venerdì 1 ottobre 2010

Quant'è difficile fare la mangaka in un mondo di maschi....

Sul quotidiano La Repubblica del 29 settembre compare una bella intervista a Riyoko Ikeda, l'autrice del manga Le Rose di Versailles, da cui è stato tratto il celeberrimo anime noto in Italia come Lady Oscar.
Riyoko si trova nel nostro paese in quanto è ospite d'onore della rassegna internazionale di fumetto Romics che si sta svolgendo a Roma in questi giorni. Nell'intervista ha dichiarato che all'epoca (il manga è del 1972) venne pagata un terzo dei suoi colleghi uomini, in quanto si supponeva che fosse l'uomo a dover mantenere la donna e non viceversa. Riyoko ha tenuto duro e dalla sua testa è uscito un fumetto che ha incantato generazioni di lettori, non ultimo io.
Devo dire la verità: ai tempi della sua uscita sugli schermi italiani la snobbai altamente, considerandola roba da femminucce. Stava parlando la mia parte maschilista....
Mi son ricreduto molto tardi, appena due anni fa quando, su sollecitazione di mia moglie, grande fan di Oscar, ho scaricato la serie e me la son vista tutta d'un fiato. Splendida! Il passo successivo è stato l'acquisto del manga appena riedito in Italia dai tipi della d/visual.
Ci sono tanti aspetti che mi hanno colpito della storia, ma forse il principale lo dice la stessa Ryoko nell'intervista che in parte trovate online qui:
"Io credo che Lady Oscar rappresenti la libertà: quella di essere una donna dall'animo più maschile, oppure un uomo dall'animo più femminile".
C'è molta verità in questa affermazione, soprattutto per noi maschietti: il riconoscimento dell'esistenza della nostra parte psicologica femminile e la sua integrazione sono spesso un tabù. Ma soprattutto sono la fonte del maschilismo più bieco e retrivo che tanta ingiustizia produce nei confronti delle donne.
Ma guarda quante cose ci sono dentro un banale cartone animato....
 
Riyoko Ikeda ospite di una performance cosplay

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