domenica 26 giugno 2016

Il Texone di Enrique Breccia e Tito Faraci

Capitan Jack è uno dei migliori Texoni di sempre. Merito dei disegni di Enrique Breccia, ma anche della storia scritta da Tito Faraci. Un Tex così non si era mai visto. Molti puristi conservatori del Tex di Galep (straordinario, ovviamente) hanno storto il naso di fronte al volto aquilino del ranger, alle sue guance scavate e ai suoi zigomi pronunciati. Ma ci si può perdere in simili dettagli, perdendo di vista l'insieme? Mentre leggevo l'albo sono rimasto affascinato dalla precisione e dal realismo dei disegni di Breccia. L'artista argentino riesce a dare estrema veridicità alla storia, pur ritraendo spesso i volti dei personaggi al limite del grottesco. Questo vale anche per Kit Carson, che non ho mai visto con un volto così mefistofelico. Ma non solo per lui: altre figure di contorno, vedi alcuni soldati, deformano il loro volto con espressioni alienate. E i nativi americani, di cui Capitan Jack è il capo, sono rappresentati con tratti somatici molto caratterizzanti ed appropriati, come raramente ho visto nelle storie di Aquila della Notte. Infine il dinamismo impresso alle azioni, che siano un semplice dialogo fra due personaggi, o un'intricata sparatoria fra una miriade di figure, è davvero esaltante, in quanto riesce a fondere precisione nel dettaglio con vitalità dei movimenti. Spesso poi Breccia ricorre ad una costruzione della tavola nella quale due terzi di essa è suddivisa in quattro vignette verticali, che danno molto brio alla lettura, sottolineando i momenti più intensi durante gli agguati e le sparatorie nelle Lava Beds, teatro geografico affascinante dell'avventura raccontata nel volume.


Affatto secondaria nella piena riuscita del trentunesimo Texone è il soggetto e la sceneggiatura di Tito Faraci, scrittore che a volte ho criticato per non riuscire a dare profondità alle avventure del ranger. In quest'occasione, invece, l'autore lombardo congegna una storia molto interessante e coinvolgente. Tutt'altro che facile era il suo compito: far partecipare Tex e Carson ad un fatto storico realmente avvenuto, ovvero la guerra che vide contrapposti la tribù californiana dei Modoc e l'esercito americano. Perno della storia è la figura in chiaroscuro di Kintpuash, chiamato dai bianchi Capitan Jack, che viene rappresentato con tutti i contrasti psicologici che hanno segnato la sua parabola umana. Fiero e coraggioso da una parte, debole e manipolato dall'altra, Capitan Jack incrocia il proprio cammino con quello di Tex, il quale riconosce gli aspetti positivi e negativi dell'uomo che ha di fronte. Si sottolinea così ancora una volta una delle caratteristiche straordinarie di Aquila della Notte, ovvero la capacità di capire al volo una persona, di saper distinguere al suo interno le luci e le ombre e di agire di conseguenza.

Capitan Jack è quindi un volume da ricordare negli annali delle storie di Tex, come uno dei più riusciti, perché disegni, soggetto e sceneggiatura si sono fusi armoniosamente regalando al lettore un'avventura che ci propone uno sguardo originale di un classico Tex.

domenica 12 giugno 2016

Manga e graphic novel a confronto


Nuvole nere & nuvole bianche è il titolo del terzo ed ultimo appuntamento della rassegna Leggere tra le nuvole, che la Biblioteca di Monfalcone dedica al fumetto. Lunedì 13 giugno alle 18 Stella Marega e Antonio Gherghetta affronteranno rispettivamente il mondo dei manga e quello dei graphic novel. 

mercoledì 8 giugno 2016

Le quindici storie di Ken Parker nel cassetto di Giancarlo Berardi



Nell'edizione appena conclusa di Etna Comics, festival internazionale del fumetto e della cultura pop che si tiene annualmente a Catania, figuravano come ospiti, fra gli altri, Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. Mi è capitato di guardare su youtube due brevi interviste che la coppia ha concesso separatamente ai tipi di Zagor Tv durante i giorni del festival.
Nella prima, registrata il 4 giugno, Berardi fa un piccolo scoop che lascia a bocca aperta tutti gli appassionati di Lungo Fucile, me compreso. Dichiara di avere nel cassetto almeno una quindicina di storie inedite di Ken Parker. Stupisce il suo "Mai dire mai!" e "Io sono pronto!" lasciando per un attimo senza parole l'incredulo intervistatore. Il suo largo sorriso fa intendere che, se ci fossero le condizioni, sarebbe ben felice di pubblicare queste quindici storie. Ma come? Con quale disegnatore? Il pensiero vola ad Ivo Milazzo, naturalmente.



Ma l'intervista concessa dal maestro di Tortona il giorno successivo gela le aspettative del fiducioso appassionato. Alla domanda precisa se le quindici storie inedite che prendono la polvere nel cassetto di Berardi possano un giorno venire disegnate dallo stesso Milazzo, questi risponde freddamente. L'espressione assunta dal volto, il suo "Non so" che suona come un "No" allontanano ogni speranza di rivedere mai un giorno una nuova storia di Ken Parker firmata dai suoi creatori. Milazzo pare ormai orientato verso altri progetti, guidato dal desiderio di cambiare, stimolo necessario per la sua creatività.

P.S. Gli illusi che, nelle parole di Berardi, hanno voluto intendere che Ken non è davvero morto nell'ultimo episodio Fin dove arriva il mattino si possono mettere il cuore in pace. Le quindici storie si possono riferire tranquillamente a periodi precedenti o avere come protagonisti altri personaggi: vedi Teddy Parker.

martedì 7 giugno 2016

Il Comandante Mark: eroe d'altri tempi e fuori dal tempo

Il terzo Avventura Magazine della Sergio Bonelli Editore è dedicato completamente alla figura del Comandante Mark. Ricorre infatti nel 2016 il cinquantesimo anniversario dell'esordio in edicola del personaggio creato dalla EsseGesse, ovvero dal sodalizio artistico costituito da Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris. Il volume monografico è arricchito da interessanti redazionali (spicca quello di Luca Boschi) che inquadrano lo scenario storico della Guerra d'Indipendenza Americana, che fa da sfondo alle gesta di Mark e dei suoi ribelli, i Lupi dell'Ontario, e tracciano una breve ma chiara biografia dei tre autori. Fulcro dell'albo è la riproposizione a colori di due storie: Il Comandante Mark e La storia di Mark, rispettivamente numero 1 e 100 della Nuova Collana Araldo, stampata dalla Casa Editrice Araldo, appartenente alla famiglia Bonelli.
"Il favoloso Mark, il comandante dei Lupi dell'Ontario? Oh... Quanto mi piacerebbe conoscerlo di persona! Dicono che sia alto, coraggioso e bello come un semidio!"
In queste parole, pronunciate da una donna in adorazione nella terza pagina del primo numero, sta tutto Mark. Un eroe senza macchia e senza paura, osannato come un semidio, che lotta per la libertà di un popolo oppresso. C'è quanto basta per offrire ai ragazzi dell'epoca del sano e costruttivo intrattenimento all'insegna dell'Avventura più classica. Ma niente di più. Il Comandante Mark non ha sfaccettature: è monolitico nella sua purezza. Irreale. Psicologicamente piatto. Privo di sfumature. Bene e male sono nettamente separati: i ribelli americani sono buoni e coraggiosi e i soldati inglesi sono cattivi e inetti. Se non fosse per i suoi compagni Mister Bluff e Gufo Triste (e il cane Flok) mancherebbe anche il sorriso che nasce dalle gag che li vede protagonisti. Che distanza da Tex e Zagor, eroi sì dalla parte del Bene, ma con una notevole profondità psicologica (pur nelle rispettive differenze). Per non parlare di Storia del West (storia di uomini normali) e dei successivi Mister No e Ken Parker: un abisso incolmabile.
Erano quasi quarant'anni che non leggevo il Comandante Mark e ho fatto a fatica a terminarne la lettura. Alla fine guardavo solo le figure, tornando così indietro a quando leggevo i fumetti senza saper leggere. Ma forse è proprio questa la dimensione in cui collocare Mark: quella propria di un lettore bambino, a cui basta un eroe senza macchia e senza paura, che dimostri il suo coraggio contro dei nemici malvagi. Un eroe d'altri tempi, appunto. Un eroe fuori dal tempo.

sabato 4 giugno 2016

Maledetta balena in biblioteca


Continua Leggere tra le nuvole, la rassegna monfalconese dedicata al fumetto. Lunedì 6 giugno alle 18:00 la Biblioteca Comunale ospiterà Walter Chendi, l'autore triestino che ha regalato ai lettori la sua ultima emozionante storia, intitolata Maledetta balena, edita da Tunué. Un appuntamento da non mancare per approfondire con il fumettista, nato in un freddo mattino di Bora scura, ogni dettaglio tematico e stilistico relativo alla sua ultima opera. Ma quando scrivo ultima, scrivo bene? A giudicare dalle vignette pubblicate sul sito di Chendi, direi che c'è già in ballo un nuovo progetto: un'altra vita, un altro vecchio amore.

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