domenica 12 dicembre 2010

Castelli e il Salgari perduto


Fin dalla più tenera età, io avevo una passione bizzarra, incomprensibile, cioè quella di farmi marinaio, di avere un giorno una nave da comandare.....scorrere gli ampi mari in cerca di avventure, di burrasche, di vere emozioni”.


Sono parole che probabilmente non divennero mai realtà per colui che le pronunciò, ovvero Emilio Salgari, visto che l'unico viaggio in mare che egli compì, fu quello vissuto, non si sa se come turista o marinaio, nell'Adriatico lungo le coste dalmate. Eppure dalla penna dell'autore veronese uscirono pagine e pagine di storie avventurose ambientate nei posti più disparati del mondo, dalla Malesia al West, dalla Siberia al Sud Africa. E' proprio in questa terra lontana che Alfredo Castelli fa rivivere nell'Almanacco del Mistero 2011 l'avventura smarrita di Salgari, quel libro perduto dal titolo Il leone del Transvaal, realmente scritto e compensato dall'editore torinese Bemporad ma mai da questi pubblicato, che narra della guerra anglo-boera di fine 800 - inizio 900.

Salgari visto da Paolo Bacilieri
E' un omaggio che l'autore di Martin Mystere tributa al padre della letteratura italiana d'avventura, in occasione del centenario della sua morte che ricorrerà nel 2011. Non è l'unico autore di comics a ricordare il celebre scrittore: anche Paolo Bacilieri, infatti, si sta cimentando in una biografia a fumetti, dal titolo Sweet Salgari, dell'autore di Sandokan, e questo legame fumetto-Salgari non è casuale. Mi spiego meglio: la fantasia e prolificità di Salgari fu tale da oscurare qualsiasi altro autore di genere venuto dopo di lui. Alcuni affermano che il vuoto della letteratura d'avventura in Italia fu colmato proprio dai fumetti, contribuendo da un lato al grande successo delle nuvole parlanti soprattutto fra un pubblico giovane, dall'altro però al confinamento culturale del fumetto ad un unico, seppur affascinante, genere e ad una limitata e ben precisa categoria di lettori.
Per l'occasione Castelli sceneggia una storia plausibile e molto accattivante immaginando una possibile trama del libro perduto, a partire da trascrizioni di pagine inedite aventi come protagonista proprio il Leone del Transvaal, e contenute in documenti originali di Salgari appartenenti ad un esperto francese di letteratura popolare, amico di Castelli stesso. Le pagine salgariane sono autentiche ma potrebbero essere delle brutte copie di brevi scene del romanzo. In ogni caso il Buon Vecchio Zio Alfy le ha sceneggiate fedelmente, costruendoci attorno una storia avvincente con gli stessi personaggi e negli stessi luoghi, in cui si parteggia subito per i coraggiosi partigiani boeri attaccati dai crudeli soldati inglesi.
Il bello dell'idea di Castelli è intrecciare la trama del romanzo con la storia personale e spesso difficile di Salgari, raccontata da un'esperta studiosa torinese a Martin Mystere che, per l'occasione, si fa da parte e interpreta il ruolo di puro spettatore. Così facendo, è come se uno dei tanti eroi di carta, e con lui il suo autore, testimoniassero il rispetto e la gratitudine per l'opera straordinaria e la vita culminata con l'estremo gesto, di un uomo che ha fatto viaggiare i propri lettori, me compreso, in quella terra immaginaria che si chiama Avventura.


5 commenti:

  1. Ciao Alessandro. Pensa che ero indeciso se dedicare anch'io un post sull'ultimo almanacco del mistero. L'ho letto qualche giorno fa e l'ho trovato davvero bello. Sia la storia dedicata appunto al Leone del Transvaal, sia le note di Castelli sulla vita dell'autore. L'intervista a Bacilieri e lo speciale sugli uomini invisibili. Addirittura mi hanno fatto piacere a forza anche lo speciale biografico su C.S. Lewis e della sua amicizia con Tolkien (non ne sapevo nulla e in altro contesto, probabilmente, non mi avrebbe interessato per nulla).

    Proprio un grande almanacco, quest'anno. Nulla da eccepire :)

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  2. Ciao Luigi, concordo con te: un grande almanacco, aggiungerei: ci voleva, era tempo che...
    La storia è molto bella, si vede proprio che Castelli l'ha curata molto bene: evidentemente è molto legato a Salgari e, a dir la verità, anche io, più di quanto pensassi... In fondo è da quand'ero bambino che non lo leggo più, ma la giungla nera, evidentemente, era sepolta nel mio inconscio insieme ai thugs... e Castelli l'ha risvegliata.. :-)

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  3. accidenti a te, chemako blogger!
    mi sa che riuscirai a farmi acuistare un fumetto non programmato!

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  4. Qualche giorno fa sono stato intervistato da una radio via web che mi chiedeva di fare una recensione (in una rubrica apposita in cui agli autori di fumetti si chiede di commentare i fumetti altrui)di un albo o di un volume a scelta fra le cose più recenti uscite in edicola o in fumetteria. E io, fra le tante possibilità, guarda caso, ho scelto di parlare di questo Almanacco. :-)

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  5. @Biri: ne vale la pena, vedrai....

    @Moreno: parlando con altri appassionati o professionisti di fumetti, ho registrato un alto gradimento verso l'Almanacco: la tua è stat un'ottima scelta :-)

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