venerdì 13 gennaio 2012

Intervista a Pasquale Frisenda


"La scomparsa di Sergio Bonelli ha portato via tante, tante cose dalla vita di chi lo ha conosciuto e lo ha frequentato per anni. Personalmente, un grande rimpianto che mi rimane, aggiunto al dolore, è che mesi fa si era parlato dell'ipotesi di realizzare un "Tex" insieme, un'altra di quelle cose, disegnare un giorno una storia di "Guido Nolitta", che avevano accompagnato i miei sogni di ragazzino appassionato lettore sia di "Tex" che di "Mister No".Purtroppo per me rimarrà un sogno."

Questo è un breve estratto dell'intervista che Pasquale Frisenda mi ha concesso e che potete godervi integralmente qui, su Fucine Mute.
Cresciuto a pane e fumetti, l'artista milanese è oggi uno dei disegnatori di punta della Sergio Bonelli Editore. Poco più che quarantenne, ha maturato un’esperienza ragguardevole nella casa editrice milanese dopo aver appreso i buoni insegnamenti del maestro Ivo Milazzo all’epoca della Parker Editore. È stato uno dei cardini della serie Magico Vento di Gianfranco Manfredi e ha avuto l’onore di disegnare un Texone, uno dei migliori, entrando così nel club esclusivo degli artisti nazionali e internazionali che possono vantare la firma di questi albi speciali. È un maestro ormai riconosciuto, anche attraverso prestigiosi premi nel settore, nell’uso del chiaroscuro, con il quale rende molto bene tanto l’espressività dei primi piani quanto la suggestione delle scene corali e di movimento. Di tutto questo e di come si sia avverato il sogno di ragazzino di diventare un giorno il disegnatore di uno dei suoi eroi di carta preferiti, Pasquale ci racconta nell'interessante conversazione che abbiamo intrattenuto insieme.


4 commenti:

  1. Bellissima intervista, Alessandro.
    Bravo. E risenda è davvero un grande.

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    1. Grazie Luigi, in effetti sono molto soddisfatto dell'intervista, Frisenda è stato molto disponibile.

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  2. I miei complimenti per l'intervista. Ottima ed abbondante... e con l'occasione ti faccio gli auguri di buon anno un pò in ritardo(i miei vagabondaggi mi fanno perdere la cognizione del tempo). So long.

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