domenica 15 febbraio 2015

Il mondo incantato di Hayao Miyazaki


Il vento come motivo conduttore dell'opera di Hayao Miyazaki. E' questa la tesi proposta da Valeria Arnaldi nel suo ottimo libro Hayao Miyazaki - Un mondo incantato, pubblicato da Ultra nel 2014. Da Nausicaa nella Valle del Vento a Kiki, la streghetta che deve imparare a padroneggiarne le correnti per diventare adulta, da Porco Rosso che lo sfrutta volando con il suo aereo a Sheeta che, in Laputa, ne viene sorretta dolcemente fino a posarsi a terra, da Howl e Sophie che ne fanno il luogo della prima romantica passeggiata fino a Si alza il vento, l'ultimo film del maestro nipponico. E il suo celebre studio di animazione non porta forse il nome del Ghibli, il caldo vento africano così ricco di suggestioni? Scorrendo titoli e situazioni all'interno dei suoi film, risulta quindi evidente che il vento rivesta un ruolo centrale nella poetica di Miyazaki. Le parole della Arnaldi sono chiare e colgono il segno:
"E' il vento l'elemento simbolico dell'intera carriera di Hayao Miyazaki. Vento come soffio vitale, vento come trait d'union tra fisico e metafisico, vento come premio che, nel mito, regala all'uomo l'immortalità, vento che è elemento da cui si proviene e cui si torna, ma anche emozione e abbandono. Quell'abbandono che nei giochi dell'infanzia ci fa tendere le braccia aperte per cercare di prenderlo, ci fa inventare o rintracciare delle forme nei riccioli di infinito che ci sovrasta. ... Il vento è il cuore delle anime, nel duplice significato della parola, quella proiezione del Sé al di fuori del limite di carne e carnalità, ma soprattutto è metafora del possesso del cielo, scalata all'Olimpo, che gradino dopo gradino, corrente su corrente, fa percepire l'ascesa della vetta."
L'autrice ci conduce nell'universo di Miyazaki senza tralasciare nessun aspetto. Dal racconto della sua vita al lavoro nei manga, spesso ispiratori di successivi opere d'animazione, dalle serie televisive ai film dello Studio Ghibli, analizzati con estrema cura e in stretto ordine cronologico. Non può mancare un capitolo dedicato a coloro che hanno raccolto la sua eredità all'interno dello Studio e, chicca finale, un capitolo in cui si dà spazio agli artisti che hanno omaggiato il Maestro con delle opere del tutto originali. Il libro è impreziosito inoltre da un ricchissimo contributo iconografico, costituito soprattutto da fotogrammi tratti dai film.
Il saggio della Arnaldi è un atto d'amore nei confronti di un uomo che, a partire dalla propria sensibilità e fantasia, ha saputo costruire delle storie e dei personaggi intimi ma nello stesso tempo universali. Ha saputo sempre inseguire nel mondo reale quel senso del meraviglioso che incanta un bambino e, cosa più importante, è riuscito a trasferirlo nella poesia delle sue immagini.
"Nel mio cinema si sogna molto, ma la realtà ha sempre l'ultima parola."
Hayao Miyazaki

2 commenti:

  1. Libro che ho incrociato già due volte in librerie differenti e sfogliato con l'acquolina in bocca, devo decidermi a comprarlo... o a farmelo regalare! Tu ce l'hai?

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    1. Sì, certo, altrimenti non ne avrei scritto!
      Te lo consiglio vivamente!

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