lunedì 9 luglio 2018

Il ritorno dell'Audace


Sono trascorsi quasi ottant'anni da quando Gian Luigi Bonelli rilevò la rivista Audace per girarla come un calzino e farne la casa editrice che oggi conosciamo come Sergio Bonelli Editore. Fu un'innovazione di linguaggio, contenuti e stile. Oggi ritorna quest'etichetta. La Bonelli ne fa un contenitore di collane che si distingueranno appunto per stile, linguaggio e contenuti. Si inizia con Deadwood Dick, western sporco, brutto e cattivo tratto dal romanzo Paradise Sky di Joe R. Lansdale, sceneggiato da Michele Masiero e disegnato da Corrado Mastantuono.
Molta ironia nel racconto in prima persona della storia di un negro (e sì, un negro, mica un nero: al bando il politically correct!), che si arruola nei Buffalo soldiers per sfuggire ad un linciaggio nel Sud liberato (si fa per dire) grazie alla Guerra Civile. Linguaggio diretto, infarcito di gergo volgare. Tette e culi e violenza razzista rappresentata senza filtri. Un crudo realismo stemperato dall'ironia. Ecco cosa mi resta dopo la lettura del primo albo: troppo poco per dare un giudizio compiuto. Certo, ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso dal noto albo Bonelli. Avventura sì, ma sporca e impolverata come è la vita. La vita nella quale diciamo parolacce, sogniamo tette e culi come fa Dick, il protagonista negro, e sopportiamo scene di violenza quotidianamente proposte dai media, con l'effetto di anestetizzarci, così come nel West la violenza live anestetizzava le coscienze.




Nota di merito per i disegni di Mastantuono che hanno il duplice effetto di immergere il lettore negli scenari classici del western e, nel contempo, di fargli respirare la polvere sollevata dagli zoccoli del cavallo di Dick.

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