venerdì 12 ottobre 2012

La mia estate in noir (III)


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Non c'è niente da fare: è il libraio migliore che abbia mai incontrato. E' quello che ogni estate mi consiglia autori che altrimenti non scoprirei mai. Sono scrittori noir, o per lo meno girano attorno a questa etichetta. Dei perfetti sconosciuti per me, ma non per lui che se li legge tutti. E poi me li suggerisce.


Lisa Gardner è un'autrice poco nota in Italia, un vero peccato cui Marcos y Marcos ha cercato di rimediare pubblicando un suo libro del 2009, "The Neighbor". Ottima scelta da parte di questa piccola casa editrice che riesce spesso a scovare piccoli gioielli. "La vicina" è uno di questi. Perché? Beh, non tanto per la trama gialla, il caso da risolvere, che comunque è ben congegnato: una giovane insegnante, Sandy, scompare all'improvviso lasciando soli la piccola figlia Ree, il marito freddo e distante Jason e il gatto rosso Mister Smith. E' proprio il comportamento dell'uomo, troppo impassibile, a insospettire il sergente di polizia incaricato di risolvere il mistero, la bella D.D. Warren. Pare che questo sia il terzo libro in cui compare il sergente, che però non è la vera protagonista del romanzo. Rimane in disparte, concedendo la scena ai drammi psicologici delle vittime e dei sospetti. Fra questi non c'è solo il marito ma anche un giovane ed aitante vicino di casa, che ha la grave colpa di aver fatto l'amore a 19 anni con una minorenne consenziente. Questa storia nella storia è la prima stoccata della Gardner alla società, alle istituzioni e ai pregiudizi. Aidan, questo il nome dello sfortunato vicino, è paragonato ai peggiori maniaci sessuali: ha subito in carcere l'onta dell'abuso, ha un lavoro da meccanico che conserva su un precario equilibrio, segue un rigido programma di riabilitazione, vive con la paura di perdere quel poco di normalità che ha conquistato, fugge ogni ragazzina che incontra anche solo per caso, si colpevolizza per i sogni erotici che fa. Tutto questo precario castello psicologico-sociale crolla inesorabilmente alla notizia della scomparsa della sua vicina Sandy. Aidan quindi, indiziato solo perché pregiudicato, è la prima vittima. Ma di vittime ce ne sono altre. Sia Sandy che Jason hanno un passato familiare da incubo. Dei continui flashback raccontati in prima persona da Sandy contribuiscono a far conoscere la sua triste storia e a spiegare così il suo presente Questi toccanti squarci sul passato di Sandy si intrecciano con i pensieri e i sentimenti presenti di Jason, alla disperata ricerca di una spiegazione possibile della scomparsa della moglie. Inconfessati segreti sono alla base della soluzione, il passato dei coniugi (raccontato poco per volta quello di Sandy, svelato alla fine quello di Jason) è la chiave che apre la porta della verità e che rende liberi. L'immagine dell'istituzione famiglia offerta dalla Gardner sembra ad un certo punto essere così nera da lasciare senza speranza chi crede che essa sia un fondamento della nostra società. Il finale per fortuna apre all'ottimismo, ma i dubbi, anche molto forti, permangono nel lettore.
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1 commento:

  1. E dopo questa bella recensione, dovrò aumentare ancora la mia wish list....

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