mercoledì 26 novembre 2014

Martin Mystère, ombra di se stesso


Sconclusionata. Questo è l'aggettivo che più si adatta all'ultima storia di Martin Mystère, in edicola ormai da più di un mese. L'ombra di Za-Te-Nay è il titolo di questo albo molto deludente, privo di un filo logico e con così tante divagazioni da suscitare un'irritazione crescente pagina dopo pagina. Peccato, perché gli autori del soggetto e della sceneggiatura, Alfredo Castelli e Mirko Perniola, sono capaci di fare molto meglio. Peccato perché l'idea di fondo di affrontare le gesta di Za-Te-Nay, un trapper dell'Ottocento americano che, nella finzione dell'universo mysteriano, altri non è se non una versione storicizzata di Zagor, è molto interessante. Peccato perché La scure incantatala prima storia che Castelli dedicò dodici anni fa all'Uomo con la Scure dei boschi di Darkweed, fu molto più divertente e originale. Peccato, infine, perché le matite del migliore disegnatore mysteriano, Franco Devescovi, sono andate sprecate nel tentativo (impossibile!) di rendere godibile una storia che sarebbe stato meglio lasciare dentro ad un cassetto. Per quanto Perniola cerchi di addolcire la pillola, l'elaborazione della sceneggiatura è stata un vero travaglio e il blocco di idee sul finale (disegnato poi da Giovanni Romanini subentrato ad un eufemisticamente esausto Devescovi) è stato il colpo di grazia.


In un vecchio post scrivevo a proposito della collana di Martin Mystère:
"I misteri sono una cosa seria. Vanno affrontati contestualizzandoli correttamente sia dal punto di vista scientifico che da quello storico. Beh, poi c'è la fantasia di Castelli che ci mette lo zampino, confezionandoci attorno delle avventure avvincenti e divertenti. Martin Mystere è questo, una geniale intuizione che resiste in modo spumeggiante dopo 30 anni."
Considerando che il Detective dell'Impossibile è stato il mio primo grande amore fumettistico di quand'ero ragazzino, di gran lunga più di Tex, Zagor o Mister No, proprio per i motivi sopra ricordati, allora si può capire quanta amarezza ci sia dietro le mie parole di commento all'ultimo albo in edicola. 
In rete si è recentemente diffusa la notizia di una possibile chiusura della serie. Non è la prima volta che capita, e le motivazioni sarebbero il calo costante di lettori. Anche se il dato sulle vendite è reale, Castelli ha smentito la fine della testata, anzi ha annunciato sorprendenti operazioni di rilancio della stessa. Me lo auguro.

9 commenti:

  1. Io ho preso l'Almanacco del Mistero ieri mattina e lo sto leggendo in questi giorni: mi sembra che la storia a fumetti sia bella pazza e sincopata. Ho come l'impressione che questo ultimo numero di Martin Mystère potrebbe piacermi (Romanini "ricalcatore" permettendo) proprio per i motivi che sono stati alla base della tua stroncatura. Anche se in effetti quella dell'Almanacco è una storia fuori continuity. Ma magari se lo trovo gli darò una chance.

    RispondiElimina
  2. Negli anni novanta dello scorso secolo le due Big Guns americane crearono un universo condiviso chiamandolo Amalgam dove vivevano personaggi cocktail delle loro licenze + famose e non solo ( Batman + Wolverine, Capitan America + Superman e così via ). Esperimento bizzarro e crepascolare durato qualche stagione. Ricordo i commenti di alcuni artisti coinvolti pubblicati da Marvel Italia negli albi e tra tutti Barbara Kesel che suggeriva, quando e se si fosse tornato a pasticciare con i picchiatelli in costume di Marvel e DC, di lanciare di nuovi i dadi e creare una nuova amalgama. Giusto, pensai allora. Non che sia indice di logica condivisibile. Io posso mangiare olive verdi denocciolate oppure no mentre sorseggio un cappuccio, ma questo non significa che altri lo facciano.

    MM è in affanno con le sue 72 primavere virtuali ed oltre 30 anni di contrasto ai MIB nel tentativo di insegnarci a guardare le cose di sguincio, come un situazionista, x impedire il pensiero unico, l'assenza di critica. Se anche chiudesse baracca & burattini, i suoi lettori non migrerebbero altrove, come nota il signor Manfredi del magico volto nascosto dal vento in una intervista che ho trovato proprio seguendo la pista dell'intervento di cui parli qui sopra. E' necessario quindi un tentativo di rilancio,come è stato fatto x Mister No nei gg in cui da noi arrivaba la Amalgam Comics o recentissimamente x Dyd. Se fossi io a decidere in via Buonarroti, farei lanciare di nuovo i dadi e proporrei un "nuovo " Detective dell'Impossibile di nuovo 40enne in un nuovo universo che è fondato sull'antica guerra tra Atlanftide e Mu. Ed ogni tanto lancerei il tavolo gambe all'aria e sparerei altre cartucce: una Martina Mystere nana e Donna in Nero a capo di una organizzazione x il contrasto al pensiero eterodosso, un Java tycoon dei media di ultima generazione in lotta con le multinaz incastrato x un omicidio che non ha commesso on the run come in una combo de Il Fuggitivo e la vita di Phil Spector, un BVZM bipolare che di giorno insegue gli x-files che crea di notte, una base di Altrove senziente che si sveglia sotto i ghiacci dove era stata confinata da una setta di primitivi savi e tenta di conquistare il mondo, Diana Lombard assistente sociale nel multiverso in un altroquando steam punk alle prese con licantropi disadattati e chupacabras isterici. Praticamente una Zona X sotto acido. Forse è per questo che il timone è di altri in ambito SBEllico...

    RispondiElimina
  3. errata corrige : intendevo dire un "nuovo " Detective dell'Impossibile di nuovo 40enne in un nuovo universo che NON è fondato sull'antica guerra tra Atlanftide e Mu. Aveva senso nel 1982 quando la guerra fredda era ancora in atto, Ronnie Reagan preparava lo scudo spaziale ed eravamo ad un passo da Wargames e The Day After e dal song Russians di Sting. Oggi abbiamo motivi x riscrivere un diverso passato xchè ci racconti il presente.

    RispondiElimina
  4. Proprio ieri ho cominciato a leggere questo numero e non l'ho ancora finito. I ritmi sono lenti e si ripete il canovaccio solito che spesso fa capolino nelle storie del detective dell'impossibile. Noiosetto, si. Ma personalmente non boccio la serie perché a mio avviso è stata anche un'ottima annata. Da "Ritorno a Longitudine Zero" in poi si sono lette delle buone storie, compresi gli ultimi due almanacchi del mistero, lo speciale con il racconto d'appendice ambientato a Slumberland e l'ultimo numero della serie regolare "I predatori della Foresta Sacra". Insomma, si fa un po' di fatica e probabilmente ora se ne farà ancora un po' di più, visto che quelle di Morales di quest'anno sono le ultime storie che ha scritto prima della sua triste dipartita.
    Le vendite sono basse rispetto a qualche anno fa, ma bisogna tener conto anche del fatto che il formato è diverso. Soprattutto il prezzo, superiore a quello delle altre testate. E io non terrei molto in considerazione il blog che citi a tal proposito.
    Se Castelli ha davvero intenzione di rilanciare in qualche modo il personaggio, ha tutta la mia attenzione e approvazione di lettore. Probabilmente, per stare un passo avanti, basterebbe anche che smettesse di rimaneggiare soggetti altrui (operazione che per me non ha mai avuto un senso che sia uno) e che riprenda a scrivere quei meravigliosi soggetti "pazzerelli" tipici degli speciali.

    RispondiElimina
  5. Questo numero conferma tutti gli aspetti negativi che stanno caratterizzando le attuali storie di Martin Mystère. Sembra che la collana e il personaggio stesso abbiano esaurito completamente la loro energia e non abbiano altro da dire. Intervenendo nei commenti in un nostro articolo, Castelli ha parlato di un rilancio e così anche Filippucci ad un recente incontro, ma la strada è in salita. I lettori hanno mollato MM e probabilmente un rilancio (se mai ci sarà) alla Ultimate non farà altro che dare il colpo di grazie ad un personaggio spento da anni.

    RispondiElimina
  6. SBE ha già deciso un Ultimate Nat Never, ma si tratta di una rilettura moderna delle origini in formato miniserie, come è stato fatto dalla Astorina x Diabolik. Una porta di ingresso x nuovi lettori che sarebbero interessati a visitare il mondo di Musone Never, ma sono spaventati dalla mole di storie prodotte dal 1991 ad oggi e, probabilmente, troverebbero ingenue certe soluzioni ventesimo secolo della Banda dei Sardi : di acqua ne è passata sotto i ponti da allora ed è il caso di considerare un pubblico di nativi digitali che ragiona in termini di app e vive nei social networks e non ricorda nulla di cose come lo standard e-tacs x i radiomobili, il fake di Max Headroom ed i modem giurassici che infestavano i film nel decennio dellle Spice Girls e di Twin Peaks.
    Io sarei disposto a scommettere la mia bambola gonfiabile di Brick Bradford che il suo gemellino BVZM ( anche se nella variante Claudio Villa è tale e quale a James Franciscus ) che il sig. Castelli caverà un altro scintillante, mattocchio, bizzarro, carlbaksoriented, coniglietto e che il 2015 ci regalerà un Detective Impossibilmente Bello che continuerà a tenerci compagnia x altri anni mentre tutt'intorno il mondo cambia e le colonie extramondo saranno ripiene di terraformanti tutti presi dalla lettura del loro fantarcheologo preferito. Io contino a sperare in uno spin off con quei due gaglioffi di Kelly e Dee. Una miniserie almeno. Disegni di Alessandrini. Mi mancano tanto anche i "grouchini ". Pazienza.

    RispondiElimina
  7. Io non sono così negativo nello stroncare la serie, anzi, Logitudine Zero mi piacque molto, ma poi si ritornò a livelli medi. Qui, in quest'ultimo albo, si è toccato il fondo. E mi dispiace ancor di più perchè un disegnatore che a me piace tantissimo quale Devescovi sia stato sprecato per una simile storia.
    Son d'accordo con Crepascolo che qualcosa deve cambiare: all'interno dell'universo di Martin Mystère ci sono così tanti personaggi e spunti che potrebbero nascere n miniserie diverse. Ma non son convinto che la serie principale abbia esaurito la sua energia del tutto. Almeno lo spero.

    RispondiElimina
  8. Filippucci in un incontro di Bologna avrebbe accennato ad un rilancio in stile Ultimate come sarà fatto per Nathan Never. I lettori non gridano di entusiasmo tenuto conto della mediocrità delle serie Ultimate della Marvel. Si teme che la Bonelli si adegui al basso livello di cultura che caratterizza i lettori attuali e offra contenuti di conseguenza.

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...