="416" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-67256718683545607302020-05-24T22:20:00.001+02:002020-05-30T14:18:25.215+02:00Lorenzo Pastrovicchio vince l'edizione 2020 del "Premio Giacomo Pueroni"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZhMloYJROFkk-mIXiyFxfEU9CZQ7IkUDaH0EbiURwhuNWS8Cz3xIcDT5jUNhpWz1NIZSEjZ3x7oS9uRiyiNSOK2FL5RcublFYr_hkpJcs5GPPm4Q2GBeUuoWU8vgVSma-1uQssPYVOA/s1600/pastrovicchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZhMloYJROFkk-mIXiyFxfEU9CZQ7IkUDaH0EbiURwhuNWS8Cz3xIcDT5jUNhpWz1NIZSEjZ3x7oS9uRiyiNSOK2FL5RcublFYr_hkpJcs5GPPm4Q2GBeUuoWU8vgVSma-1uQssPYVOA/s640/pastrovicchio.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Ogni anno l'associazione culturale <b><a href="https://afumetti.blogspot.com/" target="_blank">ETRA Monfalcone</a></b>, in collaborazione con l'associazione <a href="http://www.thegamefortress.it/" target="_blank"><b>Novaludica Palmanova</b></a>, assegna il "<b>Premio Giacomo Pueroni</b>" al miglior disegnatore di fantascienza. Si tratta di un'iniziativa nata nel 2017 dall'idea di alucni amici di Giacomo per tenere vivo il ricordo di quel grande appassionato di fantascienza e valente disegnatore che è stato <b><a href="http://jackpue.blogspot.com/" target="_blank">Pueroni</a></b>. </span><br />
<b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Lorenzo Pastrovicchio </b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">è il</span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> destinatario del premio di questa quarta edizione, dedicata anche al ricordo di <b>Federco Memola</b>, sceneggiatore e amico di Giacomo, scomparso nel novembre del 2019.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59we2Ym9cxC9L46VLKfn1ZrH8_DBgpQ69A7z3nIKqp3T07w_adIiA__YOEsTr7kUZLzRfA8LYEvgeV3P8mPAMeE9veLk4REdrYlcoMqMIR8sXt1VbPfVoAlSsB2Bnoefuld6UFOAIGEo/s1600/pueroni_memola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="222" data-original-width="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59we2Ym9cxC9L46VLKfn1ZrH8_DBgpQ69A7z3nIKqp3T07w_adIiA__YOEsTr7kUZLzRfA8LYEvgeV3P8mPAMeE9veLk4REdrYlcoMqMIR8sXt1VbPfVoAlSsB2Bnoefuld6UFOAIGEo/s1600/pueroni_memola.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Federico Memola e Giacomo Pueroni</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">La cerimonia di consegna avverrà <b>venerdì 29 maggio alle 18</b> presso la fumetteria <b><a href="http://www.neopolists.com/" target="_blank">Neopolis</a></b> di Trieste ma potrà anche essere seguita in <a href="https://www.facebook.com/ETRA-afumetti-109604030766288/?modal=admin_todo_tour" target="_blank">diretta facebook</a>.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-59117775634229926652020-02-03T00:07:00.003+01:002020-02-03T00:07:50.177+01:00Il ritorno di Ken Parker in edicola<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzBnVyLR__JBWsPV4Dd-mlL8s4WtGUuGkSTK2XNr_WCnShLOR8I-bTTwdfW2Pz2MAXWSe310dG3uwTg7YYMxxjCsV6xwwRMh9OBWLdME1EHZ1Kj2VNNyP_I0rShzpS3jILHQJiTjo-GyM/s1600/kened1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="559" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzBnVyLR__JBWsPV4Dd-mlL8s4WtGUuGkSTK2XNr_WCnShLOR8I-bTTwdfW2Pz2MAXWSe310dG3uwTg7YYMxxjCsV6xwwRMh9OBWLdME1EHZ1Kj2VNNyP_I0rShzpS3jILHQJiTjo-GyM/s1600/kened1.jpg" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Giovedì 6 febbraio <b>Ken Parker</b> ritorna in edicola. Il personaggio a fumetti creato da <b>Giancarlo Berardi</b> e <b>Ivo Milazzo</b> vedrà ripubblicate alcune delle sue migliori avventure da parte del gruppo editoriale <b><a href="https://inedicola.gedi.it/prodotto/ken-parker/">Gedi</a></b>. Alcuni appassionati si son detti delusi da questa iniziativa perché non propone niente di nuovo. Non han capito nulla. Ogni nuova occasione che permette di far conoscere il fumetto che ha rivoluzionato il racconto del genere western, e non solo, è la benvenuta. Ken è un personaggio da scoprire e riscoprire perché è un uomo come noi, con i suoi ideali e le sue cantonate, con i suoi pregi e le sue debolezze, con le disgrazie e le soddisfazioni che accompagnano la vita di tutti. Va letto e amato per questo. Lo ho spiegato e rispiegato tante di quelle volte su questo blog.</span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> </span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-52419103973800830372020-01-04T00:24:00.000+01:002020-01-04T00:24:01.315+01:00La mia passione per Celestia di Manuele Fior<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwzsJY0QR_TNt67SFCwupSkFk6yhQcw68IQavl8JfR65tBc3oaE80lw-f0SVrltcw6HVHdDO8ahK3BqC4H2K6yWQuBoNb2lG7HLH_AcI-vGPhKWfTHgE5tW8Ug_Z_ZGKJ2_3NOb1HVZDs/s1600/pop-celestia-v1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwzsJY0QR_TNt67SFCwupSkFk6yhQcw68IQavl8JfR65tBc3oaE80lw-f0SVrltcw6HVHdDO8ahK3BqC4H2K6yWQuBoNb2lG7HLH_AcI-vGPhKWfTHgE5tW8Ug_Z_ZGKJ2_3NOb1HVZDs/s640/pop-celestia-v1.jpg" width="452" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b><br /></b></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b><i><a href="https://www.oblomovedizioni.com/libri-celestia-v1.php">Celestia</a> </i></b>(edita da </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><a href="https://www.oblomovedizioni.com/"><i><b>Oblomov Edizioni</b></i></a>)</span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> è l'opera di <b><a href="http://www.manuelefior.com/">Manuele Fior</a></b> che più mi ha appassionato. Beninteso, non che le sue precedenti non abbiano incontrato il mio favore, tutt'altro: ce ne fossero di Manuele Fior nel panorama del fumetto italiano e internazionale. Ma questo <i>Celestia </i>ha, secondo me, una marcia in più. Sarà l'ambientazione tra <b>l'onirico </b>e il <b>fiabesco </b>di questa città che è <b>Venezia </b>ma anche non lo è (consentendo quindi a Fior di cogliere ciò che più gli piace della città e di trascurare gli aspetti che meno gli aggradano). Sarà il <b>mistero </b>non ancora svelato (lo sarà nel secondo volume in uscita a febbraio) di questa catastrofe causata dall'<b>invasione</b> che ha fatto tagliare i ponti fra la terraferma e l'isola su cui sorge Celestia. Saranno i due ragazzi protagonisti, <b><i>Dora </i></b>(già incontrata ne <i><a href="https://www.oblomovedizioni.com/libri-l-intervista.php">L'intervista</a></i>) e <b><i>Pierrot </i></b>e la loro avventura nella terraferma, potenzialmente irta di pericoli. Sarà il gruppo di <b>giovani telepati</b> cui sembra affidarsi un'umanità nuova (la stessa Dora è una telepate, è perfino dominata dal suo potere). Sarà il contrasto tra i <b>colori </b>di pietra grigia e nera di Celestia e gli scintillanti colori della terraferma. Sarà l'atmosfera alla <b>Miyazaki </b>che pervade tutto il fumetto a renderlo una delle mie migliori letture del 2019.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnzt3cKpH_OIH4slJbF1XjBT-MjYsqKwfoORo3U3IgPaWMClNC_8B_xkN2RBS5ZkLBNerSobI5R4VkwjqPlgeItBhn__rDRbkUqy0oep0SxwjwEE6TXWpOm9B5dPeO6dIRdC8qxrxyNKQ/s1600/pop-celestia-v1-02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnzt3cKpH_OIH4slJbF1XjBT-MjYsqKwfoORo3U3IgPaWMClNC_8B_xkN2RBS5ZkLBNerSobI5R4VkwjqPlgeItBhn__rDRbkUqy0oep0SxwjwEE6TXWpOm9B5dPeO6dIRdC8qxrxyNKQ/s640/pop-celestia-v1-02.jpg" width="452" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-28232714403924174612020-01-02T11:49:00.000+01:002020-01-02T11:49:08.444+01:00Magico Vento: felice ritorno del 2019<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU7St1s2H8sTfPumkrocqiHH1QaeMZEo4sbUACYLg2xDPMZigR2ta7rViZgB5Ujz_gAXAPC0VdBZkgPVhW6tJhHQxDm6lxztsnsS6ynZ5YK112ZGTCkDvmzQXaFzwkAORY2HK6pZFPSjY/s1600/il_sognatore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="727" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU7St1s2H8sTfPumkrocqiHH1QaeMZEo4sbUACYLg2xDPMZigR2ta7rViZgB5Ujz_gAXAPC0VdBZkgPVhW6tJhHQxDm6lxztsnsS6ynZ5YK112ZGTCkDvmzQXaFzwkAORY2HK6pZFPSjY/s640/il_sognatore.jpg" width="484" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina di Corrado Mastantuono</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">La <b>Sergio Bonelli Editore</b> ha saggiamente alternato nel corso del 2019 sperimentazioni con nuove miniserie, nuovi personaggi e nuovi formati alla ripresa di personaggi classici, quali <b>Mister No</b>, <b>Napoleone</b> e <b>Magico Vento</b>. Fra i fumetti migliori pubblicati dalla casa editrice milanese figura senz'altro lo sciamano bianco dei Lakota, creato da <b>Gianfranco Manfredi</b>. Quest'ultimo ha deciso di continuare laddove avevamo lasciato il Nostro: ritirato in Messico, dopo aver combattuto, e perso, a fianco del valoroso capo apache Victorio. I quattro nuovi albi si pongono quindi in continuità temporale rispetto alle storie precedenti. Siamo nel 1881 e la Storia incrocia di nuovo il suo corso con la vita di Magico Vento e dell'inseparabile amico giornalista Poe.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Ancora emerge forte il tratto distintivo del personaggio: il sapiente intreccio fra avvenimenti storici della Frontiera, le tradizioni e il mondo soprannaturale dei nativi americani e la vita dei protagonisti. Il tutto cucito secondo delle trame avventurose che tengono il naso del lettore attaccato dalla prima all'ultima pagina. Nove anni son trascorsi dalla conclusione della serie regolare di Magico Vento, ma attendere così tanto le nuove avventure è valsa la pena. Forse non è chiaro a tutti il valore che ha Magico Vento. Credo sia l'unico fumetto western che conduce il lettore dentro la vita quotidiana da un lato, e quella storica dall'altro di un mondo che ha popolato per decenni l'immaginario collettivo di lettori di libri e fumetti e spettatori di film e serie western.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Il mix di <b>realismo e avventura</b> è riuscito anche in questo caso, dove vediamo Magico Vento e Poe agire al fianco di personaggi storici quali il capo apache <b>Geronimo </b>e i fratelli <b>Wyatt e Virgil Earp</b>. Una rivolta indiana, ispirata da Mingus, un pericoloso predicatore bianco, è il collante che lega questi personaggi nei luoghi attorno alla riserva indiana di San Carlos, nel <b>Fort Apache</b> e nella città di <b>Tombstone</b>. Manfredi dà il suo meglio quando svolge l'intreccio delle azioni di guerriglia, degli inseguimenti, dei trabocchetti, degli scontri nei quali il Nostro affianca Geronimo. Nulla è lasciato al caso, tutto è meticolosamente spiegato attraverso il suo semplice svolgersi. E ogni cosa va al suo posto. Il bello, in realtà, è dato da tutti i personaggi apparentemente minori, come il corrotto agente della riserva <b>Bosom</b>, o lo scout apache <b>Chato</b>, o il fanatico collonnello <b>Carr</b>, o le due donne, l'apache <b>Lozen </b>e la papago <b>Chona</b>, che si riveleranno fondamentali figure nell'ultima pagina del quarto albo.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS4afuJqCU5TdEFjM9H5NsIeeZNCSOTjQh_lxvf7Vrt9YHjLCe6K2u2HEqjbItOewb-B5PpLGD7nNeOV_QMFAHjazK87hqvT6NDDCykV7JcGYuqCvF7tDY4A2_8xSypgD6TXg32rhsRuA/s1600/magico-vento-03-670x946.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="946" data-original-width="670" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS4afuJqCU5TdEFjM9H5NsIeeZNCSOTjQh_lxvf7Vrt9YHjLCe6K2u2HEqjbItOewb-B5PpLGD7nNeOV_QMFAHjazK87hqvT6NDDCykV7JcGYuqCvF7tDY4A2_8xSypgD6TXg32rhsRuA/s640/magico-vento-03-670x946.jpg" width="452" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Manfredi spazia dagli ampi paesaggi polverosi percorsi a cavallo da apache e soldati al fuoco che divampa dentro Fort Apache al celebre <b>OK Corral</b> di Tombstone, scena dello scontro fra i fratelli Earp e <b>Doc Holliday</b> da una parte e i cinque cow boys capitanati da <b>Ike Clanton</b> dall'altro. Attraverso questo duello, diventato epico grazie a film e libri, si conclude la caccia di Magico Vento. Mingus viene ucciso e, con lui, la sua pericolosa profezia. Ma non c'è niente di epico nelle gesta disegnate con tratto realistico e preciso da <b>Darko Perovic</b>: la guerra è solo "<i>una sequenza di massacri, spesso a danno di innocenti, una sconfitta per tutti che nessuna epica può sublimare in eroismo", come scrive lo stesso Manfredi nella rubrica "Blizzard Gazette</i>", in apertura del terzo albo.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Il ritorno di Magico Vento racconta di un mondo al tramonto, in cui ci sono stati degli sconfitti, i nativi americani, e dei vincitori, i bianchi. Gli sconfitti, però, hanno perso solo militarmente, la loro resistenza non si è mai fermata: è proseguita attraverso forme diverse lungo tutte le generazioni che si sono siccedute fino ai giorni nostri. E l'ultima pagina dell'ultimo albo mostra come magico Vento e Poe intendano proseguire nella loro lotta al fianco dei nativi.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Quattro albi terminano presto, ma sappiamo che Manfredi e Perovic hanno altre storie in serbo per noi. Le attendiamo con trepidante ansia.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-64480284464788935592019-01-07T23:50:00.000+01:002019-01-07T23:56:24.889+01:00Chiisakobe, ripartire dalle macerie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIViM3IyE6TguphI2JVl3ZV7PDbBERYwkN3nb90mzJT9B6sS7AIqvLihotiOIjub4zQeFDTcYoyT8opdCaTbiTR4sTJKc5P9DGkUM7myA7Qfm3h06iyaaq_-CUEnensZ0DTWkiK9hZNE/s1600/Chiisakobe1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="938" data-original-width="670" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIViM3IyE6TguphI2JVl3ZV7PDbBERYwkN3nb90mzJT9B6sS7AIqvLihotiOIjub4zQeFDTcYoyT8opdCaTbiTR4sTJKc5P9DGkUM7myA7Qfm3h06iyaaq_-CUEnensZ0DTWkiK9hZNE/s640/Chiisakobe1.jpg" width="456" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">La fatidica domanda: quale senso dare alla propria vita. <b><i>Shigeji</i></b>, il giovane protagonista di <b><i><a href="https://www.j-pop.it/chiisakobe/4436-chiisakobe-001.html">Chiisakobe</a></i></b>, manga di <b>Minetaro Mochizuki</b>, ha creduto di trovare la risposta nella natura. Ha intrapreso un viaggio solitario <i>into the wild</i></span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">, mettendosi fortemente alla prova, osando, rischiando nell'incontro solitario con l'ambiente selvaggio. Apprendiamo queste informazioni dal suo racconto, dai suoi pensieri, perché l'azione del fumetto è incentrata su un tempo successivo, un tempo drammatico per il giovane. Troviamo Shigeji, infatti, in uno dei cantieri edili nei quali la piccola impresa di famiglia, la <b><i>Daitome</i></b>, è occupata. Lo vediamo seduto immobile, il volto nascosto dietro una lunga barba e una folta capigliatura, barriere che nascondono all'altro le sue emozioni, fino alle tavole finali del quarto ed ultimo volume, quando vedremo finalmente i lineamenti del suo viso. Ha appena appreso una terribile notizia: i genitori sono morti nell'incendio che ha distrutto una parte rivelante del quartiere di Tokio dove ha sede la Daitome e la casa paterna. Nonostante la propria inesperienza pratica, da ex topo di biblioteca e novello dottore in architettura quale lui è, decide di prendere sulle proprio spalle il compito di dirigere l'azienda familiare. Dirigere significa anche cimentarsi in prima persona nel duro lavoro manuale, cercando di onorare il pensiero del padre, per il quale i valori importanti erano <b>forza di volontà</b> e <b>umanità</b>.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Per rispettare la prima, quindi, si sottopone ad ogni fatica possibile, rifiutando aiuti esterni ma contando solo su di sé e sui pochi fidati collaboratori di cui è composta l'azienda. Si potrebbe pensare qui di trovarsi di fronte al classico spirito di sacrificio della cultura giapponese ma io credo che sia qualcosa di molto più alto, qualcosa di relativo alla ricerca del senso della vita. Che, appunto, pare essere una medaglia di cui una faccia è la forza di volontà, l'altra è l'umanità. Qui si apre la parte più bella del racconto. Shigeji, orfano, trova ad un tratto una <b>nuova famiglia composta tutta da orfani</b>.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1g0Rt92sNF-shLiW3DtBYA9aQEHSi3mMnY9SqEHTiiGV90KnJVzAYtTokWLxbEJRkx4yR-HY2V-mD8SMhnIMHgCNBVIA6t7bWZcnkYZh0LU5GFq_zRY6C133oxLI-E15ejgN-b9Hh-II/s1600/chiisakobe-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1126" height="454" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1g0Rt92sNF-shLiW3DtBYA9aQEHSi3mMnY9SqEHTiiGV90KnJVzAYtTokWLxbEJRkx4yR-HY2V-mD8SMhnIMHgCNBVIA6t7bWZcnkYZh0LU5GFq_zRY6C133oxLI-E15ejgN-b9Hh-II/s640/chiisakobe-11.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Innanzitutto <b><i>Ritsu</i></b>, una ventenne che conosce fin dall'infanzia, rimasta anch'essa senza genitori e assunta dal braccio destro di Shigeji per badare alle faccende domestiche. Ritsu è l'altra protagonista del manga, ritratta da Mochizuki in tanti primi piani nei quali traspaiono tutte le emozioni della giovane. Ritsu ha una forte personalità, pur sottovalutando spesso le proprie capacità. Decide autonomamente di ospitare cinque <b>ragazzini dell'orfanotrofio</b> bruciato anch'esso dopo l'incendio. Ecco quindi la famiglia del tutto sui generis che si viene a creare: persone molto diverse fra loro, ma <b>accomunate dalla perdita delle proprie radici </b>e, proprio per questo, rese più forti dalla condivisione del proprio dolore. Condivisione che per alcuni, come Shigeji, non è trasmessa dalle parole bensì dai fatti, dalla sua generosa e sincera ospitalità. Per altri, come i ragazzini, è invece urlata ed espressa dalla loro irrefrenabile e, anche in alcuni casi difficile da gestire, vitalità. E poi ci sono Ritsu e le sue ciglia corrucciate, segno manifesto dei suoi pensieri, del suo continuo rimuginare, rivolto soprattutto verso Shigeji e la bella e attraente <i><b>Yuko</b></i>, figlia del viscido direttore della banca che concede i prestiti a Shigeji, e tenera e capace insegnante dei ragazzini. Dentro la testa di Ritsu il confronto con Yuko è perso in partenza: il bagliore di Yuko la getta in un cono d'ombra, rendendola invisibile agli occhi, quasi sempre invisibili, di Shigeji. Questo è quanto pensa Ritsu ed è il rovello che accompagna il lettore fino alla rivelazione svelata nell'epilogo.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmuJs6Ku6cD3k0oiHurzQFoeH4hpqcXFmndj81h9Vq5EvFExxjhcKDEzOyKpyMx4_hJT91rrdl4cV__SSrvdF9NQIi9ZvqBElciYeqU6CNljQjBtRQL_tQKV8tObEhqR9RBFPp1KNKs04/s1600/chiisakobe-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="773" data-original-width="829" height="596" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmuJs6Ku6cD3k0oiHurzQFoeH4hpqcXFmndj81h9Vq5EvFExxjhcKDEzOyKpyMx4_hJT91rrdl4cV__SSrvdF9NQIi9ZvqBElciYeqU6CNljQjBtRQL_tQKV8tObEhqR9RBFPp1KNKs04/s640/chiisakobe-1.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">La <b>linea chiara</b> di Mochizuki esalta la precisione dei volti e delle emozioni trasmesse dai personaggi di questa storia il cui soggetto originale di <b>Shugoro Yamamoto</b> era ambientato in epoca edo. Aver spostato il racconto ai giorni nostri ha reso più fresca la narrazione degli sforzi quotidiani che i protagonisti devono compiere per portare avanti le proprie vite, intrecciate in questa famiglia atipica ma molto più reale e sincera di tante famiglie cosiddette tradizionali. La semplicità e immediatezza del racconto ha convinto i giurati del <b><a href="http://www.bdangouleme.com/"><i>Festival International de la Bande Dessinée d'Angouleme</i></a></b> ad assegnare a <i>Chiisakobe </i>il premio quale <b>migliore serie straniera del 2017</b>. La <b><a href="https://www.j-pop.it/">J-Pop</a></b> la ha pubblicata in Italia in quattro volumi da febbraio ad agosto 2018 e io la ho letta durante queste feste natalizie. Mi son fatto un ottimo regalo.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-18691170003990608082018-12-27T01:07:00.001+01:002018-12-27T01:07:23.605+01:00Zerocalcare al Sincrotrone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggG94pm4XCA0QqnqsQW1TNmMBcsLiPXmi9z4W-0fX843DzY2yqxfh4XalmWN0bpkrbIRfDhM8qnTlyDHx5bLx_cVfb5l1ITcHOiW4AXGwrzILFKx6LlyaHHA2EmpOIGHzy5E1ixwTN4rE/s1600/cover-691x1024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="691" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggG94pm4XCA0QqnqsQW1TNmMBcsLiPXmi9z4W-0fX843DzY2yqxfh4XalmWN0bpkrbIRfDhM8qnTlyDHx5bLx_cVfb5l1ITcHOiW4AXGwrzILFKx6LlyaHHA2EmpOIGHzy5E1ixwTN4rE/s640/cover-691x1024.jpg" width="430" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Per chi, come me, ha studiato ingegneria elettronica a </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Trieste</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">, il </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><a href="https://www.elettra.trieste.it/it/index.html">Sincrotrone di Basovizza</a></b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> è sempre stato un luogo da guardare con rispetto e adorazione. Lo popolavamo di geniali ricercatori, </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">fisici ed ingegneri</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">, che piegavano le parti più infinitesimali della materia alla realizzazione di complicatissimi esperimenti scientifici. Sognavamo di poter essere un giorno anche noi fra coloro che avrebbero progettato nuovi delicati dispositivi di controllo del flusso di elettroni sparati ad altissima velocità all'interno di questo enorme anello. Mai però mi ero immaginato nelle vesti di un celerino che irrompe dentro l'</span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">anellone sdraiato</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> a manganellare gli elettroni più sfaticati, esausti dalla corsa a folle velocità cui sono costretti. Solo una mente brillante e creativa come quella di </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Zerocalcare</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> avrebbe potuto rendere in modo così divertente l'idea alla base del funzionamento di </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Elettra</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b><i>Educazione subatomica</i></b>, il racconto a fumetti che è nato dalla visita che l'autore romano ha fatto quest'estate alla struttura scientifica costruita sul Carso triestino, è contenuto in </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><i><b>The Light Issue</b></i>, </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">l'ultimo numero di <i><b>Comics&Science</b></i>, la rivista bimestrale edita dal <b><a href="https://www.cnr.it/it/new_editoriali">Cnr</a></b>, curata da <b>Roberto Natalini</b> e <b>Andrea Plazzi</b>. La filosofia che sta alla base della pubblicazione è quella di raccontare delle storie a fumetti interessanti e divertenti che stimolino poi il lettore ad approfondire gli argomenti scientifici di alto livello che vi sono trattati. <i>The Light Issue</i> affronta il tema delle <b>fonti di luce avanzata</b>, quali sono appunto l'anello di accumulazione <i>Elettra</i> e il laser a elettroni liberi <i>Fermi</i>, entrambi realizzati nella grande struttura tecnico-scientifica che si trova a Basovizza, in provincia di Trieste.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJcErGhdKy2UMO6V3VQGfmRs7uk-1WnJqtmBTlL7U2pzcXkcOe3_0N4ngsOxd-zc55Q-9P_gr9XQlHsIJJB0P6eyhhRzkNXsLER7k9Dcl5LiY5QGlXnV7W9DWqL02wYeHrILuyQd3WJo/s1600/inadeguatezza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJcErGhdKy2UMO6V3VQGfmRs7uk-1WnJqtmBTlL7U2pzcXkcOe3_0N4ngsOxd-zc55Q-9P_gr9XQlHsIJJB0P6eyhhRzkNXsLER7k9Dcl5LiY5QGlXnV7W9DWqL02wYeHrILuyQd3WJo/s640/inadeguatezza.jpg" width="480" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Zerocalcare cerca di trasmettere al lettore il principio di funzionamento di <i>Elettra </i>attraverso delle metafore molto divertenti e dei colpi di scena esilaranti. Al solito non nasconde tutto il suo senso di inadeguatezza e la paura di non riuscire a trasmettere il significato e il valore di quanto appreso durante la visita. Ma in realtà il racconto raggiunge il suo scopo, ovvero quello di restituire al lettore l'entusiasmo e la meraviglia con cui i ricercatori indagano nella materia su scale microscopiche, grazie alla sorgente di luce pura di cui dispongono. E, soprattutto, trasmette il <b>senso della ricerca scientifica</b>, ovvero quello di ampliare gli orizzonti della conoscenza umana dell'universo, di allargare la finestra con la quale guardiamo il mondo. Questo è il messaggio che viene raccolto alla fine della storia da un'inaspettata uditrice, una possibile scienziata di domani.</span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> Zerocalcare accenna anche ai problemi pratici e di budget in cui si devono barcamenare i ricercatori, ma la questione viene posta nel momento sbagliato, quando il Nostro è completamente rapito dai sapori e dagli odori di una prelibata </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">lubjanska</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQL9ruZxRSRBz75cDX8xtkhY5wuNrRTirxu-xzcrgxmRnvkameUgS8HZyTUy3Hukzm8XFCcArPoAE2kn3z7r5yYyZa3Zx7X_TUtDfFcbgngmgq8OJTvJOhcdnwVcyD0M6kkB274DpLTmw/s1600/elettra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="700" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQL9ruZxRSRBz75cDX8xtkhY5wuNrRTirxu-xzcrgxmRnvkameUgS8HZyTUy3Hukzm8XFCcArPoAE2kn3z7r5yYyZa3Zx7X_TUtDfFcbgngmgq8OJTvJOhcdnwVcyD0M6kkB274DpLTmw/s640/elettra.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Se </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Educazione subatomica</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> aggancia il lettore facendo intuire l'importanza e il fascino del lavoro svolto al Sincrotrone, sono poi i ricchi redazionali dei ricercatori dell'</span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Istituto di Struttura della Materia del CNR</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> e del </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Centro di Ricerca di Elettra</i><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> ad approfondire i temi scientifici. </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Andrea Lausi</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> e </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Roberto Visentini</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> ci spiegano con semplicità e precisione i principi di </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">fisica quantistica</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> che stanno alla base del funzionamento dell'anello di accumulazione e del laser e la loro importanza per la ricerca e l'industria. Oltre ad una divertente intervista a Zerocalcare, </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Mattea Carmen Castrovilli</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> affronta la doppia natura </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">onda-particella della luce</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">, e </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Daniele Catone</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> ci parla della stressante ma gratificante vita del ricercatore. Infine </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Gabriele Bianchi</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> di </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><i>OrgoglioNerd.it</i></b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"> ci racconta in un bellissimo articolo l'intrinseca imperfezione del </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">metodo scientifico</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">, nella sua ricerca asintotica, esperimento dopo esperimento, della verità.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Impreziosiscono la rivista le due divertenti tavole a fumetti di <b>Davide La Rosa</b> intitolate <b><i>Alberi subatomici e pentole quantiche</i></b>, le vignette umoristiche di <b>Walter Leoni</b> e l'improbabile edicola scientifica di <i><b>Lercio.it</b></i>.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-54099075560294856372018-12-23T13:07:00.002+01:002018-12-23T13:07:44.046+01:00Sei vite del Sessantotto, secondo Gianfranco Manfredi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMsVWGVTFnej2F7fNMBIyADv8SeHKi2fKZTCFAojJgX48wJUtPXyb7TPpwFKmqoPoX5dt7suLjW10URILPsw29WDMnC7hpb1Xac3EtUHBmfjqBjDGwZ0NSamKf8gItAAtD6Hjn0UqvjIM/s1600/cani_sciolti_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1055" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMsVWGVTFnej2F7fNMBIyADv8SeHKi2fKZTCFAojJgX48wJUtPXyb7TPpwFKmqoPoX5dt7suLjW10URILPsw29WDMnC7hpb1Xac3EtUHBmfjqBjDGwZ0NSamKf8gItAAtD6Hjn0UqvjIM/s640/cani_sciolti_1.jpg" width="484" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">I modelli, le categorie servono a semplificare la vita, a renderci più semplici i fenomeni complessi. Fenomeni di qualsiasi tipo, fisico, chimico, storico, economico, e via dicendo. Senza modelli non riusciremmo a farci un'idea sommaria della realtà e, quindi, a viverci dentro ma, nello stesso tempo, i modelli non bastano. Bisogna essere coscienti che la vita è molto più varia e complicata. La realtà che ci circonda e i fatti del passato sono analizzabili sì scientificamente ma poi c'è sempre, e per fortuna, la storia del singolo, la vita che si discosta dal modello e che ci affascina per la sua unicità.</span><br />
<div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><b>Gianfranco Manfredi</b> sembra aver seguito questa bussola per ideare e scrivere la nuova serie a fumetti <b><i>Cani sciolti</i></b>, edita dalla <b>Sergio Bonelli Editore</b> all'interno della nuova etichetta <b><i>Audace</i></b>. Son trascorsi cinquant'anni dal <b><i>Sessantotto </i></b>e le celebrazioni, gli approfondimenti e i dibattiti su quel fenomeno storico hanno percorso tutto il 2018. La casa editrice milanese ha sfatato un suo tabù, decidendo per la prima volta di dedicare una serie a fumetti ad un periodo storico così vicino a noi, avvenuto (anche) in Italia e che ha ancora conseguenze e il cui dibattito, politico e non, è ancora vivo e vivace tuttora. Lo ha fatto nel modo giusto, affidando la penna ad uno sceneggiatore di fumetti che fu un protagonista diretto di quegli anni, ad uno che il <i>Sessantotto </i>(e poi il <i>Settantasette</i>) lo ha fatto sul serio. </span></div>
<div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Gianfranco Manfredi aveva vent'anni all'epoca ed era uno studente universitario nella Milano del 1968. Si trovava al centro, quindi, dei fatti. Chi meglio di lui poteva raccontarli? Ma c'è modo e modo di affrontare un tema così complesso e variegato quale il <i>Sessantotto</i>. Lo schema scelto da Manfredi è quello di <b>narrare delle esperienze di singoli protagonisti</b> immaginari (ma ispirati ad esperienze reali) di quegli eventi. <b>Sei amici, sei vite</b> che si incontrano durante le occupazioni delle aule universitarie e che proseguono la loro amicizia negli anni a venire. Quattro ragazzi e due ragazze di estrazione borghese (chi più alta, chi più bassa) perché allora l'Università non era fatta per i figli dei proletari, ciascuno con le proprie caratteristiche che abbiamo appena iniziato a conoscere grazie ai due numeri pubblicati finora, <b><i><a href="http://shop.sergiobonelli.it/cani-sciolti/2018/10/24/albo/sessantotto-1003654/">Sessantotto</a></i></b> e <i><b><a href="http://shop.sergiobonelli.it/cani-sciolti/2018/11/08/albo/dove-siete-1003794/">Dove siete?</a></b></i>, disegnati da <b>Luca Casalanguida</b>.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRiYJGHdvSy52Umv2P4GD3vnChB5RT6PEaIF2N0Jw8id3FchfQnRk3SwQXsIan3aRubnxwC2sJz3KIDt_GKY5sE_DF46Q2v5cdegD3uW5bQ3EcW4aD9_0ejd-knSLJ1QZibpqAz1ZtUVo/s1600/sessantotto-cani-sciolti-la-rivoluzione-dei-ragazzi-a-fumetti_6c0717ac-5cf5-11e8-81db-475b25c104d6_998_397_original.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="397" data-original-width="998" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRiYJGHdvSy52Umv2P4GD3vnChB5RT6PEaIF2N0Jw8id3FchfQnRk3SwQXsIan3aRubnxwC2sJz3KIDt_GKY5sE_DF46Q2v5cdegD3uW5bQ3EcW4aD9_0ejd-knSLJ1QZibpqAz1ZtUVo/s640/sessantotto-cani-sciolti-la-rivoluzione-dei-ragazzi-a-fumetti_6c0717ac-5cf5-11e8-81db-475b25c104d6_998_397_original.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Il primo albo ci introduce nel vivo delle <b>manifestazioni studentesche</b> e <b>occupazioni</b> delle aule universitarie. Ci fa respirare subito l'aria ribelle che caratterizzava quella stagione. Vediamo gli eventi attraverso gli occhi dei sei amici, tutti diversi l'uno dall'altro, ma tutti accomunati dal desiderio di cambiare le cose. Sei <i>cani sciolti</i> anticonformisti che non appartengono a nessuno schieramento politico particolare e che non vogliono più sottostare alle regole che la società ha imposto loro fino a quel momento: vogliono modificarle, ribaltarle a partire dal luogo che vivono ogni giorno, l'Università.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Il secondo albo è ambientato <b>vent'anni dopo</b>, quando un fotografo che ritrasse insieme i sei amici durante una manifestazione, realizza una mostra fotografica rievocativa del <i>Sessantotto </i>e si chiede che fine abbiano fatto quei sei giovani. Viene affrontato quindi il tema del ricordo, del dibattito, che ha caratterizzato anche il 2018, di come si può ripensare e affrontare dopo tanti anni un evento storico, i cui protagonisti sono ancora vivi e attivi nella società. Ed è inevitabile che i protagonisti del tempo di pongano la domanda su come siano cambiati, cosa sia rimasto dello spirito del tempo e quale risultato abbia prodotto nella società. Ma, di nuovo, Manfredi non ci dà una risposta bensì ci offre il racconto di sei vite, a distanza di vent'anni, ciascuna diversa dall'altra.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJQsxDf70V-VZssIOxszC2uSORPuHlvk2Kd7pONBAZwqgu59blqG1UMGP2nCW7G_N9A_WH6EJcowyINRKER2pPIEPdi4JK8YN4gM4zvIls0yHb72np084NWseWazLtOtubwkjYsfapAss/s1600/dove_siete____cani_sciolti_cover.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJQsxDf70V-VZssIOxszC2uSORPuHlvk2Kd7pONBAZwqgu59blqG1UMGP2nCW7G_N9A_WH6EJcowyINRKER2pPIEPdi4JK8YN4gM4zvIls0yHb72np084NWseWazLtOtubwkjYsfapAss/s640/dove_siete____cani_sciolti_cover.png" width="484" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Centrale nell'albo è poi il confronto fra uno dei protagonisti e il padre, <b>partigiano </b>all'epoca della Seconda Guerra Mondiale. Un confronto fra due generazioni ribelli distanti temporalmente poco più di vent'anni: la <b><i>Resistenza </i></b>e il <i><b>Sessantotto </b></i>che si parlano attraverso due storie particolari. Un padre che ha dovuto <b>uccidere</b>, giovanissimo, altri uomini e un figlio che si è interrogato sulla possibilità di prendere in mano <b>un'arma</b>. Un dialogo intimo e sincero fra due persone che si aprono l'un l'altra su un tema molto delicato e difficile da rievocare.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">L'interesse che mi ha suscitato questa serie a fumetti è andato decisamente oltre le mie aspettative, proprio perché Gianfranco Manfredi ha trovato la <b>formula giusta</b> per raccontare quel periodo che noi, nati negli anni successivi, non abbiamo potuto vivere direttamente e che abbiamo conosciuto attraverso libri, trasmissioni televisive, inchieste giornalistiche che sono state o troppo celebrative e retoriche da una parte, o troppo riduttive e schematiche dall'altra. <b>Raccontare la Storia attraverso le vite di singoli </b>è forse il modo migliore o, comunque, quello che preferisco. E Gianfranco Manfredi ne è maestro.</span></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-76119470414947372132018-12-16T23:19:00.001+01:002018-12-17T14:45:50.317+01:00Cinzia, o della lotta quotidiana per essere sé stessi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUT-mA3AJHRGb5jNOFJ2E7d01zJl7hzaPxW0iLnNIQDx_c_ZEI4xVewMAlo3MLsGS_bR8PUuzUwLOiXAMpxsJ7mxUuLoMP7Q3GF9qFBnKbztrq1WTdNSYOAA0z4w1Nyqp7ZYLtwykXgKE/s1600/cinzia-ortolani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="970" data-original-width="670" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUT-mA3AJHRGb5jNOFJ2E7d01zJl7hzaPxW0iLnNIQDx_c_ZEI4xVewMAlo3MLsGS_bR8PUuzUwLOiXAMpxsJ7mxUuLoMP7Q3GF9qFBnKbztrq1WTdNSYOAA0z4w1Nyqp7ZYLtwykXgKE/s640/cinzia-ortolani.jpg" width="442" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><b><i>Rat-Man</i></b>, per me, è sempre stata una lettura molto piacevole e divertente. Me lo prestava con cadenza settimanale un ex-collega e io restavo rigorosamente folgorato dai colpi bassi che <b>Leo Ortolani</b> inseriva nel bel mezzo della narrazione. Definirle freddure sarebbe riduttivo, perché, molto spesso, erano dei veri colpi di genio: spiazzanti, esilaranti e ficcanti. Ma c'era un altro elemento del mondo di Rat-Man che mi aveva folgorato fin dalla sua prima apparizione: <b><i>Cinzia</i></b>. Ben più di un personaggio di contorno, la bionda <b>transessuale </b>era passata nel tempo dal ruolo di mera comparsa a quello di </span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">imprescindibile</span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> co-protagonista. Ortolani ha deciso quindi di dedicarle un libro e una storia tutta per lei, perché se lo meritava, lo esigeva, aveva tutti i requisiti per poter assurgere a protagonista di un romanzo grafico. La <b>Bao Publishing</b> ha dato alle stampe questo volume, elegante quanto lo è <i>Cinzia</i>, svettante in copertina sul tacco dodici e fasciata da una </span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">sexy</span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> </span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">mise leopardata.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Leggibile anche da chi non abbia mai letto Rat-Man, <i>Cinzia</i> è un fumetto che non si dimentica. Leo Ortolani ha creato una storia che ci restituisce <i>Cinzia </i>in tutta la sua umana quotidianità. La vediamo affrontare il <b>pregiudizio </b>dei perbenisti nella difficile ricerca di un posto di lavoro. Patiamo insieme a lei quando si innamora perdutamente di un uomo apparentemente impossibile. Rivediamo noi stessi nello spasmodico sforzo di piacere a tutti i costi, di compiacere gli altri per ricevere una carezza, un riconoscimento, uno sguardo privo di giudizio. Ci affliggiamo e ci riconosciamo quando mente a se stessa, alla sua natura pur di essere amata. Ma la bellezza di questo fumetto è che mai si cade nel <b>dramma</b>; Ortolani ha il dono di alternare sempre momenti pesanti con i suoi classici colpi di <b>genio comico</b>, che hanno la capacità di risollevarti, anzi, di non farti mai cadere nella tristezza. Il talento che ha l'autore è sapere mantenere questo equilibrio fino all'ultima pagina, girata la quale, ti fermi un po' a pensare. E capisci che hai appena letto un fumetto che dell'<b>ironia</b> fa la sua arma vincente; vincente verso tutti i gretti moralismi che avvelenano la nostra vita, che operano costantemente per non farci essere quello che siamo.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJNW3oPUqq7wYrypuzaZVo7IGOuVxJLhXMW_V0PYPMm9JRwsOWHPjRu66HVEb56cBwmZm-IUclE0R0_w-wDdfCOggZup5rt1OBhGG0xDlOkJ5UleUy_2qpv3c_6h_5_5osdyQB8jr45q4/s1600/cinzia-ortolani-7935.1920x1080.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="773" data-original-width="1600" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJNW3oPUqq7wYrypuzaZVo7IGOuVxJLhXMW_V0PYPMm9JRwsOWHPjRu66HVEb56cBwmZm-IUclE0R0_w-wDdfCOggZup5rt1OBhGG0xDlOkJ5UleUy_2qpv3c_6h_5_5osdyQB8jr45q4/s640/cinzia-ortolani-7935.1920x1080.jpg" width="640" /></a></div>
<b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><i>Cinzia </i>è tutti noi</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">, una fragile persona coraggiosa, che lotta ogni giorno contro le sue paure per non affogare nella melma del pregiudizio. Che si accetta e, alla fine, si mostra per quello che veramente è: né uomo, né donna, ma solo e solamente <i>Cinzia</i>, nella sua inimitabile unicità. In questo periodo di dilagante ostilità e rifiuto dell'altro, di mancanza di rispetto verso chi non si uniforma alla norma e alla tradizione, <i>Cinzia </i>diventa un fumetto importante e necessario, come afferma </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Licia Troisi</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> nella prefazione. Ed è così importante perché usa gli strumenti della sincerità, dell'amore e dell'ironia che, a ben vedere, sono le sole capaci di spazzare via la nube tossica del pregiudizio.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-54402421730955591512018-12-09T23:48:00.001+01:002018-12-09T23:48:28.034+01:00Mister No Revolution<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbLpuipduCKL6EKr0cmVHbrS3_wr3nupnq3uSAzcTV9ZlQNYh07cDUjmcJzKATMOVJPMAf-niisOFn-8Kx8k8h7EcOaXx6zLzOyQJetKwbGvqTRJPSfEo_oyvR5Ro25WOHZQzd7cw4Llw/s1600/brucia__ragazzo__brucia____mister_no_revolution_01_cover.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbLpuipduCKL6EKr0cmVHbrS3_wr3nupnq3uSAzcTV9ZlQNYh07cDUjmcJzKATMOVJPMAf-niisOFn-8Kx8k8h7EcOaXx6zLzOyQJetKwbGvqTRJPSfEo_oyvR5Ro25WOHZQzd7cw4Llw/s640/brucia__ragazzo__brucia____mister_no_revolution_01_cover.png" width="484" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Cosa succede se prendi un personaggio dei fumetti e lo sposti nel tempo, se collochi le sue avventure in un altro contesto storico? Fai un esperimento interessante, delicato e sfidante. Soprattutto se quel personaggio è un caposaldo della casa editrice in cui lavori e del fumetto italiano in generale. <b>Mister No</b> esordì nelle edicole nel 1975, primo antieroe di casa <b>Bonelli</b>, creatura di <b>Guido Nolitta</b>, nome d'arte di Sergio Bonelli. Per tanti versi simile a lui, per molti altri così diverso. Comunque da lui tanto amato. E così anche dai lettori, che apprezzarono le avventure ambientate nell'<b>Amazzonia</b> degli anni Cinquanta di questo scanzonato amante della buona musica, delle sane bevute e delle belle donne, che si guadagnava da vivere scarrozzando gente di tutti i tipi in tutto il Sud america. Finendo immancabilmente per cacciarsi in un sacco di guai. Lui, che di guai e di esperienze terribili, aveva avuto la nausea, tanto da lasciare il cosiddetto mondo civilizzato occidentale per riparare in un angolo sperduto del mondo, <b>Manaus</b>, città nel cuore dell'Amazzonia, a ridosso di una Frontiera con un vasto territorio in gran parte inesplorato.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Le strade difficili di <b>New York</b> e diversi teatri insanguinati della <b>Seconda Guerra Mondiale</b> costituiscono il contesto dal quale fugge Jerry Drake, conosciuto da tutti come Mister No. <b>Michele Masiero</b> ha spostato la nascita del Nostro venticinque anni più avanti. In questo modo è nella New York del 1967 che vediamo Jerry perdere il lavoro di cameriere in una bettola per aver fatto a pugni in difesa di una ragazza.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSibUOw6HBv0RnvfWILWNjOFhIgpZocEImAOvlvDm5_fe12-uS6sZCarvjYbac0pol5LFfhf-76gNnYO1vWUFfoMHkp0ZAy2uJEsGLGXozLPICos3Cp-uzf1Rf7sr1OetEsmjgcRBERPw/s1600/20181209_215232.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSibUOw6HBv0RnvfWILWNjOFhIgpZocEImAOvlvDm5_fe12-uS6sZCarvjYbac0pol5LFfhf-76gNnYO1vWUFfoMHkp0ZAy2uJEsGLGXozLPICos3Cp-uzf1Rf7sr1OetEsmjgcRBERPw/s640/20181209_215232.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Si tratta del </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">primo elemento</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> che contraddistingue il personaggio: di fronte alla </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">richiesta di aiuto </b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">da parte di una persona in difficoltà, Jerry non si volta dall'altra parte ma interviene senza pensarci due volte. La storia con la ragazza continua e l'amore (che intuiamo difficile) che ne nasce vien mostrato in diversi flashback dagli splendidi disegni di </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Matteo Cremona</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">. La narrazione presente è collocata qualche mese più avanti, nel 1968, nei tragici scenari della sporca </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">guerra del Vietnam</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">. Jerry e i suoi commilitoni si muovono nella giungla, vengono attaccati, raggiungono un villaggio devastato già in mano americana, dove è chiaro l'eccesso di violenza commesso dall'esercito.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrlMvFoBk5PI6IAZMaCk_-i8RlQL11j6T18UBUKzwidhH5oubuqfg8CzEOz91aPBz9ScFaCL41iOJ9Mrr9JS8q91wHKoVg7M7aSZDzbeUKFggKbyBs5gYDTzGpjI162W28QG617Eo7Oug/s1600/secondoelemento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="903" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrlMvFoBk5PI6IAZMaCk_-i8RlQL11j6T18UBUKzwidhH5oubuqfg8CzEOz91aPBz9ScFaCL41iOJ9Mrr9JS8q91wHKoVg7M7aSZDzbeUKFggKbyBs5gYDTzGpjI162W28QG617Eo7Oug/s640/secondoelemento.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Un </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">secondo elemento</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> del personaggio emerge in quest'occasione: di fronte alla possibilità di stare zitti o parlare di quanto visto coi propri occhi, Jerry non ha dubbi sul fatto che sceglierà la seconda opzione, infischiandosene delle conseguenze. L'amore della </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">verità</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">, il </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">rispetto</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> della vita altrui, l'insofferenza nei confronti delle </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">ingiustizie</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">, l'</span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">antimilitarismo</b><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> si rivelano in un'unica vignetta. Qui c'è tutto Mister No. C'è tutto il No che compone il suo soprannome.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Mi sembra perfetto che <b><i>Mister No </i></b><i><b>revolution</b> </i>sia ospitato dall'<b><i>Audace</i></b>, l'etichetta che fa rivivere </span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">uno dei suoi personaggi storici</span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> nello spirito originario della casa editrice milanese. Il lavoro compiuto da Michele Masiero ai testi, Matteo Cremona ai disegni, Luca Saponti e Giovanna Niro alla colorazione ed Emiliano Mammucari alla copertina, fa di questo albo, intitolato </span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><i style="font-weight: bold;">Brucia, ragazzo brucia!</i>, un esperimento fresco e originale, dalle prospettive interessanti e capace di attrarre tanto i vecchi lettori, che già hanno conosciuto il Mister No di Nolitta, quanto quelli nuovi: in fondo, aver già amato il Jerry Drake del 1975, non è un prerequisito indispensabile per innamorarsi di quello del 2018.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-2447924404082902712018-12-04T00:07:00.000+01:002018-12-04T00:07:09.513+01:00Il Tramezzino di Bacilieri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilMJQVOQLSCwjat77PtNtRcLKoQkxPfcKSQizn7H1QnHuXofEYXj4M2R5YmMN7VuX7P5JqeAInHu9hZT3d7T7E7DfyAOYbVvXEzRkeUcdcY1ZPeYuhwrKkWcmwMKZHHKtNHKYOwJPeqgM/s1600/Tramezzino_cover-bassa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1113" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilMJQVOQLSCwjat77PtNtRcLKoQkxPfcKSQizn7H1QnHuXofEYXj4M2R5YmMN7VuX7P5JqeAInHu9hZT3d7T7E7DfyAOYbVvXEzRkeUcdcY1ZPeYuhwrKkWcmwMKZHHKtNHKYOwJPeqgM/s640/Tramezzino_cover-bassa.jpg" width="460" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Dopo <b><i><a href="http://chemako-comics.blogspot.com/2014/08/aspettando-fun-di-paolo-bacilieri.html">Fun</a></i></b> e <b><i>More fun</i></b>, <b><a href="http://sweetsalgari.blogspot.com/">Paolo Bacilieri</a></b> ci trasporta ancora dentro la città che ama: <b>Milano</b>. E lo fa in grande, all'interno della collana <b><i>Sudaca</i></b> dell'editore <b><i><a href="https://www.canicola.net/">Canicola</a></i></b>. Le tavole, in formato A3, ti avvolgono, ti risucchiano dentro le strade di Milano, ti fanno scorrere davanti ai palazzi di vario stile edificati nella città meneghina alcuni decenni fa. Ti fanno capire come Milano fosse un'avanguardia architettonica. Ma il tutto è leggero, perché l'altra protagonista dell'albo è una <b>storia d'amore</b> fra due studenti universitari: lei è Skilla, greca, di famiglia intellettuale, lui è Daddo, milanese, di famiglia alto borghese. Un amore travolgente, vissuto e consumato all'ombra e dentro i palazzi cittadini, testimoni quasi vivi degli amplessi dei due giovani. Amore intenso ma breve, lei torna ad Atene, sconvolta dall'ignoranza di lui riguardo a Mussolini, lui resta col suo cane. Milano e i palazzi sono sempre lì. Profondità e levità. Intersezione fra architetture di cuori e architetture urbane. È <b><i><a href="https://www.canicola.net/prodotto/tramezzino/">Tramezzino</a></i></b>.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg82OvjfjT3i4ClDbfsP3gC7yZEZw45tRWb4DgDsRhn3llhfhEQwg18uCA5SWRikmyh83d8LlJtJ_-PG6d7-rlzsLzfP1J9DFXt0bi3xNvKvP6eeiHezBAMCJWRcqZg5MmKnut3fHQUnDs/s1600/tramezzino2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="670" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg82OvjfjT3i4ClDbfsP3gC7yZEZw45tRWb4DgDsRhn3llhfhEQwg18uCA5SWRikmyh83d8LlJtJ_-PG6d7-rlzsLzfP1J9DFXt0bi3xNvKvP6eeiHezBAMCJWRcqZg5MmKnut3fHQUnDs/s640/tramezzino2.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-8887394639274065092018-12-03T00:05:00.001+01:002018-12-03T00:05:20.684+01:00La Resistenza di Zero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyvLhVBk977MKLTgkP_bACdAmolDIDjxvm4aPPm2ULxqjncFcA98ivD3-lRJk_9NhLTjU2AEuoguZyqY7CLiHvlBkNgV_SBjt435KELL4t08yonGokur83xX0UfVQhKQSd2K90_jnffI8/s1600/20181129_151003.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyvLhVBk977MKLTgkP_bACdAmolDIDjxvm4aPPm2ULxqjncFcA98ivD3-lRJk_9NhLTjU2AEuoguZyqY7CLiHvlBkNgV_SBjt435KELL4t08yonGokur83xX0UfVQhKQSd2K90_jnffI8/s640/20181129_151003.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
Son seduto su un cubo e fisso la parete di fronte a me. Lunga, alta. Più lunga che alta. E piena di immagini, di manifesti disegnati, disposti uno di fianco all'altro. Sono tutti di <b><a href="http://www.zerocalcare.it/">Zerocalcare</a></b>. Sto alla mostra <b><i><a href="https://www.maxxi.art/events/zerocalcare/">Scavare fossati, nutrire coccodrilli</a></i></b> a lui dedicata </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">al <b>Maxxi</b> di Roma</span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">. E la parete che ammiro è la cosa più bella. Raccoglie il lavoro meno conosciuto di <b>Michele Rech</b>, quello per cui si è attirato, per esempio, le accuse di venduto ai NoTav da parte di quelli che non lo conoscono bene. Da parte di quelli che hanno letto solo i suoi libri stravenduti ma ignorano le sue origini. Origini di ragazzo che le ha prese </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">dalla Forestale </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">al <b>G8 di Genova</b>, che frequenta i centri sociali e che mette il suo talento a servizio di quello in cui crede.</span><div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ0KjL31yol3Su62SJxEc7A_BWAJ57G8zEofhyphenhypheneVNq2dFnNZFBHCQEhmUknud_5cV-z03QsvU6dT9oL84xAHeT_BuswCdQMafmaq2nzmr2XQ72HEUsUisqnsuMY5WuDbB-e_7pOv-9E4Q/s1600/IMG-20181129-WA0022.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ0KjL31yol3Su62SJxEc7A_BWAJ57G8zEofhyphenhypheneVNq2dFnNZFBHCQEhmUknud_5cV-z03QsvU6dT9oL84xAHeT_BuswCdQMafmaq2nzmr2XQ72HEUsUisqnsuMY5WuDbB-e_7pOv-9E4Q/s640/IMG-20181129-WA0022.jpeg" width="360" /></a></div>
<div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><b><br /></b></span></div>
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<b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">Concerti, campagne, manifestazioni</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">. Cose che non vengono fuori sulla stampa nazionale, ma che restano confinate ad un circuito locale e alternativo. Ci devi stare per saperlo. Oppure vieni a questa mostra, ti siedi sul cubo e guardi uno ad uno i manifesti. E leggi quello che c'è scritto. E scopri che c'è un mondo, piccolo ma c'è, di gente che ci crede e che </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">resiste</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">. Pagando spesso un prezzo molto alto sulla propria pelle. Sproporzionato e invisibile ai più. Menomale che ci stanno quelli come Zero che cercano di farlo emergere. Menomale che ci sta questa mostra. E il catalogo che ti porti a casa. E che puoi anche comprare in edicola. Menomale che ci sta chi resiste, chi ci prova, chi fa quello che dice e dice quello che pensa. Con tante paure e sbagli anche, perché i supereroi non esistono. Ma almeno parla, dice, disegna. E ti fa riflettere. Se trova terreno fertile dall'altra parte. Se trova una condivisione di valori fondamentali. Non serve essere antagonisti dei centri sociali. Basta avere </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">umanità</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">, credere che tutti abbiamo gli stessi </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">diritti </b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">ed essere </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">antifascisti</b><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;">. Il minimo sindacale per vivere in uno stato veramente democratico. Anche se adesso non c'è più nemmeno il minimo.</span></div>
<div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirT0xTrz8x1PxT_Gb0dgH8Xqoer2988vSvaqxtOZHQqi4wmaJDmeQPBP5HIitUM32KymEvdXuZWNE8axU5mRnAxx1A3JklxalWfS5KZmFHyeOrkum_iZQbB3wFYKUDgigJ-_hvXYG4xKc/s1600/IMG-20181129-WA0005.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirT0xTrz8x1PxT_Gb0dgH8Xqoer2988vSvaqxtOZHQqi4wmaJDmeQPBP5HIitUM32KymEvdXuZWNE8axU5mRnAxx1A3JklxalWfS5KZmFHyeOrkum_iZQbB3wFYKUDgigJ-_hvXYG4xKc/s640/IMG-20181129-WA0005.jpeg" width="360" /></a></div>
<div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-30812918812349504942018-09-18T09:39:00.002+02:002018-09-18T09:39:44.733+02:00Trieste e gli 80 anni delle leggi razziali<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAH8iWvpUqoXA8lOqRmStJwGNDuqz2qkws8iuSEoCyX5cv0r-TIlFpJphhrSvM3n_sroJCVsHzVzmG9DLmJt0Hu67islbsaKNuIkqmybK2duHn89BFk9lWsfnkcasoH9p164ii3o2_zZ0/s1600/scansione0004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAH8iWvpUqoXA8lOqRmStJwGNDuqz2qkws8iuSEoCyX5cv0r-TIlFpJphhrSvM3n_sroJCVsHzVzmG9DLmJt0Hu67islbsaKNuIkqmybK2duHn89BFk9lWsfnkcasoH9p164ii3o2_zZ0/s640/scansione0004.jpg" width="458" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px; line-height: 22.3906px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">Il 18 settembre di 80 anni fa </span><b style="background-color: white; color: #444444; font-family: PTSansRegular, sans-serif; font-size: 16px;">Benito Mussolini</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> proclamò l<span style="font-family: "ptsansregular" , sans-serif;">a promulgazione</span> delle </span><b style="background-color: white; color: #444444; font-family: PTSansRegular, sans-serif; font-size: 16px;">leggi razziali </b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;">durante un discorso tenuto davanti ad una plaudente folla oceanica, raccolta in Piazza Unità d'Italia</span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px;"> a </span><b style="background-color: white; color: #444444; font-family: PTSansRegular, sans-serif; font-size: 16px;">Trieste.</b> So<span style="font-family: "ptsansregular" , sans-serif;">rvolando sulla miseria che caratterizza le <a href="https://www.repubblica.it/cronaca/2018/09/14/news/trieste_locandina_censurata_salta_la_mostra_sulle_leggi_razziali-206425210/">esternazioni</a> dell'attuale amministrazione comunale triestina a proposito di una mostra dedicata a<span style="font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"> questa ricorrenza organizzata da un liceo cittadino, consiglio a sindaco e assessore alla cultura <span style="font-family: "ptsansregular" , sans-serif;">un'utile e interessante</span> lettura.</span></span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px; line-height: 22.3906px;">Nel 2010, il triestino <b><a href="http://www.walterchendi.com/" target="_blank">Walter Chendi</a></b> scrisse e disegnò un toccante racconto a fumetti ambientato in quei tragici giorni: <b><a href="http://www.fucinemute.it/2011/04/walter-chendi-fumetto-di-confine/" target="_blank">La porta di Sion</a></b>. Il protagonista è Jacob, un ragazzo triestino come tanti, che il 18 settembre del 1938 in Piazza Unità d'Italia scopre però di essere diverso dagli altri. Dopo il discorso del Duce molti ebrei, fra cui Jacob, si sentono <b>come se avessero tolto loro le scarpe</b>. Il ragazzo si vede scalzo: la nudità dei suoi piedi sottolinea la sua diversità e il dolore che lo accompagnerà ad ogni passo. Il tradimento di una patria che non lo accetta più e l'amore verso una giovane ebrea polacca lo porterà a seguire il destino di tanti altri ebrei dell'Europa centro-orientale (ben 160 mila) che, negli anni Trenta, fuggirono dalle persecuzioni salpando dal porto di Trieste verso la terra promessa, rappresentata dalla Palestina.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwF8IytMPcLM5qxFR3pAexwlOosKkRJU8AaGlbRF3DFKH75CP_BX6M9FkXRS9PmBAqI0bLr904BGgj5lRntW4dMvXmzKKsnRwyE9359QZx53phppSr3DNALCSH3Z9AEoxrt5IsPO1P0GE/s1600/scansione0006.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwF8IytMPcLM5qxFR3pAexwlOosKkRJU8AaGlbRF3DFKH75CP_BX6M9FkXRS9PmBAqI0bLr904BGgj5lRntW4dMvXmzKKsnRwyE9359QZx53phppSr3DNALCSH3Z9AEoxrt5IsPO1P0GE/s640/scansione0006.jpg" width="446" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px; line-height: 22.3906px;"><br /></span><span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px; line-height: 22.3906px;">Una storia personale di un ragazzo che diventa adulto nel giro di due settimane, lasciandosi alle spalle il bambino che era e la vita spensierata di garzone di macelleria. Jacob ha trovato l'amore e una nuova patria felice di accoglierlo. Non altrettanta fortuna ebbero migliaia di ebrei italiani che vennero privati prima delle scarpe, poi della dignità e infine della vita.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 16px; line-height: 22.3906px;"><b>Tutto ebbe inizio il 18 settembre del 1938, a Trieste, in Piazza Unità d'Italia.</b></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif;"><span style="line-height: 22.3906px;"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK6yHBHQRISzohWqBiQQyeZumFtjNb02qtX3W9GYdSKIM-2UH6DD1IwmgZzPM-L4h4njYUb7o9Se9oZobwmbWDWYP5DPnAZopZM11co067tBOOhqsOOz0LfUJI5q76se6lKxtllTUIyyg/s1600/scansione0005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK6yHBHQRISzohWqBiQQyeZumFtjNb02qtX3W9GYdSKIM-2UH6DD1IwmgZzPM-L4h4njYUb7o9Se9oZobwmbWDWYP5DPnAZopZM11co067tBOOhqsOOz0LfUJI5q76se6lKxtllTUIyyg/s640/scansione0005.jpg" width="460" /></a></div>
<div>
<br /></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-56759180473846364192018-07-29T11:54:00.002+02:002018-07-29T11:54:30.055+02:00Cortez e il potere del logo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibL3iOSZL5UkBdqPb4NKj10t_gR6FLQG-4BrK21qsnD1DtiBQO36Ox3XxxxWWmqxozMy1xJjy4ERIhMPYH2q144sNu3Nsgh2qBUKwgkXXrbSDwcNUtRwtL93lWs0nYoLVf45lJwQvcnC0/s1600/corteggi.loghi.bonelli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="547" data-original-width="1145" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibL3iOSZL5UkBdqPb4NKj10t_gR6FLQG-4BrK21qsnD1DtiBQO36Ox3XxxxWWmqxozMy1xJjy4ERIhMPYH2q144sNu3Nsgh2qBUKwgkXXrbSDwcNUtRwtL93lWs0nYoLVf45lJwQvcnC0/s640/corteggi.loghi.bonelli.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;">Un fumetto è costruito da tante persone, più di quante un lettore distratto possa immaginare. Fra queste c'è anche il grafico, l'art director, quello che crea il titolo e la sua grafica. O il <b>logo </b>stesso, il marchio con cui quel fumetto ti resta indelebilmente dentro. Quando penso a <b><i>Mister No</i></b>, la prima immagine che si affaccia al mio cervello è la sua silhouette e il suo volto disegnati da Ferri. Poi, subito dopo, il logo che campeggia su tutte le copertine degli albi. E così per <b><i>Martin Mystére</i></b> o <i><b>Nathan Never</b></i> o <b><i>Dylan Dog</i></b> o <i><b>Ken Parker</b></i>. Scrivo questo per sottolineare l'importanza che ha l'apporto grafico anche solo di un titolo o di un marchio. E scrivo questo soprattutto perché l'autore dei marchi che ho citato qualche riga più in alto se n'è andato.</span></span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifdJynZrK4J2uhxG26NZVAQnJkI-nJ1FRXImfvy9jSsI2XaCkeh52QeV-yBfwQfsG-hYHg8NqX-BqkKt4p2k68d61Z69E-kqRQMq4ecFR3bsL5AnjMuEORAFUJlI1z74bkHNcEQWuS6co/s1600/luigi-corteggi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="670" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifdJynZrK4J2uhxG26NZVAQnJkI-nJ1FRXImfvy9jSsI2XaCkeh52QeV-yBfwQfsG-hYHg8NqX-BqkKt4p2k68d61Z69E-kqRQMq4ecFR3bsL5AnjMuEORAFUJlI1z74bkHNcEQWuS6co/s640/luigi-corteggi.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Luigi Corteggi</b>, in arte <b>Cortez</b>, pittore prestato al fumetto, è scomparso il 26 luglio all'età di 85 anni. Con lui se ne va un mondo di arte che è entrato dentro la psiche di ogni lettore bonelliano e non solo. 23 anni di servizio presso la casa editrice milanese per cui disegnò anche molte copertine de <b><i>Il Piccolo Ranger</i></b> e un soggetto e le tavole di un albo di fantascienza uscito nella <b><i>Collana Rodeo</i></b> nel 1981. Prima di approdare alla corte di <b>Bonelli</b>, Cortez </span><span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;">creò i loghi delle testate di <i><b>Kriminal</b></i>, <b><i>Satanik</i></b>, <i><b>Maschera Nera</b></i>, <b><i>Gesebel</i></b>, <i><b>Eureka</b></i> ed <b><i>Alan Ford</i></b> per l'<b>Editoriale Corno</b> e anche diverse copertine. Insomma, quasi tutti i più importanti fumetti seriali italiani ricevettero l'impronta grafica di questo maestro. Al quale va tutta la mia più grande riconoscenza e un commosso pensiero.</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwznkqeCVfgUd06K5NYH4gscE-ozeTU7ty5Vmm1DYkDmM1-MZJ-qbSAgGFdl1UATMtO984D1yfRBl1ZUOATj-gtZo5PrdDQJSJgtfY-Eqs-aAB0M8Dr9VpevDeHjc0y2gdfVe5G7uqn3U/s1600/corteggi.loghi.corno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="959" height="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwznkqeCVfgUd06K5NYH4gscE-ozeTU7ty5Vmm1DYkDmM1-MZJ-qbSAgGFdl1UATMtO984D1yfRBl1ZUOATj-gtZo5PrdDQJSJgtfY-Eqs-aAB0M8Dr9VpevDeHjc0y2gdfVe5G7uqn3U/s640/corteggi.loghi.corno.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="font-size: 15.5556px;"><br /></span></span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-57814447055862784342018-07-09T23:59:00.000+02:002018-07-10T23:42:41.835+02:00Il ritorno dell'Audace<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4_wUTD6ZHLHzsMKruT2EJl-g5AUqwThCPi05GU67oPNK4G_DQnmYdVgG-Ts2EDTLxSY7llndEKeedqb6MU29rksqu5rk8U5AmU_W4N_7mLgNY_buHMtL-lZvROxVTP9ra3_BVWsPh9Jw/s1600/deadwood-dick-bonelli-fumetto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="883" data-original-width="670" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4_wUTD6ZHLHzsMKruT2EJl-g5AUqwThCPi05GU67oPNK4G_DQnmYdVgG-Ts2EDTLxSY7llndEKeedqb6MU29rksqu5rk8U5AmU_W4N_7mLgNY_buHMtL-lZvROxVTP9ra3_BVWsPh9Jw/s640/deadwood-dick-bonelli-fumetto.jpg" width="484" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Sono trascorsi quasi ottant'anni da quando <b>Gian Luigi Bonelli</b> rilevò la rivista <b><i>Audace</i></b> per girarla come un calzino e farne la casa editrice che oggi conosciamo come <i><b>Sergio Bonelli Editore</b></i>. Fu un'innovazione di linguaggio, contenuti e stile. Oggi ritorna quest'etichetta. La Bonelli ne fa un contenitore di collane che si distingueranno appunto per stile, linguaggio e contenuti. Si inizia con <b><i><a href="http://www.sergiobonelli.it/deadwood-dick/2018/06/07/albo/nero-come-la-notte-1003006/">Deadwood Dick</a></i></b>, western sporco, brutto e cattivo tratto dal romanzo <i><b>Paradise Sky</b></i> di <b>Joe R. Lansdale</b>, sceneggiato da <b>Michele Masiero</b> e disegnato da <b>Corrado Mastantuono</b>.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Molta ironia nel racconto in prima persona della storia di un negro (e sì, un negro, mica un nero: al bando il politically correct!), che si arruola nei <b><i>Buffalo soldiers</i></b> per sfuggire ad un linciaggio nel Sud liberato (si fa per dire) grazie alla Guerra Civile. Linguaggio diretto, infarcito di gergo volgare. Tette e culi e violenza razzista rappresentata senza filtri. Un crudo realismo stemperato dall'ironia. Ecco cosa mi resta dopo la lettura del primo albo: troppo poco per dare un giudizio compiuto. Certo, ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso dal noto albo Bonelli. Avventura sì, ma sporca e impolverata come è la vita. La vita nella quale diciamo parolacce, sogniamo tette e culi come fa Dick, il protagonista negro, e sopportiamo scene di violenza quotidianamente proposte dai media, con l'effetto di anestetizzarci, così come nel West la violenza <i>live</i> anestetizzava le coscienze.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM24JFRZSsLyzC3euyqS6Q6gr4TI_uYhikb8c_MgiXXrwIlQDrilnCYY-s-jBM-ssH4G3Xsm-iF1GQ6DXzLRSNUnWKykZ_VgxNq_-lCza1FYLeKQ7-JhAn_PP22cBlUw0JvSpDZYiwft0/s1600/deadwood-dick-nero-come-la-notte-bonelli-02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="884" data-original-width="670" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM24JFRZSsLyzC3euyqS6Q6gr4TI_uYhikb8c_MgiXXrwIlQDrilnCYY-s-jBM-ssH4G3Xsm-iF1GQ6DXzLRSNUnWKykZ_VgxNq_-lCza1FYLeKQ7-JhAn_PP22cBlUw0JvSpDZYiwft0/s640/deadwood-dick-nero-come-la-notte-bonelli-02.jpg" width="484" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Nota di merito per i disegni di Mastantuono che hanno il duplice effetto di immergere il lettore negli scenari classici del western e, nel contempo, di fargli respirare la polvere sollevata dagli zoccoli del cavallo di Dick.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-30795694844276217722018-07-01T23:36:00.000+02:002018-07-01T23:36:58.804+02:0030 anni di Sergio Bonelli Editore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg29WQccAU6Wgz5zgieII6fgpuDDTWAt7pL3HWr7b5F_omAB_NKd2Xdw1qQEtFI0qhLDoeHjGmmnEkt0j1uD3Tqx0qTtP9FkBwBQNADe8IbuEC1WvD_fduj4JlrVswqH02zj3-QAeSlV1o/s1600/sergio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="610" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg29WQccAU6Wgz5zgieII6fgpuDDTWAt7pL3HWr7b5F_omAB_NKd2Xdw1qQEtFI0qhLDoeHjGmmnEkt0j1uD3Tqx0qTtP9FkBwBQNADe8IbuEC1WvD_fduj4JlrVswqH02zj3-QAeSlV1o/s1600/sergio.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Sono molti di più di trenta gli anni nei quali la casa editrice di fumetti più famosa d'Italia ha accompagnato le ore e le vite di diverse generazioni. Ma è stato <b>Sergio</b>, il figlio del fondatore <b>Gian Luigi </b></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Bonelli</b></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, a dare la svolta come editore, oltre che come autore, all'azienda che la madre <b>Tea </b>aveva condotto fuori dai duri anni del Dopoguerra con grande intraprendenza manageriale. Sergio fu prima galoppino, poi segretario e infine autore e direttore. Era normale e utile all'azienda stessa, quindi, cambiare la denominazione dalle anonime </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>Cepim</i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> o </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Daim Press</b></i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> alla chiara e manifesta </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i><a href="http://www.sergiobonelli.it/">Sergio Bonelli Editore</a></i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Accadeva nel luglio del 1988. Me lo ricordo. Un mese prima era uscito il primo <i><b>Texone</b></i>, <b><i><a href="http://shop.sergiobonelli.it/scheda/8297/Tex-il-grande-.html">Tex il grande!</a></i></b>, di <b>Guido Buzzelli</b>. Una novità straordinaria nei propositi, nel formato, nell'autore. Fu la prima pietra su cui nacquero poi tutte le successive creature della casa editrice di Sergio. Non è un caso quindi se proprio in quel mese l'editore annunciava il cambio di nome. Quel <i>Texone</i> è un simbolo della capacità di <b>innovare </b>e di restare fedeli ad un'idea, a dei <b>valori</b>, alla mission, si direbbe oggi. La casa editrice ci ha sorpreso continuamente, proponendoci negli anni una varietà di personaggi, protagonisti di tutti i generi in cui si declina la parola <b>Avventura</b>. Quasi sempre le ciambelle son riuscite col buco, ma anche quando il prodotto non ha avuto il successo sperato, sempre è stato chiaro e sincero l'impegno profuso da coloro che l'hanno realizzato. Nella redazione di via Buonarroti un elemento non è mai mancato, né mancherà nel futuro: il <b>rispetto nei confronti del lettore</b>. E quando c'è questo ingrediente, la ciambella ha sempre il suo perché, anche nelle rare volte in cui il buco non riesce.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Tanti auguri a tutta la redazione. E continuate come sapete, sempre nel nome di Sergio.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/t_cX6Ra13ec" style="background-color: transparent;" width="560"></iframe></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-18610254106198737572018-06-29T14:11:00.000+02:002018-06-29T14:11:40.938+02:00Massimo Dall'Oglio vince il Premio intitolato a Giacomo Pueroni<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdSP4Nt18qCoWZZc_9JnhAKJH0u9GnDU4eHQfJCip-JQ2YxvnVE0K6whJkdy3507Xvpw4Q7uRmVJWX1B-Ia9kVev7tsBZHrrFtxpZMStLHS3L0-RStgG6eba625BpZMFifYgGAYtTQS4/s1600/Dall%2527Oglio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzdSP4Nt18qCoWZZc_9JnhAKJH0u9GnDU4eHQfJCip-JQ2YxvnVE0K6whJkdy3507Xvpw4Q7uRmVJWX1B-Ia9kVev7tsBZHrrFtxpZMStLHS3L0-RStgG6eba625BpZMFifYgGAYtTQS4/s640/Dall%2527Oglio.jpg" width="640" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>The
Game Fortress. Comic &Movie Festival – Palmanova (UD) | 30
giugno -01 luglio 2018</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<b style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 11pt;">Consegna
Premio annuale intitolato a Giacomo Pueroni, “Al miglior
disegnatore di fantascienza”. Edizione 2018</b></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Durante
il festival The Game Fortress Comic&Movie Festival 2018 di
Palmanova, giunto alla terza edizione e dedicato quest’anno al
rapporto tra fumetto e cinema, con una particolare sezione dedicata
ai fan film, si svolgerà la consegna del premio, assegnato
annualmente, dedicato al fumettista goriziano </span><span style="font-size: 18px;"><b>Giacomo
Pueroni</b></span><span style="font-size: 18px;">, scomparso
nel 2017 a 53 anni per una forma particolarmente aggressiva di
sclerosi laterale amiotrofica.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Il
disegnatore, di origine torinese, grande appassionato di fumetto e di
fantascienza, si è sempre dedicato professionalmente al disegno di
Science Fiction. Da ciò la scelta di dedicare un premio con la
dicitura espressa.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Il
premio viene assegnato tramite una votazione alla quale partecipano,
oltre ad acuni dei collaboratori più vicini all’autore, ai
curatori della sezione fumetto del Festival, anche gli amici con cui
il disegnatore ha condiviso la passione per il fumetto e la
frequentazione delle fiere di settore. Si è inteso con questa scelta
garantire che la premiazione favorisse non solo un autore meritevole,
ma ancheil ricordo della passione con cui Pueroni amava affrontare il
mestiere a cui ha dedicato la propria vita. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Il
premio, inaugurato nel 2017 con l’approvazione degli eredi del
disegnatore scomparso, è stato assegnato lo scorso anno al
disegnatore triestino Mario Alberti.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>Venerdì
15 giugno, durante la presentazione alla stampa del Festival, è
stato annunciato dagli organizzatori il vincitore dell’Edizione
2018 del premio, assegnato al disegnatore cagliaritano </b></span><span style="font-size: 18px;"><u><b>Massimo
Dall’Oglio</b></u></span><span style="font-size: 18px;"><b>. </b></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">La
scelta ha avuto la seguente motivazione.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
“<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><i>Per
aver affrontato il tema della fantascienza con originalità,
dimostrando una ricerca linguistica in continuo sviluppo, capace di
ottenere apprezzamenti internazionali importanti; e per aver saputo
approfondire in contesti autoriali diversi un segno ormai divenuto
riconoscibile, che ha saputo rileggere, innovandoli, gli stilemi
grafici del fumetto giapponese, finalizzandoli ad uno storytelling di
stampo cinematografico di alto livello</i></span><span style="font-size: 18px;">”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>L’autore
informato del premio sarà ospite del Festival, dal 30 giugno al 01
luglio.</b></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>Il
premio verrà a lui ufficialmente consegnato sabato 30 giugno 2018,
alle ore 16.00, all’interno di un incontro a cui parteciperanno
oltre a Massimo Dall’Oglio anche Bepi Vigna, co creatore di Nathan
Never e Matteo De Longis, illustratore e fumettista, che ha
realizzato tra l’altro il manifesto dell’edizione 2018 del
Festival.</b></span><span style="font-size: 18px;"> </span></span>
</div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Saranno
presenti a Palmanova, nelle giornate del festival, oltre agli autori
già menzionati anche </span><span style="font-size: 18px;"><b>Francesco
Cattani,</b></span><span style="font-size: 18px;"> </span><span style="font-size: 18px;"><b>Andrea
“Casty” Castellan, Lorenzo Pastrovicchio, Giada Perissinotto,
Romeo Toffanetti, Davide La Rosa, Marco Triolo, Angela Vianello.</b></span><span style="font-size: 18px;">
La casa editrice Tunuè terrà una portfolio review, mentre in
collaborazione con il Treviso Comic Book Festival sarà allestita
un’ampia area dedicata all’autoproduzione.</span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Per
informazioni sugli orari definitivi e il programma dedicato al
fumetto:</span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;"><b><a href="http://www.thegamefortress.it/News">http://www.thegamefortress.it/News</a></b></span></span></span></span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;"><b><a href="https://www.facebook.com/novaludica/">https://www.facebook.com/novaludica/</a></b></span></span></span></span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0sBM729AuoRbgAdya_m99rSBi1OnabJOP51-GwYCJrbJXwBASjaLvuChPLhTQWsD13FFvw_CpQweB8XvkTLPgvnHcW1e6_GDKTaLCAgn_YExi0DVoIyL02TlDUd1tNn3svyQyasEsTs8/s1600/Dall%2527Oglio+foto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="371" data-original-width="558" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0sBM729AuoRbgAdya_m99rSBi1OnabJOP51-GwYCJrbJXwBASjaLvuChPLhTQWsD13FFvw_CpQweB8XvkTLPgvnHcW1e6_GDKTaLCAgn_YExi0DVoIyL02TlDUd1tNn3svyQyasEsTs8/s640/Dall%2527Oglio+foto.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></span></span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: blue;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></span></span></span></div>
<div style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>Massimo
Dall'Oglio</b></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Disegnatore,
nato a San Gavino Monreale (CA) il 22 marzo 1973. Dopo la maturità
scientifica, frequenta per tre anni la facoltà di ingegneria fino a
quando comincia a dedicarsi a tempo pieno allo studio del fumetto. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Nel
1997 vince a Prato il “Pierlambicchi d’oro" come miglior
giovane autore, ma è solo nel 2006 che avviene il suo esordio
professionale con la pubblicazione della serie in quattro volumi di
</span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"Underskin"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
scritta da Andrea Iovinelli e pubblicata in Francia da Les Humanoides
Associés e, in seguito, in Italia da Edizioni BD. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Dal
2008 lavora con diversi editori italiani: disegna due albi di
</span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"Jonathan
Steele"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">
per Star Comics, su testi di Federico Memola; due numeri di </span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"John
Doe</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"
per Eura e Aurea Editoriale; per Edizioni BD pubblica </span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"L’era
Dei Titani"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">
(testi di Adriano Barone); collabora con Panini Comics per la
realizzazione delle due mini serie in quattro volumi delle </span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"Cronache
del Mondo Emerso"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">
(ispirate ai romanzi fantasy di Licia Troisi), la prima su testi di
Roberto Recchioni e la seconda di Iovinelli. Nel 2010 è finalista
con la storia </span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"Hermes"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
sempre scritta da Iovinelli, al “Morning International Manga
Competition” della casa editrice giapponese Kodansha. Nel 2013
disegna per Capcom/Glénat il prequel a fumetti di </span></span><i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">"Lost
Planet (La prima colonia)"</span></span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
in occasione dell’uscita internazionale del terzo capitolo del
videogame omonimo. Contestualmente, collabora come illustratore e
fumettista con DeAgostini e Wired Italia. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Attualmente
collabora con Sergio Bonelli Editore, per cui ha realizzato parte del
quarto numero della serie </span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i>Orfani</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
per poi dedicarsi alle nuove storie di </span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i>Agenzia
Alfa</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">.
Recentemente ha disegnato il Numero 0 di </span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i>Generazioni</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
mini serie correlata a Nathan Never. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Con
Adriano Barone, sotto lo pseudonimo di Hagane Ishi, Dall’Oglio
viene premiato nel 2017 per due volte al concorso internazionale
Silent Manga Audition</span></span><span style="font-size: 18px;">,
organizzato dalla casa editrice giapponese Coamix, con le storie
mute </span><i><span style="font-size: 18px;">Like that old
Italian wine </span></i><i><span style="font-size: 18px;"><span style="font-style: normal;">e
</span></span></i><i><span style="font-size: 18px;">Colosseum.
</span></i><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">Nel
2018 si aggiudica una Masterclass in Giappone con la divisione SMAC
del Publisher del sol levante Coamix per cui ora realizza manga per
il mercato giapponese e internazionale.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB957V-Ay9vB0fs-W44TlZhmL94fjB39ll8T1RmhPL9xvjLPACZIe5ahbLXfzCzGasOkQ8bFvii2BqgpdbzR1ei80-nRy-vyJKY8mHz2B19cLK5-ThMVuUQFTGrRbL4it4-LdQlBK7bzo/s1600/Giacomo+Pueroni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB957V-Ay9vB0fs-W44TlZhmL94fjB39ll8T1RmhPL9xvjLPACZIe5ahbLXfzCzGasOkQ8bFvii2BqgpdbzR1ei80-nRy-vyJKY8mHz2B19cLK5-ThMVuUQFTGrRbL4it4-LdQlBK7bzo/s640/Giacomo+Pueroni.jpg" width="640" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;"><b>Giacomo
Pueroni </b></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Nato
a Torino nel 1964, dopo essersi diplomato presso l'Istituto d'Arte di
Gorizia, inizia a lavorare nel campo della grafica pubblicitaria e
nel frattempo disegna strisce umoristiche pubblicate su riviste
dedicate al </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Fandom"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;">fandom</span></span></span></a></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">,
</span></span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Inside_Star_Trek"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i><span style="text-decoration: none;">Inside
Star Trek</span></i></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">
e </span><span style="font-size: 18px;"><i>Shadows on the moon</i></span><span style="font-size: 18px;">.
Le strisce sono caratterizzate da un tono volutamente parodistico e
sono basate su serie fantascientifiche esistenti. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.49cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Nel
1996 Pueroni entra a far parte dello staff di disegnatori di </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Zona_X"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i><span style="text-decoration: none;">Zona
X</span></i></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">
della </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_editrice"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;">casa
editrice</span></span></span></a></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;">
</span></span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Bonelli_Editore"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;">Sergio
Bonelli Editore</span></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">,
testata per la quale disegna la storia </span><span style="font-size: 18px;"><i>Cleopatra
2000</i></span><span style="font-size: 18px;">, ambientata
nell'universo narrativo di </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Legione_stellare"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i><span style="text-decoration: none;">Legione
stellare</span></i></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">.
Nel 1999 passa alla squadra di disegnatori di </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Steele"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i><span style="text-decoration: none;">Jonathan
Steele</span></i></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">,
sempre per la Sergio Bonelli Editore. Il suo esordio avviene sulle
pagine del numero 3, "</span><span style="font-size: 18px;"><i>Sfida
nella città sommersa",</i></span><span style="font-size: 18px;">
storia disegnata assieme a Teresa Marzia La sua prima storia come
disegnatore completo è il sesto numero della serie, intitolato </span><span style="font-size: 18px;"><i>Il
prigioniero</i></span><span style="font-size: 18px;">. Pueroni
continuerà la collaborazione con il team del personaggio, proposto
in una nuova serie pubblicata dalla Star Comics a partire dal 2004, a
seguito della chiusura della testata da parte della Sergio Bonelli
Editore. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.99cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">La
collaborazione con Federico Memola, autore in </span><span style="font-size: 18px;"><i>Zona
X</i></span><span style="font-size: 18px;"> e creatore di
</span><span style="font-size: 18px;"><i>Jonathan Steele</i></span><span style="font-size: 18px;">,
continua nel 2006, con la realizzazione del volume </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Harry_Moon&action=edit&redlink=1"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><i><span style="text-decoration: none;">Harry
Moon</span></i></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">
pubblicato da 001 Edizioni, personaggio che sarà ripreso nel 2010 in
una serie pubblicata da </span><span style="color: blue;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Planeta_De_Agostini"><span style="color: black;"><span style="font-size: 18px;"><span style="text-decoration: none;">Planeta
De Agostini</span></span></span></a></span><span style="font-size: 18px;">
(il primo numero sarà disegnato da Pueroni). </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.99cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Oltre
al lavoro per la Sergio Bonelli Editore, dal 2005 insieme a Miriam
Blasich e Luca Vergerio, con i quali crea il Gruppo Fumatti, realizza
la serie di fantascienza </span><span style="font-size: 18px;"><i>Anjce</i></span><span style="font-size: 18px;">,
editata da prima da ARTe FUMETTO e quindi autoprodotta. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.99cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Dal
2009 realizza illustrazioni per la rivista </span><span style="font-size: 18px;"><i>Robot</i></span><span style="font-size: 18px;">,
pubblicata da Delos Book. Una delle illustrazioni per Robot gli varrà
il Premio Italia. Nel 2012 realizza, insieme a Guido Masala, una
storia per la testata </span><span style="font-size: 18px;"><i>Nathan
Never</i></span><span style="font-size: 18px;"> della </span><span style="font-size: 18px;"><i>S</i></span><span style="font-size: 18px;">ergio
Bonelli Editore. Nel 2014 disegna il numero 9 della serie </span><span style="font-size: 18px;"><i>Dragonero</i></span><span style="font-size: 18px;">
ideata da Luca Enoch e Stefano Vietti.Ha inoltre pubblicato storie
brevi per altre case editrici, come Edizioni Arcadia</span><sup><span style="font-size: 18px;">
</span></sup><span style="font-size: 18px;">e Coniglio Editore.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.99cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: 18px;">Dal
2016 Pueroni ha iniziato a raccontare sul suo blog la propria
esperienza con la SLA. Molte sono state le iniziative per
supportarlo, come la pubblicazione editoriale in digitale, da parte
della Sergio Bonelli Editore, di alcune storie di </span><span style="font-size: 18px;"><i>Jonathan
Steele</i></span><span style="font-size: 18px;"> e </span><span style="font-size: 18px;"><i>Nathan
Never</i></span><span style="font-size: 18px;"> da lui
disegnate.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.99cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;">Giacomo
Pueroni è morto all'ospedale di Gorizia il 18 febbraio 2017 all'età
di 53 anni, a causa di complicazioni dovute alla malattia. </span>
</div>
<br />Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-4012623100362391342018-05-14T01:18:00.002+02:002018-05-14T01:18:49.488+02:00Un atomo di verità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRUwVZC9MlViAyeNRYhk-JafKGaGL57WLPyiOaJCxD1ZmEJM-D0VSNJmuiVr1-tY9po1XUEFXzfoEwLH7Qwv8XOJh3fB3ALPJGIOcR8rPLbevZyvYMOXFqp4UAlGS8Ku4f0aw5G0RwWsc/s1600/atomo_verita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRUwVZC9MlViAyeNRYhk-JafKGaGL57WLPyiOaJCxD1ZmEJM-D0VSNJmuiVr1-tY9po1XUEFXzfoEwLH7Qwv8XOJh3fB3ALPJGIOcR8rPLbevZyvYMOXFqp4UAlGS8Ku4f0aw5G0RwWsc/s640/atomo_verita.jpg" width="404" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>"Datemi un milione di voti e toglietemi un atomo di verità e io sarò perdente"</i></span></blockquote>
<br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b><i>Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia</i></b>, il saggio scritto da <b>Marco Damilano</b> per <b>Feltrinelli</b>, è un libro da leggere. Era dai tempi di <i>Promemoria </i>di Corrado Stajano che un saggio non mi appassionava tanto nella sua lettura, quasi fosse un romanzo. Dico che è da leggere perché mi ha aperto gli occhi sulla persona Aldo Moro, sulle sue qualità umane, su quelle di professore, sulla sua alta visione della politica. Un uomo che, al pari di <b>Pasolini</b>, sapeva leggere i tempi meglio di chiunque altro, intuendo le inquietudini che animavano i giovani e che la Democrazia Cristiana, il suo partito, non era capace né di vedere, né, tanto meno, di interpretare. Fu per questo che, in anticipo sui tempi, cercò di avvicinare all'area di governo il PCI di <b>Berlinguer</b>, che riteneva più adatto nella lettura di quella parte di società nella quale si agitavano i maggiori fermenti. Un uomo che criticava il trentennale potere del suo partito, definendolo non salutare per una democrazia che invece vive dell'alternanza dei governi e muore lentamente nel monolitico potere di un unico colore. Un uomo che per questo era odiato dall'estrema sinistra e dall'estrema destra, ma che invece era amatissimo dai suoi studenti della facoltà di legge, cui dedicava tempo, cura e ascolto. Un uomo che era conscio del potere che aveva ma che, da credente, sapeva del limite del suo essere uomo.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">L'autore visse da bambino il clima di guerra durante i 55 giorni del sequestro di Moro. La mattina del suo rapimento e dell'assassinio dei cinque componenti della scorta, Damilano passò in via Fani a Roma venti minuti prima, a bordo del pulmino che lo conduceva alla scuola elementare. Fu un avvenimento che lo segnò emotivamente, così come ha segnato emotivamente anche quei giorni lugubri e grigi della mia infanzia, indelebilmente impressi nella mia memoria. A quarant'anni dal ritrovamento del suo cadavere in via Caetani, la lezione politica e umana che lascia Aldo Moro fa impallidire la maggior parte dei politici odierni e getta nello sconforto quei cittadini italiani che si rendono conto dell'abissale distanza che separa gli attuali inquilini dei palazzi del potere dalla figura di Aldo Moro. Per fortuna di quei pochi cittadini italiani di cui sopra, esistono ancora sparuti politici come il Presidente della Repubblica <b>Sergio Mattarella</b> che onorano la memoria di Aldo Moro nei loro atti e nelle parole. Di seguito uno stralcio del discorso con cui il 9 maggio scorso il Presidente ha ricordato lo statista assassinato dalle BR, definendolo "<i>un tenace costruttore di dei tempi nuovi nella stagione dell'imbarbarimento della vita politica e civile"</i>: </span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span><br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/jR_9eyriC9M" style="background-color: transparent;" width="560"></iframe></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-43556448370776374762017-11-03T23:19:00.000+01:002017-11-03T23:21:10.219+01:00Il West di Renzo Calegari<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9nBzoW45RsAGyOC5bsGe200675W2kS-IuEpXQ9yhCbiBtdWFBNt_5EYOKKL8oRppuRPS9ob6k-XxHltax1npnLp5WZBk-RjW6ZEkl4K_eFVT-ucFBbKl-Z8oRYESIytiEWb4gPrK70g/s1600/calegari1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1344" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9nBzoW45RsAGyOC5bsGe200675W2kS-IuEpXQ9yhCbiBtdWFBNt_5EYOKKL8oRppuRPS9ob6k-XxHltax1npnLp5WZBk-RjW6ZEkl4K_eFVT-ucFBbKl-Z8oRYESIytiEWb4gPrK70g/s640/calegari1.jpg" width="537" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Ci sono alcuni disegnatori di fumetti, pochi a dir la verità, per i quali i testi, dialoghi o didascalie che siano, sono superflui. Le loro vignette, le loro tavole parlano da sole, raccontano, narrano per immagini. <b>Renzo Calegari</b> era uno di questi. Oggi si è spento il disegnatore italiano di fumetti che più di tutti gli altri rappresentava il <b>West</b>. E non solo perché il suo nome è legato per sempre, insieme a quello di <b>Gino D'Antonio</b>, a quell'impareggiabile serie a fumetti che risponde al nome di <b><i><a href="http://chemako-comics.blogspot.it/2017/09/storia-del-west-50-anni-dopo.html">Storia del West</a></i></b>. Fu su queste tavole che, ancora ragazzino, scoprii il suo tratto, i suoi neri intensi, le sue ombre che rappresentavano l'essenza del West.</span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Calegari fu uno dei maestri cui si ispirarono tutti i più grandi successivi interpreti del genere, da <b>Ivo Milazzo</b> a <b>Pasquale Frisenda</b>. Da una parte il suo linguaggio cinematografico, i cambi di scena e di prospettiva, le vignette scontornate riuscivano ad imprimere alla storia la <b>classicità</b> e l'<b>epicità</b> di un film di <b>John Ford</b>. Dall'altra le ombreggiature sui volti e sui corpi dei personaggi conferivano loro la</span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> vita, avvicinandoli al lettore nel loro <b>realismo</b>. Fu poi su <i><b>Welcome to Springville</b></i> che lo ritrovai protagonista di un'opera scritta da <b>Giancarlo Berardi</b>, in cui le sue tavole raccontano in tante <i>short stories</i> le vicende di altrettanti uomini che hanno colonizzato la frontiera ma che non riescono ad adattarsi alla civiltà urbana, metafora di un'epoca che sta tramontando.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Calegari sapeva trasmettere l'essenza del West catapultando il lettore dentro la scena, facendogli ascoltare gli zoccoli dei cavalli al galoppo o annusare l'odore della polvere da sparo. I suoi disegni ti fanno emozionare perché tu sei lì accanto ai personaggi. E questo lo sanno fare solo i grandi artisti.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMCg1laI-Vpdx92I76LUxdlcz1m0ySwURjIp5-T17gSM81vTWXhhf8QouPAqXkQd0gp8EXvQmBy2JQiJlN_HoKoAeeQ5ZD2iMT9Lyo3CUzu3PTiY8CQgEDGoJWtt3w0XD88qBZi4j479I/s1600/Welcome-Springville-retro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="503" data-original-width="750" height="429" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMCg1laI-Vpdx92I76LUxdlcz1m0ySwURjIp5-T17gSM81vTWXhhf8QouPAqXkQd0gp8EXvQmBy2JQiJlN_HoKoAeeQ5ZD2iMT9Lyo3CUzu3PTiY8CQgEDGoJWtt3w0XD88qBZi4j479I/s640/Welcome-Springville-retro.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-82878635299990673372017-10-31T23:40:00.000+01:002017-10-31T23:40:12.331+01:00Il marito di mio fratello<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiN2B6COp6i7QiLin7mXe0HO86tTlf1_NSsAsj04IXyxJG-WCRP1-7ALAQSIWjl9SSHeLNlx-QIB5KQKlMdQ4Ib4Y4Bmzk20IAAGJaOn8CO7pTRDUpU0t630DyNcwxyVNopgpXWlLmHsc/s1600/marito_mio_fratello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="729" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiN2B6COp6i7QiLin7mXe0HO86tTlf1_NSsAsj04IXyxJG-WCRP1-7ALAQSIWjl9SSHeLNlx-QIB5KQKlMdQ4Ib4Y4Bmzk20IAAGJaOn8CO7pTRDUpU0t630DyNcwxyVNopgpXWlLmHsc/s640/marito_mio_fratello.jpg" width="466" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 15.5556px;">A volte anche i <b>pregiudizi </b>più consolidati si sgretolano come un muro costruito con la sabbia. Basta una domanda innocente a minarne le fondamenta. Sono sufficienti lo sguardo limpido di una ragazzina, il suo sorriso sincero e la sua vitalità prorompente per provocare uno smottamento inarrestabile. Sembra poco ma per noi adulti, che spesso modelliamo la complessità del mondo con schemi rozzi e generalizzanti, è una rivoluzione. Ed è proprio una rivoluzione quanto accade a casa di <b>Yaichi </b>e di sua figlia <b>Kana</b>, quando irrompe nella loro vita <b>Mike</b>, omaccione irsuto che viene dall'altro capo del mondo, il Canada. Mike è lo zio di Kana, avendo sposato <b>Ryoji</b>, fratello, purtroppo scomparso, di Yaichi. E sì, perché laggiù è legale sposarsi fra persone dello stesso sesso e Kana non lo capisce. Nel senso che non comprende perché in Canada si possa farlo mentre in Giappone sia vietato. Perché? </span></span></div>
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px;">Il padre non sa rispondere. Ed è solo la prima delle tante domande poste dalla figlia, cui non sa dare una risposta, capendo che lui stesso, fino ad allora, non si era mai posto seriamente quelle domande, ma ne aveva sempre accettato le risposte che la società giapponese aveva fornito. <b>Risposte di comodo</b>, che risparmiano la fatica di pensare. Yaichi è dapprima frastornato ma poi, incoraggiato dalla spontaneità di Kana e dal sincero ed entusiasta rapporto che instaura con Mike, si lascia progressivamente andare e scopre diversi aspetti di sé stesso che aveva tenuto in un angolo. Primo fra tutti comincia a rielaborare il rapporto col fratello, interrotto dieci anni prima dopo il suo coming out e la partenza per il Canada. Ma rivede anche la comunicazione con la ex moglie, che, ospite alcuni giorni in casa del marito e della figlia, riscopre, grazie all'atmosfera diversa creata dall'arrivo di Mike, un maggiore feeling con Yaichi.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 15.5556px;">Primo di due volumi, <b><i><a href="http://comics.panini.it/store/pub_ita_it/motot001isbn-it-il-marito-di-mio-fratello-il-marito-di-mio-fratello-1.html">Il marito di mio fratello</a></i></b>, pubblicato pochi giorni fa da <b>Planet Manga</b>, è una delicata storia con cui <b><a href="http://www.tagame.org/">Gengoroh Tagame</a></b>, artista di fama internazionale ed autore celebrato della cultura LGBT; affronta il tema dell'amore e della famiglia non tradizionale con tocco lieve ma nitido e penetrante, come lo sguardo della stessa Kana. </span></span></div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-25428638563636882352017-09-14T17:53:00.002+02:002017-09-14T18:02:29.846+02:00Corto Maltese a pordenonelegge<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0RbfawuximQzQ4E40wGY6vFBqfvvL3rURUV5syAbAo-CBTB9ZBWCNwU5Psegu1jrZbl_nUgbsWeUNXkMuOR6jcQGMMfBOjCTO814i1rUh7YkNd9ICDdzEhMTbXYjT9IswDTgNhyphenhyphenD2gZE/s1600/cortomalteseequatoria-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="577" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0RbfawuximQzQ4E40wGY6vFBqfvvL3rURUV5syAbAo-CBTB9ZBWCNwU5Psegu1jrZbl_nUgbsWeUNXkMuOR6jcQGMMfBOjCTO814i1rUh7YkNd9ICDdzEhMTbXYjT9IswDTgNhyphenhyphenD2gZE/s1600/cortomalteseequatoria-1.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"></span><br />
<div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span></span></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">
Ieri è iniziata <b><a href="http://www.pordenonelegge.it/">pordenonelegge</a></b>, la <b>festa del libro con gli autori</b>, che, da diversi anni, anima la città del Friuli Occidentale. Anima è la parola giusta perché il centro cittadino riceve un <b>impulso di energia vitale</b> che percorre ogni vicolo, ogni strada, ogni piazza. Centinaia di persone affollano ciascuno degli innumerevoli incontri con gli autori che si susseguiranno fino a domenica sera. Una ventata d'aria fresca, di <b>idee</b>, di <b>libertà</b>, di <b>divertimento</b> e di <b>cultura</b> che fa bene al cervello e al cuore. Ci vuole dopo quest'estate pesante ed asfittica, piena di miasmi e di pericolose deviazioni da ciò che fino a ieri era considerato civile e umano. A Pordenone per cinque giorni si respira a pieni polmoni. E l'aria che entra arricchisce e tonifica.</span><br />
<div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"></span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Parlando di libertà, personaggio a fumetti più azzeccato non può che essere </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>Corto Maltese</i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> che, nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione della sua prima avventura, vede rinnovarsi il suo (dis)incanto. Domani, venerdì 15 settembre alle ore 19.00 </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Davide Toffolo</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> presenterà, presso il Chiostro della Biblioteca Civica, </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Juan Diaz Canales</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> e </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Ruben Pellejero</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, autori di </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>Equatoria</i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, la nuova storia inedita del marinaio creato da </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Hugo Pratt</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">. Dopo la <a href="http://chemako-comics.blogspot.it/2017/08/corto-maltese-su-la-repubblica-anche-no.html">pessima pubblicazione estiva a puntate</a> sulle pagine del quotidiano </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>La Repubblica</i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, la </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Rizzoli Lizard</b></i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> restituisce a Corto la veste editoriale che gli compete presentando la nuova avventura in un elegante volume cartonato a colori.</span><br />
<div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Viva i libri, viva le idee, viva la libertà, viva <i>Corto Maltese</i>!</span></div>
</div>
Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-33546774634427132462017-09-13T12:59:00.001+02:002017-09-13T19:29:31.626+02:00Storia del West, 50 anni dopo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirF0eYRhYB-u9yQ8HveAmMtJtcxxpx99jlRAkG5Cse6BhT2IwXFL6C_dboEHXIZOV3t9vL1_kyCIzAsSbQI0_pKUNCjhcxTNgfUjtyrYUt8Z_kafvShhrDmpOZNZMWVrox3mtfZzWfx38/s1600/storia-del-west-bonelli-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="776" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirF0eYRhYB-u9yQ8HveAmMtJtcxxpx99jlRAkG5Cse6BhT2IwXFL6C_dboEHXIZOV3t9vL1_kyCIzAsSbQI0_pKUNCjhcxTNgfUjtyrYUt8Z_kafvShhrDmpOZNZMWVrox3mtfZzWfx38/s640/storia-del-west-bonelli-1.jpg" width="485" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Il <b>1967</b> fu un anno importante per il fumetto italiano. A luglio cominciò l'avventura di <b><i>Corto Maltese</i></b> con la sua <i>ballata del mare salato</i> sulle pagine della rivista <i>Sgt. Kirk</i>. Un mese prima <b>Sergio Bonelli</b> pubblicò nella <b><i>Collana Rodeo</i></b> il primo numero della serie di cui, a posteriori, andava più fiero: <i><b>Storia del West</b></i>. Ma perché è così importante la serie scritta da </span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Gino D'Antonio</b> e </span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">disegnata insieme a <b>Renzo Calegari</b>, <b>Renato Polese</b> e <b>Sergio Tarquinio</b>?</span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">I motivi sono molteplici. Il primo è il proposito, pienamente riuscito, di narrare l'epopea della storia del west senza retorica e nel pieno rispetto dei fatti storici. Il risultato è uno straordinario affresco con cui l'autore ci fa vivere, attraverso le avventure della </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">famiglia Mc Donald</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, tutte le tappe fondamentali di questa incredibile, entusiasmante e tragica storia, di cui, a far le spese, furono i nativi americani, già così ben raffigurati nella prima copertina della serie. Nel primo albo, intitolato </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i><a href="http://www.ubcfumetti.com/sdw/1.htm" target="_blank">Verso l'ignoto</a></i></b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, Brett, il capostipite della famiglia, sbarca dalla nave proveniente dall'Europa sulla costa atlantica e si imbarca nel 1804 con la spedizione scientifico-geografica di Lewis e Clark, che aveva l'obiettivo di esplorare le ignote terre dell'Ovest fino allo sbocco sull'Oceano Pacifico. Questo è l'incipit di un'avventura familiare e di diverse nazioni (quella bianca e quelle dei nativi) che si concluderà nel 1890, con l'albo intitolato </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b><a href="http://www.ubcfumetti.com/sdw/75.htm" target="_blank">La fine della pista</a></b></i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUr8uQxjS2F6QuepvxzLEbuW8SDREMsDf3hFIvFfqa274pGATVxozR8Jl98CRWhAB-Mb1BjZeIO980FxziSbiNuyvCOaIJQ0qOXtebGT1A1Akkr9b8dz_-ULYyCsusLR9gmasNIdB03eA/s1600/storia_west_verso_ignoto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="451" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUr8uQxjS2F6QuepvxzLEbuW8SDREMsDf3hFIvFfqa274pGATVxozR8Jl98CRWhAB-Mb1BjZeIO980FxziSbiNuyvCOaIJQ0qOXtebGT1A1Akkr9b8dz_-ULYyCsusLR9gmasNIdB03eA/s640/storia_west_verso_ignoto.jpg" width="480" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Un'altra ragione per cui <i>Storia del West</i> è da considerarsi una pubblicazione fondamentale è di carattere stilistico. D'Antonio sceneggiò diversi albi in modo molto cinematografico infrangendo spesso la gabbia bonelliana. Fu il primo ad eliminare le didascalie dalle tavole, infondendo maggiore fluidità alla narrazione e lasciando parlare le immagini. <i><b>I protagonisti</b></i> di <b>Rino Albertarelli</b> e <b><i>Ken Parker</i></b> di <b>Giancarlo Berardi</b> gli sono grandi debitori.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFtlZAt-7XnXzf9jfftgOLjwHDO8K7DLk0roXhakPfN9kr9gUMh393E7gMoM2uGYN9scGv6xXd8sBYYRVzH2gK-cw73mpjjezR-vC1zMT_0nWRxOoXH5oSnrcbHI6OiCXCr5zXhFCovWM/s1600/storia_west_giorno_gloria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1118" data-original-width="1600" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFtlZAt-7XnXzf9jfftgOLjwHDO8K7DLk0roXhakPfN9kr9gUMh393E7gMoM2uGYN9scGv6xXd8sBYYRVzH2gK-cw73mpjjezR-vC1zMT_0nWRxOoXH5oSnrcbHI6OiCXCr5zXhFCovWM/s640/storia_west_giorno_gloria.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Oggi, a distanza di cinquant'anni, la <i><b>Sergio Bonelli Editore</b></i> dedica a <i>Storia del West</i> un <a href="http://shop.sergiobonelli.it/libri/2017/09/12/libro/storia-del-west-1001721/" target="_blank"><b>volume monografico</b></a> a cura di tre esperti quali <b>Luca Barbieri</b>, <b>Luca Boschi</b> e <b>Graziano Frediani</b>. La sua presentazione avrà luogo in occasione del prossimo <b><i>Lucca Comics & Games</i></b>.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">PS: a questo <b><a href="http://chemako-comics.blogspot.it/2010/03/laudace-bonelli-ii.html">link</a></b>, altre mie considerazioni su <i>Storia del West</i>.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1033821607005695125.post-43779815390930177832017-08-27T17:45:00.000+02:002017-08-27T17:45:16.281+02:00Napoleone e le radici del terrorismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYX04wTV8TeMT2DNHPBRjVtAM7xUFXJoU0VlQDhV45V2b3-OLOzAs-0Ph0US7msGAOsij3BhXgi8ZkHS7kdlH03MD5Z8AD3GBJNjKp8-fElR-hgptagNsoaCTVcnmKE7fjFVXi60Sx_zI/s1600/il_demone_di_sabbia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1045" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYX04wTV8TeMT2DNHPBRjVtAM7xUFXJoU0VlQDhV45V2b3-OLOzAs-0Ph0US7msGAOsij3BhXgi8ZkHS7kdlH03MD5Z8AD3GBJNjKp8-fElR-hgptagNsoaCTVcnmKE7fjFVXi60Sx_zI/s640/il_demone_di_sabbia.jpg" width="488" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">La <b>vendetta </b>è un demone che tormenta, obnubila la mente, priva di empatia e fa commettere degli atti terribili. Anche se una redenzione esiste. È questo il tema di un vecchio albo di <b><i>Napoleone </i></b>che sto rileggendo, <b><i><a href="http://shop.sergiobonelli.it/scheda/4345/Il-Demone-di-Sabbia.html">Il Demone di Sabbia</a></i></b>, molto attuale, visti i tragici eventi terroristici che stanno costellando la vita di noi occidentali e, soprattutto, di asiatici e africani. Sì, perché la <b>narrazione tossica</b> che si sta sviluppando sempre di più presso la civiltà occidentale è quella di <b>essere sotto attacco</b>, di essere in guerra contro un mondo che vuole minare le basi e i valori su cui fondiamo le nostre democrazie. L'assioma di partenza è che una scheggia impazzita figlia di una cultura diversa dalla nostra (ma della quale è emanazione diretta e, per alcuni, si identifica con essa) vuole distruggerci. Ci si dimentica che il <b>terrorismo </b>causa molte più vittime in Asia e in Africa ma, si sa, un attentato che causa cento morti a Baghdad fa meno notizia di uno che ne causa dieci a Barcellona. Eppur si tratta sempre di persone. Così come sono persone, e non diavoli, coloro che, covando <b>l'odio figlio della vendetta</b>, seminano la morte. Può non piacerci, ma è così. E c'è anche un motivo per cui queste persone si comportano in questo modo. Un motivo che non si può giustificare, ma che si può comprendere.</span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: "ptsansregular" , sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>Carlo Ambrosini</b> lo fa scrivendo una storia a fumetti, senza reboanti e retoriche dichiarazioni, ma semplicemente con la vicenda di <b><i>Saulo</i></b>, un ragazzo che ha la sventura di essere nato in una terra del Medio Oriente contesa da tutti, dove guerre e massacri si sono succeduti lungo i decenni precedenti. La lusinga del demone della Vendetta acceca il suo intelletto e il suo cuore dopo che la sua famiglia viene sterminata. <b>Il nemico va eliminato</b>. Così insieme al fratello maggiore, guerrigliero della resistenza, fiero combattente per la libertà del suo popolo, decide di recarsi direttamente laddove i fili vengono mossi. In Occidente, a Ginevra, per colpire al cuore il nemico. E qui entra in scena il personaggio di <i>Napoleone</i>, una delle più profonde e sensibili creature di carta uscite da quella fabbrica dei sogni che risponde al nome di <b>Sergio Bonelli Editore</b>. Cinquantaquattro albi bimestrali sostanziarono quella fantastica avventura iniziata nel settembre del 1997. Rileggendoli ora, a distanza di molti anni, mi stupisco ancora di quanto Ambrosini abbia saputo congegnare un personaggio così complesso e delle avventure così surreali ma dotate di <b>marcati aspetti onirici e psicoanalitici</b>, tali da suggerire sempre degli spunti di riflessione notevoli, senza annoiare mai. Un personaggio di tale spessore si stenta ormai a trovare in casa Bonelli. Certo, alcuni </span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">ce ne sono</span><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, che calcano diversi territori dell'Avventura (vedi <i>Julia</i> o il nuovo <i>Mercurio Loi</i> o <i>Dylan Dog</i> quando non lo scrive il suo attuale curatore), ma uno come <i>Napoleone</i> manca. O per lo meno, a me manca molto e, quindi, la notizia che presto verranno pubblicate storie inedite dell'entomologo ginevrino non può che farmi piacere.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvNA-qL_BEIOeRc-sEkWb7TIxTlbI-T1qdfBHeJlBQL4ZdarvtSQ5hFps2owb4dM6L9-Xi-t7bl5g0QjWvzKwuBVXpFrmz48OVgKxXONMD2dkyiTRwAGD5dkCdw7ejv8oDmoCxcumP0Z8/s1600/napoleone.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="570" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvNA-qL_BEIOeRc-sEkWb7TIxTlbI-T1qdfBHeJlBQL4ZdarvtSQ5hFps2owb4dM6L9-Xi-t7bl5g0QjWvzKwuBVXpFrmz48OVgKxXONMD2dkyiTRwAGD5dkCdw7ejv8oDmoCxcumP0Z8/s1600/napoleone.JPG" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Tornando all'albo di </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Napoleone</i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> che mi ha dato lo spunto per queste righe, </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Saulo</i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, il giovane protagonista, e il demone che alberga dentro di lui, incrociano Napoleone nel mondo reale e in quello psichico che sta </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><b>al di sopra degli stagni, delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, dell'etere e dei confini delle sfere stellate</b></i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">. Questo incontro, sceneggiato con maestria e disegnato con cura da </span><b style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Giulio Camagni</b><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">, porterà </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Saulo</i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> a spezzare la catena dell'odio. Saulo capirà che la strada che crea nuovo dolore in risposta al proprio dolore, è a fondo cieco, perché non lenisce la propria sofferenza, ma alimenta soltanto il </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Demone di Sabbia</i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">. Smontando il tragico gioco, </span><i style="color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Saulo</i><span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"> vincerà sul proprio demone, che verrà soffiato via da una brezza marina.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Per comprendere la profondità di <i>Napoleone</i> è molto utile la lettura della <b>rubrica della posta</b> che apre ogni albo. Qui si intuisce il forte legame che si instaurò fra i lettori e Ambrosini: un pubblico colto, sensibile, desideroso di qualcosa di più del semplice, anche se necessario, divertimento. Alle domande dei lettori l'autore risponde sottolineando alcuni aspetti del suo personaggio o alcuni passaggi delle sue storie. In una di queste risposte, riferite proprio all'albo di cui scrivo in questo post, Ambrosini si esprime in questi termini riguardo al proprio personaggio:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;"><i>"..essendo Napoleone calato nel presente, non sempre può sottrarsi a quelli che sono fatti ed eventi sintomatici dell'attuale società. Il suo sguardo, però, è sempre teso a <b>cogliere i motivi arcaici e archetipici della conflittualità fra gli uomini</b>, i meccanismi della vendetta e del pentimento, la crudeltà, il male e il bene, la storia che si ripete e il ritornare delle stesse cose; e dinamiche mentali perverse, o poco virtuose, possono albergare non solo fra i nostri avversari ma anche fra gli amici o <b>in noi stessi</b>; l'eroismo che ci interessa è quello di chi sa percepire i rischi di autoassoluzioni e cerca di sottrarvisi. Però, per quanto provi a controllarle, <b>Napoleone è uomo di passioni: impulsivo, inadeguato, disordinato e incline all'Avventura</b>. Detto questo, l'imperativo è non annoiare."</i></span></blockquote>
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: ptsansregular, sans-serif; font-size: 15.5556px; text-align: justify;">Non c'è nulla di eroico in Napoleone. Ma c'è tanta umanità: quella che è mancata nella cronaca italiana di questa spaventosa estate 2017.</span>Chemakohttp://www.blogger.com/profile/15073786686620113784noreply@blogger.com3