domenica 24 marzo 2013

Quando la Storia è noir - "Kaputt Mundi" di Ben Pastor


L'uomo e la divisa: un rapporto complesso. Da un lato sentimenti, idee, valori da difendere. Dall'altro compiti, mansioni, ordini da rispettare. Conflitti inevitabili, a volte laceranti. Come quelli vissuti da Martin Bora, l'ufficiale della Wehrmacht protagonista di un ciclo di romanzi noir a sfondo storico, scritti dall'italo-americana Ben Pastor.
Il periodo è quello tragico della Seconda Guerra Mondiale e degli anni che la precedono. A ben vedere, al di là del caso giallo sul quale di volta in volta il militare tedesco indaga, è proprio la Storia il vero protagonista di ogni romanzo: gli atroci eventi della Storia e il dramma interiore che questi provocano nell'animo di Martin; il dissidio fra rispettare la propria e l'altrui umanità e sopportare gli atti terribili compiuti dai camerati, giustificati da costoro in nome della divisa che indossano e degli ordini cui si piegano. Bora si muove lungo un sentiero stretto: disprezza i nazisti che, attraverso le SS, si macchiano di eccidi crudeli mentre soldati come lui combattono la guerra secondo un codice d'onore di altri tempi. Si oppone loro, dimostrando apertamente  il proprio sdegno e aiutando di nascosto le loro vittime.


È quello che accade in Kaputt Mundi, romanzo edito 10 anni fa, ambientato a Roma fra gennaio e giugno del 1944 durante l'occupazione tedesca. Accanto alla descrizione del caso di omicidio su cui indagano Bora e l'ispettore italiano Guidi, Ben Pastor restituisce il clima tetro e pesante che si respira nella capitale in quei lunghi mesi, culminato con l'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, 69 anni fa esatti. E questo vile e crudele atto viene fatto rivivere attraverso la disperazione di Martin, attraverso la sua angosciosa ricerca in automobile del luogo della periferia romana in cui la rappresaglia si sta compiendo. Sentiamo tutta la tensione, l'alternarsi di speranza e di delusione, l'affanno crescente e la paura di non giungere in tempo per salvare l'ispettore italiano che è stato inserito nella lista della morte perché scomodo alle autorità fasciste. Anche se Bora alla fine riesce nel suo intento strappando Guidi dalle mani degli aguzzini, il suo successo è oscurato dalle grida feroci delle SS e dagli spari che continuano ad echeggiare ad intervalli regolari. Bora si allontana stravolto trascinandosi dietro il poliziotto italiano, sordo agli insulti e alle minacce degli ufficiali con la testa di morto sulla divisa.
La divisa e l'uomo che si identifica in essa, che si perde, che si annulla.

venerdì 22 marzo 2013

Intervista a Giancarlo Berardi


Bene! Ora che, dopo Ivo Milazzo, ho intervistato anche Giancarlo Berardi, posso chiudere questo blog!!
No, scherzo! Ma, chiaramente, il curatore del blog Chemako non può che essere molto felice per questa intervista, pubblicata come al solito su Fucine Mute.

martedì 19 marzo 2013

Bonelli (ancora) in biblioteca


Dopo la serata alla Biblioteca di Monfalcone dedicata al fumetto popolare Bonelli, ritorno sul tema in un prossimo incontro. Questa volta gioco in casa, visto che affronterò la storia della casa editrice a fumetti più importante d'Italia presso la Sala Consiliare del Comune di Mariano del Friuli, il piccolo centro della provincia di Gorizia in cui sono cresciuto e dove la mia passione per il fumetto è nata e si è sviluppata.
Sarà quindi un piacere del tutto particolare quello che proverò parlando dei protagonisti di carta e in carne ossa di casa Bonelli.
Di seguito la presentazione ufficiale.


La Sergio Bonelli Editore è la più importante casa editrice di fumetti in Italia. Ha attraversato la storia culturale e di costume del nostro Paese a partire dalla seconda guerra mondiale, quando il patriarca Gian Luigi Bonelli ha rilevato i diritti della rivista a fumetti Audace.
Sotto la guida, prima della moglie Tea e poi del figlio Sergio, la casa editrice ha raccolto l'eredità italiana di un genere, l'Avventura, il cui ultimo rappresentante era stato Emilio Salgari. Tex, Zagor, Dylan Dog sono solo alcuni dei personaggi di carta creati da questa grande fucina culturale: Sergio Bonelli, infatti, ha  offerto al suo pubblico una rosa sempre più articolata e originale di pubblicazioni di qualità.
Il rispetto per il gusto del lettore è stata la stella polare che ha guidato il suo lavoro di editore, traghettando una bottega artigianale di fumetto in una grande fabbrica di sogni, senza però mai trasformarsi in un'industria, perché ha saputo mantenere quella passione, impegno e cura che sono stati il fondamento della qualità delle sue testate.


martedì 12 marzo 2013

Ugo Pastore ha trovato la pace


Un sospiro di sollievo ha accompagnato la lettura dell'ultima tavola de La sorgente dei fiori di pesco, il diciottesimo e ultimo albo di Shanghai Devil, la miniserie a fumetti scritta da Gianfranco Manfredi e pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore. Era ora che Ugo Pastore, il protagonista di questa e della precedente miniserie  Volto Nascosto, trovasse finalmente la pace. Se l'è ampiamente guadagnata sul campo.
Se da una parte mi dispiace che l'affascinante viaggio nella Cina dei Boxer si sia concluso, dall'altra non si può non riconoscere che la fine scritta da Manfredi sia la più giusta per Ugo. Quale altro personaggio Bonelli è stato caratterizzato da un'irrequietezza d'animo quanto il nostro giovane romano? Chi, come lui, avrebbe mai abbandonato una tranquilla e agiata vita borghese per cacciarsi nelle rogne peggiori, prima di una guerra coloniale africana e poi di un'altra ancor più intricata e altrettanto pericolosa in estremo oriente? Chi avrebbe affrontato un sacco di guai con tale coraggio, ma anche con tanta incoscienza, solo per non essere capace di pensare alle conseguenze prima di agire? Non si può non riconoscere ad Ugo che la sua impulsività, la sua indignazione (un sentimento così nobile ma oggi così poco provato) di fronte alle ingiustizie che provoca una reazione così spontanea sia sinonimo di grande empatia verso chi soffre. Ugo non ci pensa mai su due volte: prende e parte in quarta. E per questo gli vogliamo un sacco di bene! Non importa chi abbia davanti a sé: può trattarsi di un imperatore o di un soldato, di un mercante o di un sicario. Il titolo, la carica o il pericolo che costituisce non contano se la persona che ha di fronte si macchia di un'azione che Ugo giudica ingiusta.


E anche in Cina non sono mancati i pericoli. Prima rischia di affogare per portare a casa la bella Meifong. Poi combatte contro tutto e tutti per salvare il padre rapito e, quando scopre il suo barbaro omicidio, attraversa imprudentemente la Cina scossa dalla guerra per cercare di capire il mandante. Poi si butta in una missione apparentemente suicida per difendere una cattedrale e i suoi rifugiati dall'assalto delle truppe imperiali. E infine, stremato, quasi consunto, parte alla ricerca della sorgente dei fiori di pesco per ricongiungersi all'amata Meifong. Sulla sua strada ha incontrato veri amici come Ha Ojie e Risto (avendo trasformato quest'ultimo da nemico meschino in compagno di avventure fedele e leale), ai quali ha insegnato tanto. Si è emancipato dalla maschera. Ha combattuto nemici al di là della bandiera e della divisa che portavano, ma solo per le azioni che compivano. E finalmente si gode il meritato riposo e la necessaria serenità.
Anche a me piacerebbe molto rivedere questo eroe contemporaneo in un altro contesto, su altri teatri storici poco praticati dal fumetto. Ma ha già fatto tanto. Meifong, il suo maestro Ziwen e gli altri ospiti dell'armoniosa sorgente saranno ora i compagni dei suoi giorni futuri. E poi Manfredi sta già lavorando ad un altro personaggio, Adam Wild, un eroe anarchico, dal sorriso sfrontato tipico degli avventurieri che non si vedono al cinema dai tempi di Erroll Flynn (quindi molto diverso dal tormentato Ugo), le cui storie a fumetti saranno ambientate nell'Africa Nera di fine Ottocento. L'unico problema è che dovremo aspettare il 2014. Vorrà dire che nel frattempo mi consolerò rileggendomi tutto d'un fiato Shanghai Devil, dal primo all'ultimo numero....

giovedì 7 marzo 2013

Il Chemako dell'Afghanistan


Questa è la storia di Sheikh Abdulla, un guaritore afghano, che vive da semi-nomade nella provincia di Herat. Si sposta di villaggio in villaggio per curare chi soffre con le medicine che ricava dalle erbe. Dimostra più di anni di quelli che effettivamente ha. Vive solo, ma chi lo conosce sa che un tempo aveva una moglie. La sua mano trema. Ma non è stato sempre così: tanti anni fa era salda e imbracciava un fucile, un fucile sovietico. Sì, perché il vero nome di Sheikh Abdulla è Bakhretdin Khakimov e nel 1980 arrivò in Afghanistan con l'Armata Rossa.
Aveva vent'anni, veniva da Samarcanda, quando ancora l'antica città faceva parte dell'Impero Sovietico. Venne ferito durante un combattimento, fu considerato disperso dai suoi commilitoni. In realtà fu soccorso, curato e nutrito da un uomo afghano più anziano di lui, che ora non c'è più. Questi gli insegnò le arti della guarigione tradizionale. Bakhretdin decise di non tornare più indietro: cambiò nome in Sheikh e, soprattutto, cambiò vita.
Non perse la memoria come Chemako, ma, come lui, rifiutò la guerra e accolse la nuova vita che il destino gli donò. Scelse di guarire gli altri e non di ucciderli: in altre parole, scelse di essere uomo. 





sabato 2 marzo 2013

Gli Audaci incontri con gli autori Bonelli: eccletismo e serialità - due autori dentro/fuori la gabbia bonelliana

Giacomo Pueroni, Paolo Bacilieri e Dario Fontana
Gli attesissimi Paolo Bacilieri e Giacomo Pueroni sono stati i due autori protagonisti dell'incontro tenuto il primo marzo presso il Salone degli Incanti di Trieste nell'ambito della mostra L'Audace Bonelli - L'Avventura del fumetto italiano. Dario Fontana modera l'ultimo confronto previsto a cornice della grande esposizione sul mondo Bonelli curata da Napoli Comicon e La Cappella Underground. Domenica infatti calerà il sipario su mostra e incontri con un evento molto atteso: la proiezione del documentario Come Tex nessuno mai di Giancarlo Soldi presso l'Auditorium del Museo Revoltella alle 17.00, con la presenza dello stesso regista.
In attesa di assistere alla visione del documentario che racconta la storia editoriale della casa editrice milanese attraverso il ritratto di colui che ne è stato per decenni il timoniere, Sergio Bonelli, il pubblico si gode l'incontro del venerdì, nel quale i due ospiti iniziano a raccontarci i loro primi passi nel mondo dei fumetti, e in particolare di come arrivarono alla Sergio Bonelli Editore. Zona X e Napoleone sono state le testate nel cui staff rispettivamente Giacomo Pueroni e Paolo Bacilieri furono arruolati. Il disegnatore veronese si ritiene fortunato di essere approdato in Bonelli su una collana non di primo piano come Tex o Zagor, perché così ha avuto la possibilità di potersi esprimere più liberamente, anche grazie al positivo rapporto instaurato subito con l'autore del personaggio, Carlo Ambrosini, al punto che questi affiderà poi il compito di scrivere alcune avventure dell'insolito ex poliziotto, ora portiere di notte in un albergo ginevrino, allo stesso Bacilieri. Questi ha rivelato come la sua maniacalità nel rappresentare luoghi e scenari cittadini in cui si muovono i protagonisti dei fumetti che disegna, lo abbia portato più volte a Ginevra per vedere dal vivo, e non solo in foto, gli spazi, le strade, le piazze in cui le avventure di Napoleone si svolgevano.

Paolo Bacilieri
Pueroni, con il suo linguaggio avvolgente (lo stesso che caratterizza la prosa degli interessanti post del suo blog) ci ha spiegato di come a lui piaccia disegnare, fra gli altri, veicoli e belle donne e di come Jonathan Steele gli abbia permesso di farlo. Il sodalizio con Federico Memola, autore del personaggio, è continuato tanto nella prima serie pubblicata dalla Bonelli, quanto nella seconda edita da Star Comics. Ed è proseguito, sempre all'insegna della fantascienza, vero pallino del disegnatore torinese di nascita ma goriziano di adozione, con Harry Moon. Anjce l'interessante progetto autoprodotto con Luca Vergerio e Miriam Blasich, in cui il nostro si è misurato anche come scrittore delle storie, si è purtroppo concluso.
Strisce umoristiche, sempre a carattere fantascientifico, furono in realtà gli inizi pre-bonelliani nel mondo dei comics per Pueroni, mentre a Bacilieri toccò da sedicenne una bella fortuna: il nonno paterno abitava a poche decine di metri da Milo Manara, così fu facile per il giovane Paolo presentare i suoi disegni al maestro. Questi ne riconobbe il talento e si sviluppò una collaborazione che portò il disegnatore veronese a divenire assistente di Manara: alcune parti dei disegni del volume scritto da Enzo Biagi sulla storia del popolo russo sono opera di Bacilieri.

Giacomo Pueroni
Lo stile unico, divenuto ormai modello per altri disegnatori, i personaggi storici come Zeno Porno (la cui lettura, suggerisce l'autore, è lenta e meditata ma anche a più livelli di interpretazione, come propone Fontana), le opere più recenti, come il celebratissimo Sweet Salgari e il romanzo Bonelli, spensierato come solo la fanciulezza sa essere, Sul pianeta perduto, scritto da Antonio Serra, sono solo alcuni dei temi affrontati da Bacilieri. Uno speciale di Dampyr, scritto da Mauro Boselli, ambientato nei ghiacci dell'Islanda e un volume, intitolato Fun (se ho ben capito...) che unisce delle storie brevi uscite negli ultimi anni (e comparse ad esempio sulle riviste come Animals) ad un racconto di una trentina di pagine dedicato al mondo dei cruciverba, sono i lavori su cui si sta concentrando in questo periodo il disegnatore veronese.
Pueroni, da parte sua, dopo il successo del recente albo di Nathan Never Cielo di fuoco, in cui ha inchiostrato con molta bravura e divertimento le matite di Guido Masala, si sta cimentando con un albo di Dragonero e, ancora insieme al disegnatore sardo nel medesimo ruolo di inchiostratore, in un'avventura dell'Agente Alfa di futura pubblicazione.
Uno dei migliori incontri della rassegna triestina dedicata agli autori Bonelli si conclude con l'immancabile sessione di disegni, oggi particolarmente affollata e quindi dilatatasi ben oltre l'abituale orario (per la disperazione degli addetti alla mostra....). Ecco alcuni splendidi risultati.




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