lunedì 29 febbraio 2016

Painted Tex, ma non basta


Painted desert, il terzo volume della collana bonelliana I romanzi a fumetti di Tex è in edicola. Il terzo Tex alla francese, cartonato a colori e in grande formato, purtroppo non convince. Angelo Stano firma disegni e colori della storia scritta da Mauro Boselli. Dopo Mohawk River, la coppia torna ma non graffia allo stesso modo. Il motivo della delusione non risiede né nella storia tanto meno nei disegni o nei colori, perché alla fine i due autori confezionano un volume gradevole. Il punto è che manca qualcosa. Il primo volume della collana, L'eroe e la leggenda, realizzato in toto da Paolo Eleuteri Serpieri, aveva colpito per i disegni (ogni tavola una piccola opera d'arte) e soprattutto per la storia: un episodio del giovane Tex, raccontato da un vecchio Carson ad un cronista, che fa sorgere il dubbio se Tex sia solo una leggenda o una persona realmente esistita. Il secondo volume, Frontera!, scritto da Mauro Boselli vedeva protagonista ancora un giovane Tex questa volta disegnato con una estrema libertà grafica da Mario Alberti in un'interpretazione della tavola che costituiva una vera rivoluzione per i lettori di Tex.
Se quindi libertà grafica e libertà narrativa avevano caratterizzato i primi due volumi de I romanzi a fumetti di Tex, non altrettanto si può dire di Painted desert, dove non c'è traccia né dell'una né dell'altra. Tex, infatti, vive un'avventura che potrebbe benissimo figurare nella serie mensile, perché non getta alcuna luce sul suo passato. I disegni di Stano sono precisi sì, ma molto statici: il grande formato non viene sfruttato per la libertà che potrebbe concedere. Solo i colori sono sontuosi, questo sì, e il grande formato ci aiuta ad apprezzarli in tutta la loro luminosità. Ma è una motivazione piuttosto modesta per giustificare un volume che, dopo le grandi soddisfazioni dei due che lo hanno preceduto, appare alquanto deludente.

domenica 28 febbraio 2016

Ken e Bruce? Anche basta





Ho smesso di acquistare Ken Parker Classic, la ristampa delle avventure di Ken Parker. Non ho acquistato nessun biglietto dei tre concerti che Bruce Springsteen terrà quest'estate in Italia. Perché? Perché mi voglio bene. Perché non voglio più indulgere in abitudini maniacali, in piccole nevrosi che mi allontanano dalla realtà. Ken è tuttora il fumetto che preferisco ma ho già tutto e in duplice copia. Quindi basta. Soldi e tempo per altri fumetti o libri. E Bruce è grande, unico e inimitabile ma l'ho già visto quattro fantastiche volte e il biglietto dei concerti costa uno sproposito. Quindi basta. Soldi e tempo per altra musica. Semplice, chiaro e sano. Potevo anche pensarci prima ma nessuno è perfetto. Figuriamoci io. 

sabato 20 febbraio 2016

Harper Lee: il coraggio dell'umanità



"Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede."

Ci ho messo più di venticinque anni per leggere, lo scorso Natale, Il buio oltre la siepe, ovvero il romanzo che si è rivelato essere uno dei libri più belli della mia vita. E non mi spiego il motivo per cui ho atteso tanto da quando, ancora ragazzo, vidi Gregory Peck interpretare Atticus Finch nell'omonimo film e, soprattutto, Mary Badham nei panni della piccola Scout, l'io narrante di questa indimenticabile storia che parla di tolleranza e pregiudizio, di empatia e odio, di coraggio e meschinità, di giustizia e arbitrio. Ma nonostante i temi drammatici, tanto il romanzo quanto il film conservano l'aria lieve dello sguardo di una bambina, che mi ha divertito e commosso con la sua simpatia e innocenza. È questa la chiave che ha aperto il mio cuore, così come quello di milioni di altri lettori.




Ieri, 19 febbraio, è morta all'età di 89 anni, Harper Lee, l'autrice di questa storia

mercoledì 17 febbraio 2016

Italiani a Kobane





















Due italiani a Kobane: Zerocalcare e Karim Franceschi. Non so se si conoscano, ma entrambi hanno scritto due libri su Kobane, la città curda nella regione siriana del Rojava che ha respinto l'assalto dell'Isis.
Zerocalcare (al secolo Michele Rech) ha usato il linguaggio che conosce bene, il fumetto, per comporre un diario del viaggio tra Turchia, Siria e Irak, condotto insieme al Rojava Calling. Ragazzi dei centri sociali, che portano aiuti umanitari alle popolazioni curde.
Dai centri sociali viene anche Karim Franceschi. E anche lui è andato a Kobane per consegnare aiuti umanitari. Solo che poi ha fatto un passo in più. Si è unito ai combattenti e ha difeso la città con il kalashnikov. Preparazione zero. Motivazione tanta. Un ragazzo che, giunto sul posto, ha sentito dentro di sé il bisogno di compiere una scelta chiara e irrevocabile: diventare un partigiano, come fece il padre più di settant'anni prima su altre montagne, contro nemici molto diversi, ma, nello stesso tempo, molto simili.
L'effetto sperato di questi due libri è informare. Far conoscere ad un pubblico anestetizzato la la lotta dei curdi. Una lotta per realizzare una società partecipata, democratica e governata dal basso. Una rivoluzione egualitaria. Che fa paura a tutti: ai fascisti dell'Isis, ai turchi, agli americani e a tutte le pseudo-democrazie occidentali che si fondano su principi ben diversi dalla distribuzione paritaria delle ricchezze, dal rispetto della natura e dall'eguaglianza concreta fra uomo e donna. I curdi del Rojava ci stanno provando ma hanno tutti contro. Quasi tutti: Michele e Karim sono dalla loro parte.

lunedì 15 febbraio 2016

Cambio

Questo blog è nato sei anni fa sull'onda dell'emulazione. Due miei amici avevano dei blog sui quali scrivevano di fumetti e io mi son detto "perché no?". E così ho iniziato l'avventura virtuale, dedicando molti dei miei post a Ken Parker, il mio fumetto preferito. L'anno scorso Ken ha trovato finalmente la sua fine editoriale e, pur non essendo stato l'unico tema dei miei ragionamenti, oggi mi ritrovo a domandarmi: "che fare?". Da aprile ho pensato più di una volta all'eventualità di chiudere il blog. Non l'ho fatto. Ancora. Ma può darsi che lo farò, a meno che non cambi e che non trovi un'altra motivazione. Forse non più i fumetti. Non lo so. Ci sto pensando, ma neanche tanto. La vita è altrove, non su questi bit.

lunedì 1 febbraio 2016

Ken Parker Classic N. 30 - "Casa dolce casa"


È in'edicola il trentesimo numero della collana Ken Parker Classic, la ristampa delle avventure di Lungo Fucile edita da Mondadori. In questo episodio il personaggio creato da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo fa ritorno a casa dopo otto anni. Uno degli albi capolavoro della serie, per soggetto, sceneggiatura e disegni. Molte ragioni rendono unica questa storia, fra tutte scelgo la delicatezza con cui Berardi racconta l'ingresso di Ken nella sua vecchia casa. L'affettuoso scherzo riservato alla madre, le legna che cascano dalle braccia dell'incredulo padre sono immagini così vere che commuovono, senza retorica. Per non parlare della precedente sosta di Ken presso la tomba del fratello Bill: due tavole mute che ti tolgono il respiro. Nonostante i dialoghi perfetti, in questo albo i disegni di Milazzo parlano da soli, grazie anche allo stile molto cinematografico della sceneggiatura.

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