domenica 30 settembre 2012

Monfalcone: una biblioteca a fumetti

Lunedì 1 ottobre alle 18 si inaugura il ciclo di incontri che la Biblioteca di Monfalcone dedica al fumetto. Si inizia con la presentazione dei volumi che popolano la ricca sezione che la Biblioteca riserva all'arte sequenziale.
Di seguito la locandina completa di tutti gli incontri.



mercoledì 26 settembre 2012

Saguaro: eroe Bonelli


Gli eroi Bonelli sono molto diversi fra loro e si sono evoluti nel corso dei decenni, ma ci sono dei fondamentali cui non sono mai venuti meno, alcune regole non scritte alle quali tutti sottostanno.
Saguaro, l'ultimo eroe in ordine di tempo, non fa eccezione. Del personaggio creato da Bruno Enna e delle regole dell'eroe Bonelli parlo qui, su Fucine Mute. E' il mio modo per ricordare con affetto Sergio Bonelli, ad un anno dalla sua scomparsa.

lunedì 17 settembre 2012

Sequenze urbane....reloaded

La prima edizione del 2006 era andata esaurita. Così Andrea Alberghini ha deciso di ristampare il suo prezioso saggio su Città e Fumetto intitolato Sequenze Urbane. La metropoli nel Fumetto. Con 18 euro ci si porta a casa questo interessante volume edito da Delta Comics, imprescindibile riferimento per chi voglia approfondire il tema dell'immagine della città attraverso il fumetto, analizzato mediante lo studio di oltre trenta opere.
Il lavoro di Andrea ha origine dalla sua tesi di laurea in architettura, discussa nel 1997 presso lo IUAV di Venezia ed intitolata "Visioni dell'Urbano. La Metropoli nel Fumetto": da allora il nostro non ha mai smesso di studiare l'argomento, diventandone uno dei massimi esperti anche a livello internazionale.
Il volume sarà in vendita da fine settembre e sarà già disponibile, insieme al suo autore in carne ed ossa, al Treviso Comic Book Festival del 29 e 30 settembre prossimi.
Interessante anche il making of dell'affascinante copertina, proposto dall'autore Michele Zangirolami sul suo blog.

mercoledì 12 settembre 2012

La mia estate in noir (II)

Continua da qui
Non c'è niente da fare: è il libraio migliore che abbia mai incontrato. E' quello che ogni estate mi consiglia autori che altrimenti non scoprirei mai. Sono scrittori noir, o per lo meno girano attorno a questa etichetta. Dei perfetti sconosciuti per me, ma non per lui che se li legge tutti. E poi me li suggerisce.

La terza tappa nera di questa mia estate è stata un'isola, fredda e inospitale, sferzata dal vento: l'isola di Lewis, nell'arcipelago delle Ebridi, a ovest della costa occidentale della Scozia. Qui è ambientato il romanzo dello scozzese Peter May, autore pubblicato per la prima volta in Italia. Einaudi si prende il merito di presentare al pubblico italiano The Blackhouse, tradotto in L'isola dei cacciatori di uccelli. Primo volume di una trilogia collocata su questa dura isola, sulla quale fa ritorno, dopo molti anni, un suo abitante, l'ispettore Fin Macleod. Lasciatosi alle spalle a Glasgow un matrimonio fallito e la morte del piccolo figlio, il poliziotto affronta di nuovo la terra e la gente da cui è scappato tanti anni prima, per indagare su un caso di omicidio. Questo è solo il pretesto che consente a May di ripercorrere attraverso lunghi e intensi flash-back, l'infanzia e la giovinezza di Fin: capitoli narrati in prima persona dal protagonista, alternati alla narrazione del presente che invece è in terza persona. La durezza della storia di Fin, dell'amore della sua vita Marsaili e del suo amico di infanzia Artair è esasperata dalla descrizione dello sfondo. L'isola è la protagonista assoluta del romanzo: la sua pioggia, il suo vento, i suoi colori che variano dal nero al grigio non sono solo elementi naturali ma fanno parte anche dell'animo delle persone che la abitano. Non c'è spazio per sorrisi, allegria e serenità su questo pezzo di terra, dove gli uomini compiono ogni anno un rito iniziatico, crudele, pericoloso e ormai inutile, che affonda le radici nel lontano passato: restare per due settimane su un piccolo e sperduto isolotto a sterminare le sule, uccelli che affollano il piccolo scoglio per nidificare. Fin compie un viaggio nel proprio passato, per scoprire i fatti terribili che la sua coscienza aveva rimosso. Sotto questo aspetto The Blackhouse è un romanzo di formazione, crescita, distruzione, fuga, oblio e ritorno con catarsi finale. L'indagine e la soluzione del caso, come ogni buon noir prevede, sono strumentali alla scoperta dell'abisso che divora il protagonista. Tuttavia May ci regala un raggio di luce, perché il romanzo ha una sottotrama importante: si può anche leggere come un'incredibile, tormentata e struggente storia d'amore. L'unico rifugio, sembra suggerire l'autore, in cui l'uomo può trovare la propria salvezza.
Continua qui.

martedì 11 settembre 2012

KP 9: Caccia sul mare


Titolo: Caccia sul mare
Data: Febbraio 1978

Soggetto/Sceneggiatura:
Giancarlo Berardi
Disegni/Copertina:
Giancarlo Alessandrini / Ivo Milazzo





In seconda di copertina, per la rubrica "Tracce nel vento", troviamo delle sagge parole Eskimo, che introducono il grande protagonista dell'albo: il mare e il suo rapporto con l'uomo.


Questa storia è un riuscito omaggio di Berardi al "Moby Dick" di Melville. Il protagonista assoluto è il mare, la natura e lo scontro fra questa e l'uomo.
Solo poche tavole (dodici) sono ancora ambientate sulla terraferma, a San Francisco. Si svolgono tre fatti principali. Ken si separa dal suo Kentucky lasciandolo ad un armaiolo con l'incarico di modificarlo per rendere più veloce la carica. Passerà molto più tempo di quanto creda, prima di poterlo imbracciare di nuovo.


Poco dopo Dash saluta Ken per fare ritorno a casa e, infine, Ken, abbastanza ingenuamente, soccorre una donzella cinese in apparente difficoltà e, come ringraziamento, accetta di bere del sakè.... con del sonnifero.
Il risultato è raffigurato nelle vignette seguenti.


Ken si trova imbarcato, contro la sua volontà, sulla baleniera New England e inizia così l'avventura di marinaio forzato di Ken. Berardi presenta molto accuratamente i membri dell'equipaggio, a partire dal capitano e la moglie Laura: non viene taciuta la freddezza che li separa e lo stato psichicamente debole della donna.


Il nostromo Hardy sarà un personaggio centrale nella storia, distinguendosi per la sua prepotenza e violenza. Sono subito scintille fra lui e Ken: le frustate con cui il capitano punisce il nostro per l'iniziale ribellione, non sono una pena sufficiente per Hardy, che dimostra anche il suo razzismo nei confronti di Nanuk ,il marinaio inuit che accompagnerà poi Ken nelle avventure successive.


Ken, con l'aiuto dei suoi nuovi colleghi, si abitua per gradi alla vita sulla nave e Berardi ne mostra i passi fino a quando il "montanaro" non cede alla bellezza di questo aspetto della natura che non aveva conosciuto prima. Accade nella bella vignetta che segue.


L'incontro con la preda non tarda ad arrivare e Ken partecipa alla caccia come rematore della lancia dalla quale, prima Nanuk e poi il capitano, scagliano gli arpioni letali. Il pathos del confronto è ben reso da Giancarlo Alessandrini in questa tavola.


Seguono poi diverse tavole in cui, in modo forse un po' troppo didascalico, Berardi mostra il durissimo lavoro dei marinai successivo alla cattura della balena. Trascorrono quindi mesi senza avvistarne un'altra e Ken  affronta un discorso a metà fra l'ecologista e l'egualitario, aprendo gli occhi ai suoi compagni. Parole come padrone e concetti quale lo sfruttamento dei lavoratori anticipano i discorsi e la storia protagoniste del capolavoro Sciopero, l'albo che troveremo molto più avanti nella saga. L'idea di uguaglianza sembra molto più chiara e naturale all'"incivile" Nanuk, di quanto appaia ai marinai americani, pur dotati di una Costituzione che la esprime nero su bianco (da sottolineare, a riguardo, la puntualizzazione di Ken nei confronti del marinaio che, nella penultima vignetta, afferma che l'uguaglianza degli uomini viene da Dio....).


Lo scontro finale con la natura è peraltro inevitabile. Un enorme capodoglio viene avvistato: segnerà la tragica fine della vicenda...


Berardi sfodera qui il suo talento narrativo, proponendo diverse tavole in cui si alternano le scene della lotta fra i marinai e il capodoglio con quelle dello stupro perpetrato da Hardy nei confronti di Laura. Un montaggio che lascia sgomento e senza fiato il lettore.



Alessandrini dà il meglio in queste tavole molto dinamiche e drammatiche: ci fa salire direttamente sulle lance insieme ai marinai, condividendone il terrore.



Straordinaria la tavola seguente (anche se la didascalia non era necessaria...).

Tutto è perduto, o quasi... La New England sta per affondare, le lance sono state rovesciate dal capodoglio e i marinai sono dispersi: solo Ken, Nanuk e il capitano riescono a salvarsi su una delle imbarcazioni. Ken, quindi, si dimostra molto coraggioso (forse un po' troppo supereroe...) nel proiettarsi sulla nave per salvare Laura, dopo aver ucciso Hardy in un feroce duello che il nostro sognava fin dall'episodio iniziale delle frustate.
Ecco il nostro eroe mentre trae in salvo la donzella e mentre nuota come un pesce nei corridoi sommersi della nave alla ricerca, ahimè vana, di altri superstiti.



Nell'ultima tavola, i quattro naufraghi avvistano terra dopo che il capitano ha rivelato la causa degli strani comportamenti di Laura: la perdita del figlio durante la gravidanza. L'eccessiva carica melodrammatica del primo piano del capitano, viene stemperata dalla serenità dei volti di Ken e Nanuk alla vista dell'altrettanto sereno paesaggio che si prospetta davanti a loro.


Caccia sul mare è un buon albo, riuscito nelle parti di vita marinara e soprattutto nelle fasi della caccia, dove si respira il pathos del confronto fra uomo e natura. Poco attinenti, secondo me, le parti che riguardano la presunta pazzia di Laura. Infine, la prova di Giancarlo Alessandrini è decisamente migliorata rispetto alla precedente: spettacolari le scene di lotta con il capodoglio, ancora qualche incertezza nella rappresentazione del volto di Ken.

lunedì 10 settembre 2012

Roba seria


Spesso la qualità non è apprezzata, soprattutto se è roba seria....
Walter Chendi si distingue sempre per il suo tocco ironico e fabiesco, che spiazza e affascina allo stesso tempo...

venerdì 7 settembre 2012

La mia estate in noir (I)

Non c'è niente da fare: è il libraio migliore che abbia mai incontrato. E' quello che ogni estate mi consiglia autori che altrimenti non scoprirei mai. Sono scrittori noir, o per lo meno girano attorno a questa etichetta. Dei perfetti sconosciuti per me, ma non per lui che se li legge tutti. E poi me li suggerisce.

Ferdinand von Schirach
Così ho scoperto quel gioiello intitolato Il caso Collini, di Ferdinand von Schirach edito da Longanesi, che ha suscitato le forti emozioni già raccontate qui, e di cui ho scritto una breve recensione qui. Il migliore romanzo dell'anno, senza dubbio: grande nella sua semplicità, potente nella sua verità.
Il testimone è passato quindi ad un autore misterioso, Shane Stevens. Misterioso non solo perché il nome è uno pseudonimo, ma soprattutto per il fatto che fece perdere le proprie tracce a partire dagli anni Ottanta rimanendo nell'anonimato fino alla morte avvenuta nel 2007. Questo aspetto ha accresciuto la sua fama, che si deve essenzialmente e con merito ad un vecchio romanzo del 1979, Io ti troverò, pubblicato in Italia appena nel 2010 e considerato il capostipite del genere del serial killer. Un libro idolatrato da altri scrittori americani del calibro di Stephen King e James Ellroy per la sua capacità di descrivere il male perfetto.

Il libraio però mi ha indicato un altro suo romanzo, L'ora della caccia, edito da Fazi Editore, motivando il suo suggerimento con il fatto che il tema mi sarebbe sicuramente piaciuto. E non si è sbagliato. Come potrebbe infatti deludermi una caccia ai nazisti? Soprattutto poi se a condurla nella Parigi del 1975 è un ispettore ebreo francese, César Dreyfus, unico superstite di una famiglia sterminata ad Auschwitz. La testardaggine del poliziotto nell'andare oltre alle apparenze di un caso di suicidio, lo portano a scoprire trame complesse che lo riportano indietro di 30 anni. Al periodo in cui l'Europa stava uscendo dal baratro nel quale le follie naziste l'avevano catapultata. Un esito sporco di tanto sangue e di tanti colpevoli sfuggiti alla giustizia grazie ad una rete di salvataggio che permise la fuga di numerosi criminali. Dreyfus fa una caccia spietata a Dieter Boch, il killer nazista, sollevando imbarazzo nelle alte sfere della polizia, della politica e dei servizi segreti francesi e tedeschi di entrambe le Repubbliche, la Federale e la Democratica. Lui, che convive con quel terribile e ingiusto senso di colpa che assale i sopravvissuti all'Olocausto, vuole solo la verità, lo deve alla sua famiglia, vuole svelare la rete che ha concesso una nuova vita impunita agli assassini dei suoi genitori e di tanti altri innocenti. Si scontrerà con tutti quelli che preferiscono lasciare le cose come stanno per interesse, per soldi, per quieto vivere o per razzismo. Stevens tesse una trama molto complessa e ricca di colpi di scena, dove la fanno da padrone due elementi. Da una parte il ritmo, l'azione quasi rocambolesca a volte. Dall'altra il fine e testardo ragionamento dell'ispettore ebreo che finisce con l'immedesimarsi nella psiche del sicario nazista per comprenderne le motivazioni e le mosse. Un'identificazione dolorosissima ma necessaria.
Continua qui

martedì 4 settembre 2012

La cultura del fumetto...a Monfalcone



La Biblioteca di Monfalcone in collaborazione con l’Associazione Culturale ETRA e con il contributo organizzativo dell’Associazione Culturale ARTeFUMETTO, dell’Associazione Daidaloi e con il Centro Giovani comunale proporrà a partire da lunedì 1° ottobre il ciclo “La cultura del fumetto” una serie di incontri dedicati all’”arte sequenziale”, condotti da esperti del settore. Ciascuna serata sarà dedicata ad un tema specifico o ad una specifica scuola internazionale o alternativamente ospiterà delle letture sceniche concepite e condotte dal gruppo Daidaloi. 

La rassegna, rivolta a studenti ed appassionati, si svolgerà 
ogni lunedì dal 1° ottobre al 3 dicembre 2012 presso la sala conferenze della biblioteca di Monfalcone alle ore 18:00 secondo il seguente programma:


Data
Titolo
Curatore
1 ottobre
Una biblioteca a fumetti. Le riviste, i volumi, gli autori
a cura di Artefumetto
8 ottobre
Lettura scenica
a cura del Gruppo Daidaloi
15 ottobre
Scrittura e fumetto: dal testo alle immagini
Con Walter Chendi
22 ottobre
Le bande dessinee. Il caso irripetibile del fumetto franco-belga)
Con Matteo Alemanno
autore e disegnatore
29 ottobre
Manga (fumetto giapponese)
Con Stella Marega
5 novembre
Lettura scenica
a cura del Gruppo Daidaloi
12 novembre
Fumetto popolare e fumetterie
Con Alessandro Olivo e Dario Fontana
19 novembre
Editoria e fumetto
Con Giovanni Mattioli sceneggiatore e editor per varie case editrici nazionali
26 novembre
Dal fumetto popolare al fumetto d’autore. La cultura Underground nel fumetto.
Con Giuseppe Palumbo
disegnatore per la testata Diabolik
3 dicembre
Lettura scenica
a cura del Gruppo Daidaloi

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