mercoledì 19 ottobre 2011

Intervista esclusiva a Franco Devescovi

Se non fosse che manca Java, potrei dire di trovarmi al numero 3 di Washington Mews a New York, ospite di un garbato e chiacchierone Martin Mystere e dell'incantevole e gentile Diana Lombard. Faccio ritorno nel mondo reale e mi rendo conto che sto entrando nel salotto dell'appartamento situato al numero 43 di una via centrale di Trieste, invitato ad accomodarmi dal miglior disegnatore delle avventure del Detective dell'Impossibile e dalla bella e cortese consorte. Ho di fronte a me Franco Devescovi, l'artista triestino che ho cominciato ad ammirare circa venti anni fa leggendo le storie di Martin Mystere da lui disegnate. Non avrei mai immaginato allora di trovarmelo un giorno davanti per rivolgergli delle domande sulla sua ormai più che quarantennale carriera. Devescovi mi mostra le tavole originali di diverse storie del professore archeologo, spiegandomi cosa si nasconde dietro ad ogni dettaglio. Posso apprezzare così tutto l'impegno e la cura quasi maniacale che il disegnatore dedica alla loro realizzazione. Uno degli aspetti più simpatici è che spesso Devescovi parla di Martin Mystere come se fosse una persona in carne ed ossa, un amico. È lo stesso meccanismo psicologico che scatta nel lettore appassionato delle storie del Detective dell'Impossibile. Il dialogo è interessante anche perché scopro tutto quello che Devescovi ha creato, sulle pagine de L'Intrepido e de Il Corriere dei Ragazzi, lungo i venti anni di carriera precedenti al suo ingresso nella Sergio Bonelli Editore. Alla fine della lunga chiacchierata, mi tocca anche scusarmi con Diana Lombard, ops, volevo dire con la signora Devescovi, perché ho fatto ritardare la cena della coppia.
Il contenuto del piacevole incontro si trova qui, su Fucine Mute.


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