lunedì 20 luglio 2015

Tropical Blues - Avventura dagli echi prattiani, ma non solo


Cosa evoca questo disegno di Pasquale Frisenda? Avventure in mari lontani e pericoli in isole selvagge. Lo sguardo attento dell'uomo bianco che scruta un orizzonte esotico ma minaccioso è compensato dall'indolenza mostrata dalla sua postura. Il braccio destro quasi penzolante e dritto lungo il busto con il cappello che sembra scivolare dalla sua mano. La mano sinistra pigramente infilata nella tasca dei pantaloni. Completo candido, classico dell'uomo occidentale che frequenta luoghi tropicali, in contrasto coi numerosi colori di quegli stessi luoghi sullo sfondo. A una copertina così invitante è difficile resistere. L'acquisto de Il mare degli uomini liberi, primo dei tre albi di cui si compone Tropical blues, seconda mini-miniserie della Sergio Bonelli Editore, è matematico. Ma soddisfare le aspettative suscitate da una simile copertina potrebbe essere molto difficile. Invece Luigi Mignacco e Marco Foderà non tradiscono assolutamente le attese.
Lo sceneggiatore ligure ci trasporta lontano, in una dimensione dell'Avventura che i lettori di fumetti hanno già respirato. I richiami sono espliciti e dichiarati dallo stesso Mignacco nell'introduzione. Sono soprattutto le atmosfere di Una Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt ad essere richiamate alla memoria. L'operazione funziona perché la trama e i personaggi sono originali, anche in quanto figli di altre dichiarate fonti di ispirazione, una fra tutte Mister No, ai cui lettori la penna di Mignacco ha saputo regalare molte emozioni.
Siamo negli Anni Venti, nel Mare degli Arafura (gli uomini liberi) davanti alle coste della Nuova Guinea. Mike Sommerset III, giovane, ricco e spericolato collezionista d'arte, è scomparso tuffandosi in quel mare davanti agli occhi del capitano Starke, reduce tedesco della Prima Guerra Mondiale. Il nonno del giovane incarica Ray Harvest, detective privato di San Francisco, di indagare sulla sua scomparsa (i romanzi di Dashiell Hammett sono stati un ulteriore suggestione che ha accompagnato Mignacco lungo la scrittura). La presentazione dei personaggi principali si completa poi con Maud Sommerset, cugina del giovane scomparso e con Fletcher Joe, il marinaio maori di Starke.
I disegni di Marco Foderà sono realistici ma evocativi allo stesso tempo e si adattano perfettamente a questa storia dagli echi prattiani, tanto nello stile quanto nel segno. Già apprezzato sui bonelliani Saguaro, Julia e Nick Raider l'artista laziale sembra assolvere con grande efficacia al compito di rappresentare una trama gialla su sfondi così classici per l'Avventura.



Fra pochi giorni uscirà nelle edicole il secondo episodio di questo romanzo a fumetti, consigliatissimo a tutti coloro che amano i racconti di Avventura. La Bonelli ha raccolto più di settant'anni fa nel campo dei fumetti l'eredità lasciata da Emilio Salgari in quello della letteratura avventurosa. Nel corso dei decenni sceneggiatori e disegnatori della Bonelli hanno onorato questa tradizione offrendo sempre creazioni originali e di qualità. Tropical Blues, per quanto ha fatto vedere nel suo albo d'esordio,è una di queste.

2 commenti:

  1. Ottimo fumetto davvero. Aspetto il secondo numero. Marco fodera' ha fatto passi da gigante da saguaro. Si sta avvicinando come stile a goran parlov.

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    1. Sì, hai ragione su Foderà: davvero un ottimo tratto!

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